Titolo: Vivere per distruggersi
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yaotome Hikaru x Chinen Yuri
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Avrebbe voluto scappare in capo al mondo pur di non trovarsi in quella stanza, fra quelle lenzuola, attendendo il compagno come una sorta di condanna a morte.
Note: Scritta per la Sagra del Kink di
kinkmemeita con il prompt “Rough sex”, fillando il prompt di
vogue91 “Fa male?”-“Non abbastanza.”, per la
diecielode con il prompt “I’m hopelessly pretending that I know the answer” e per la
500themes_ita con il prompt “116. Resistere alla tentazione”
WordCount: 801
fiumidiparole **
Per lui non era una situazione semplice.
Avrebbe voluto scappare in capo al mondo pur di non trovarsi in quella stanza, fra quelle lenzuola, attendendo il compagno come una sorta di condanna a morte. Si sentiva in colpa, perché lui non era mai stato un tipo da tradimento.
Non era nella sua indole tradire, che fosse un fidanzato o un migliore amico, eppure lo aveva fatto. Si vergognava di sé stesso, di quella debolezza.
Si vergognava di non essere mai, nemmeno una volta, riuscito a resistere a quella tentazione, a quella voglia che lo logorava dall’interno. Aveva paura di guardarsi allo specchio, perché temeva quello che ci avrebbe visto.
Avrebbe visto un uomo che non lo rispecchiava. Qualcuno che portava dentro di sé il marchio del tradimento.
Si alzò dal letto di quello squallido love hotel, districando le lenzuola attorcigliate intorno ai suoi piedi, desideroso di andarsene e di trovare la forza necessaria per non cadere più in quel tranello, la forza per respingere definitivamente quella tentazione umana e divina che lo stava logorando e distruggendo.
La porta della doccia si aprì e davanti a lui, con legato alla vita solo l’asciugamano, apparve Yuri.
Aveva sempre trovato Yuri eccitante e provocante. Aveva visto come aveva circuito Yuya e quando lo sguardo del più piccolo si era posato su di lui, aveva compreso in un lampo quali fossero le reali intenzioni del compagno di gruppo.
Sapeva tutto.
Conosceva la domanda, sapeva la risposta. Sapeva che cosa voleva Yuri da lui.
Sesso.
Sapeva che cosa avrebbe risposto, perché non era mai stato abbastanza forte da resistere. Non ne era in grado perché desiderava Yuri.
Per un certo periodo della sua vita aveva pensato che se Yuya non era abbastanza deciso a riprendersi Yuri, non capiva perché avrebbe dovuto mostrargli tutta quella gentilezza. Poi i sensi di colpa si erano fatti sentire, complice il fatto che Yuri non mostrava alcun pentimento per le sue azioni.
Per il più piccolo era molto semplice. Aveva voglia di fare sesso, con lui, e non lo avrebbe fermato nessuno. Né l’amore per Yuya, né la dignità, né altro.
Yuri si avvicinò a lui con passo felpato, risalendo sul letto gattonando sensualmente e lui non riuscì a distogliere lo sguardo dalle sue gambe e dal suo petto nudo, ancora lievemente umido dopo la doccia.
Inghiottì e si rese conto di essere completamente schiavo di quella situazione che gli era ormai sfuggita di mano.
« Hikka… » sussurrò languido Yuri continuando a muoversi verso di lui, fino a che non si sedette sulle sue gambe, intrecciando le gambe intorno alla schiena.
« Dobbiamo tornare a lavoro. La pausa pranzo è quasi finita. » cercò di dirgli piano Hikaru, poco desideroso in realtà di tornare a lavoro. Avrebbe voluto rimanere fermo in quel letto per sempre, spingere dentro il corpo di Yuri fino a che non sarebbero morti entrambi, distrutti dalla loro colpa e dalla loro vergogna.
Yuri mosse i fianchi contro di lui, strusciandosi contro la sua erezione di nuovo dura, stringendo le mani intorno alle sue spalle e fissandolo in faccia.
« Ho voglia Hikka. Fammi male. Distruggimi. » sussurrò sulle sue labbra prima di catturarle avidamente.
Hikaru appoggiò al fronte contro la spalla del più piccolo prima di farlo alzare lentamente e iniziare a penetrarle, privo della solita delicatezza che gli mostrava di solito.
E in quel momento aveva davvero voglia di distruggerlo. Avrebbe voluto spingere dentro di lui per sempre, fino a che la vita non avrebbe abbandonato quel corpo tentatore che gli stava rovinando l’esistenza.
Si spinse completamente dentro di lui, iniziando a spingere con forza e gemette il suo nome, mentre sentiva la propria erezione costretta dentro di lui che lo stringeva con forza.
Strinse le mani intorno ai fianchi di Yuri, muovendogli il bacino allo stesso ritmo delle sue spinte.
Ignorò i gemiti di Yuri. Ignorò la sua voce, i suoi denti, le sue mani contro il suo corpo. Ignorò il suo dolore, perché voleva solo fargliene, fino a che quello stesso dolore non avrebbe inghiottito entrambi.
« Fa male? » sussurrò Hikaru, alzando gli occhi.
« Non abbastanza. » ringhiò Yuri stringendosi a lui, ansimando.
Hikaru venne dentro di lui nel giro di pochi minuti. Yuri si accasciò sul letto. Sanguinava, ma non importava a nessuno dei due. Il ragazzino allungò una mano e prese la sua, stringendogliela in una mano.
« Ti amo. » gli sentì dire.
« Questo amore ci distruggerà, Yuri. »
« Lo so. Ed è tutto quello che desidero. »
Si alzò sulle ginocchia, baciandolo ancora e ancora e ancora. Hikaru ricadde fra le lenzuola sopra al ragazzo.
« E’ quello che desidero anche io. » mormorò stringendolo a sé.
Hikaru si chiese solo se, quando quella storia li avrebbe uccisi, avrebbero provato dolore. Ma poi si disse che nulla poteva essere più doloroso di quello che stavano vivendo e quindi, con l’ennesima alzata di spalle, continuò a nutrirsi di Yuri.
Ancora. E ancora. E ancora.