[Prison Break] Our life beyond the freedom

Jan 22, 2013 20:24

Titolo: Our life beyond the freedom
Fandom: Prison Break
Pairing: Alexander Mahone x Michael Scofield
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Michael non si ricordava esattamente l’ultima volta che era stato felice di stare con qualcuno, veramente felice.
Note: Scritta per la il COW-T3 di maridichallenge con il prompt “Pioggia”.
Note 2: Ambientata nella terza stagione.
WordCount: 1052 fiumidiparole

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Michael non si ricordava esattamente l’ultima volta che era stato felice di stare con qualcuno, veramente felice. Ricordava qualche cotta alle scuole superiori, un paio di relazioni abbastanza serie ai tempi del college, ma non ricordava di essere mai stato felice con quelle ragazze.
Per carità. Non che loro non ci avessero provato. Il problema era lui, lo era sempre stato e quando lo diceva alle ormai ex fidanzate, non voleva usare quelle parole come una semplice scusa per liberarsi di un problema.
Ci credeva veramente, ma nessuna di loro credeva a lui. Non se ne era mai fatto un particolare cruccio, comunque. Si sentiva onesto con sé stesso e credeva anche di esserlo state con loro, quindi non avrebbe perso il sonno.
Sona gli aveva cambiato la prospettiva nel vedere le cose. Quella che fra lui e Alex era partita come “estenuante caccia al ladro” era passato a “scopata occasionale quando dovrei sbatterti in prigione” per “facciamo sesso perché a Sona solo quello ci è rimasto” per concludere con quella che Michael non avrebbe faticato a definire “relazione”.
Stava bene con lui. Nonostante i problemi, le evasioni e gli oggetti da dover recuperare per riappropriarsi di una vita ormai morta, Michael si sentiva tranquillo quando riusciva a passare qualche minuto da solo con Alex.
La sera ad esempio, quando il più grande sgattaiolava come un ladro nel suo letto sulla barca, si sentiva quasi un adolescente, uno di quelli molto stupidi, anche se non ricordava molto la propria adolescenza, o per lo meno, quel poco che ricordava non era piacevole.
In quei momenti, dopo aver fatto sesso con Alex, l’altro lo stringeva sempre a sé, come se avesse voluto proteggerlo da tutto il resto del mondo, come se avesse il potere per fargli dimenticare tutto quello che era successo fino a quel momento.
Michael dubitava che un giorno avrebbe dimenticato o riso con gli amici di quei momento, ma gli piaceva socchiudere gli occhi e inspirare l’odore della sua pelle, ascoltare il ritmico respiro di Alex, sempre in grado di farlo stare più tranquillo.
Stava per addormentarsi contro di lui quando la voce di Alex, sommessa e ridotta ad un bisbiglio nel suo orecchio lo risvegliò.
« Dormivi di già? » chiese il più grande.
« Mh. No. Forse. Cosa c’è? » sussurrò piano Michael, tentando di riprendere un contatto con la realtà, ma il calore della pelle di Alex e il cuscino non lo aiutarono particolarmente.
Lo sentì ridacchiare e, nonostante volesse mettere su un broncio contrariato, gli spuntò fuori un lieve sorriso.
« Pensavo a cosa avremo fatto… dopo. Quando tutto questo sarà finito. »
Michael scosse le spalle, come se non ci avesse mai pensato realmente fino a quel momento, come se in realtà non avesse piano su piani, progetti su progetti accanto all’uomo.
« Boh. Una volta liberi possiamo fare quello che vogliamo no? Magari potremo cercare un lavoro e fare una vita onesta, semplice. No? » alzò leggermente la testa, come se cercasse una conferma.
« Certo. Voglio stare fuori da questi giochi di potere per il resto della mia vita. Solo tranquillità. Con te. » aggiunse per rassicurarlo.
Michael annuì, prima di appoggiare di nuovo il volto contro il suo braccio, tornando a chiudere gli occhi.
« E a tal proposito. » lo interruppe di nuovo Alex « Pensavo che per festeggiare la libertà potremo fare un viaggio. Che ne dici? »
« Mh. Mi piacciono i viaggi e ne avevo organizzato uno bellissimo a Panama, ma purtroppo è andato in fumo. » lo prese in giro Michael.
« Dettagli. Colpa tua che lasci gli appunti del viaggio in giro. » replicò divertito l’altro, sfiorandogli le sottili cicatrici che testimoniavano la presenza di un tatuaggio.
« Colpito e affondato. » allungò il collo, baciandolo e accarezzandogli delicatamente i fianchi nudi.
« Comunque, scherzi a parte. Potremo partire, atterrare in Portogallo e poi da lì prendere una macchina a noleggio e viaggiare per l’Europa. Pensa. Lisbona, Madrid, Valencia, Berlino… » sussurrò fra i baci.
« Londra, Dublino, Parigi… » continuò piano il più piccolo montando sopra di lui e continuando a baciarlo mentre le mani grande e ruvide di Alex scivolavano lungo la sua schiena.
« Ah, ma tutto questo senza aver organizzato nulla. » l’altro alzò la testa, perplesso « Solo la partenza. Non compriamo nemmeno i biglietti del ritorno. Viaggiamo così, senza una meta. »
Alex sforzò la vista per osservare la reazione di Michael. Il più piccolo non era in grado di fare niente senza aver organizzato tutto nei più piccoli dettagli e lesse chiaramente la perplessità nel suo sguardo, mentre scivolava lentamente accanto a lui.
Il silenzio si fece opprimente, mentre si sentivano solo i respiri pesanti di Sucre e di Lincoln e il rumore della pioggia battente contro il molo e contro l’acqua stessa del porto, riempiendo il magazzino dell’odore acre e pungente tipica della pioggia stessa.
« Michael? » lo chiamò dopo una manciata di secondi, preoccupato da quel silenzio insolito « Scherzavo, se è un problema puoi anche segnare quante volte dovremo mangiare in ogni singola giornata. »
L’altro lo fissò e poi sorrise.
« Sai che forse è una buona idea? Non organizzare nulla intendo. Ci sentiremo ancora più liberi, esatto? »
« Emh… Sì. Esatto. Senza nessun programma siamo liberi di girare assolutamente a caso. Poi troviamo qualche motel e passiamo la notte là. »
« Si può fare. Davvero. » aggiunse ancora, questa volta lui divertito dalla diffidenza di Alex.
« Sicuro che puoi non ti vengono delle crisi isteriche e inizi a prendertela con il navigatore satellitare? » indagò.
« Certissimo. »
« Mh. Allora va bene. Finiamo questo ultimo compito e poi scompariamo in Europa per un po’. »
Si sdraiarono di nuovo fra le coperte e Michael si sistemò di nuovo sul braccio di Alex, affondando poi il volto nel suo petto e chiudendo gli occhi.
Alex lo imitò, sistemandosi come meglio poteva. Stava per addormentarsi a sua volta quando questa volta su Michael a svegliarlo.
« Non posso nemmeno cercare gli alberghi sull’autostrada? » chiese con voce flebile, come se si aspettasse un rimprovero.
Alex tenne gli occhi chiusi, ma dentro di sé si sentiva finalmente felice, anche se non credeva di riuscire davvero ad esserlo.
« No. Nemmeno quello. »
« Sei odioso, lo sai? »
« Mi impegno solo per te. » fu la veloce risposta di Alex.
Michael sbuffò e poi, finalmente, entrambi si addormentarono, cullati dai loro respiri e dal battere ritmico della pioggia vicino a loro.

challenge: cow-t3, pairing: mahone x scofield, fandom: prison break

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