Jul 07, 2007 18:05
Rabbia.
Rabbia e passione.
Lussuria sul volto e il vuoto nel cuore.
Una spinta, due, tre … infinite.
Non c’è una misura precisa per il piacere, non c’è un momento stabilito per raggiungere l’orgasmo.
E così lui continua ad affondare in lei, con forza, con violenza.
Con la voglia inconscia di violare quel corpo innocente.
Il corpo della donna che si è aperta a lui, che ha detto di amarlo.
Gli viene da ridere. Amarlo?
Nessuno può guardare degli occhi dorati e provare amore.
Il sudore scivola sul suo corpo, i muscoli sviluppati e ben delineati si flettono.
Il corpo di un uomo di 28 anni, il cuore di una creatura che non vive secondo il tempo degli uomini.
Un essere eretico, una creatura di un mondo dimenticato.
Il peccato come parte integrante del suo essere, l’infamia di occhi color del sole.
Un uomo che non ricorda, un uomo senza passato.
Ecco cos’è lui.
Ha dimenticato, ha voluto dimenticare.
Aveva una famiglia, una specie di famiglia.
Amici che gli volevano bene. Amici che ha lasciato.
Sanzo. Il suo maestro, la sua luce, colui che lo ha salvato.
Gojyo, eterno compagno di mille litigate, il fratello maggiore che non ha mai potuto avere.
Hakkai, che gli ha voluto bene, che lo ha aiutato. Che gli ha sorriso sempre.
Quanti anni sono passati dall’ultima volta che li ha visti? Almeno dieci.
Dieci anni passati nelle tenebre, ai confini della società, perso in un mondo non suo.
***
- Me ne vado- aveva detto un giorno. Aveva diciotto anni, era arrabbiato e non riusciva a capirne il motivo. Sapeva solo di doversene andare.
- E dove stupida scimmia?- la voce canzonatoria di Gojyo che si stava preparando ad incontrare una delle tante donne di una notte.
-Non lo so. Lontano.- Non voleva guardarli, non se la sentiva.
Hakkai, lui per primo, aveva capito la serietà di quelle parole.
- Goku se è successo qualcosa puoi parlarcene. Lo sai che siamo pronti ad aiutarti- parole gentili, dette con il cuore.
- Non ho bisogno del vostro aiuto. Non ho bisogno di voi-
Ed era vero. Maledettamente vero. Era più forte di tutti loro, la sua potenza era oramai illimitata. Non voleva protezione. Non poteva avere una famiglia.
Loro erano inutili.
L’amarezza di quelle parole aveva fatto voltare sia Sanzo che Gojyo.
- Che diavolo vuoi dire scimmia?- Indignazione sul volto del Kappa.
-Quello che ho detto. Non ho bisogno di voi. Mi sono stancato di quest’inutile viaggio- il suo sguardo aveva vagato fuori dalla finestra. Luna rossa.
Rossa come il sangue, come le sue mani sporche, come la sua anima spezzata.
Il rosso della rabbia.
-Attento a quello che dici scimmia. Mi stai facendo irritare.- Minaccia nella voce del bonzo. Ma nei suoi occhi si scorgeva un limpido accenno di sorpresa.
Il ragazzo lo aveva guardato dritto negli occhi. Indaco e oro. Così diversi. Troppo.
- Non sarebbe una novità Sanzo. Sei irritato quando sei di buon umore, cupo quando sei al peggio. Non mi impressionerò per così poco-
Sorpresa in tutti gli altri. Un discorso che non si sarebbero mai aspettati dalla loro scimmia, una freddezza che non avevano mai udito.
La consapevolezza di avere di fronte un uomo, non più un bambino.
-Goku, ti prego. Cosa sta succedendo? Perché ti comporti così?-
Di nuovo la dolce voce di Hakkai.
Il ragazzo aveva digrignato i denti. Perché gli dava fastidio la voce del suo amico? Perché sentiva di odiarlo, quando in passato era stato uno dei suoi pochi conforti?
Non capiva.
Sentiva solo quella rabbia insensata, che lo accecava e che tutto copriva.
- Che importanza ha? Me ne voglio andare, questo e quanto.-
Gojyo si era avvicinato a lui, sul volto un’espressione indefinibile. Aveva alzato una mano, lo aveva colpito al viso, con tanta forza da farlo cadere..
- Stupido ragazzino- aveva mormorato con collera. Hakkai si era fatto avanti per intervenire, ma Goku non voleva contrattaccare.
Si era portato la mano alla guancia con un sorriso cinico. Se fosse stato un altro giorno, se non ci fosse quell’ira ingiustificata a ferirlo molto più di quanto potesse fare un sberla, gli avrebbe risposto.
Lo avrebbe attaccato, e si sarebbero divertiti a farsi il solletico o a tirarsi i capelli.
Ma se in quel momento avesse risposto…lo avrebbe ucciso.
Li aveva osservati, lì per terra, con i loro volti seri,preoccupati, indifferenti.
Alti, molto più di lui, irraggiungibili e indecifrabili. Li aveva odiati.
Quell’odio puro, vero, il sentimento più forte in assoluto.
Si era rialzato.
- Addio- Una semplice parola, che infrangeva una vita, mille vite, passate insieme.
Nessuno si era mosso, aveva aperto la porta.
- Non tornare indietro- L’ultima ferita, una cicatrice che mai si sarebbe rimarginata.
Lo sapeva bene Sanzo. Ma l’aveva detto lo stesso.
Se in quel momento fossero scese delle lacrime dai suoi occhi dorati, se avesse pianto, mostrando il suo dolore, sarebbe cambiato tutto.
Lo avrebbero perdonato.
- Non lo farò-
Ed era sincero. Guardò intensamente gli altri con i suoi occhi asciutti. Fissò nella mente i loro volti, decise di cancellare i ricordi che avevano condiviso.
Rabbia, di nuovo. Odio, astio. Ancora e ancora.
Demone, una volta tanto.
Se n’era andato. Non era più tornato.
***
E adesso loro due, in quel letto.
Rotolarsi e avvolgersi nelle coperte per poi scoprirsi.
Baciarsi, stuzzicarsi…la lingua che, lenta, seduce e poi dà piacere.
Ritirarsi, farsi avanti. Giocare.
Un corpo candido, giovane, inviolato fino ad ora.
Occhi di un verde cristallino.
Il verde dei prati, dell’erba e delle foglie. Il verde della speranza.
Sogni, tanti sogni. Sogni di bambina cresciuta in fretta,sogni di una donna ingenua.
Ecco cos’è lei.
La tenue speranza di un mondo diverso.
Figlia di un demone, figlia mai amata. Sorella di un principe, principessa viziata.
Un solo amore nella sua vita, un solo uomo, che proprio ora la sta baciando.
Ha buttato via l’orgoglio, l’affetto dei suoi amici. Ha rinnegato un fratello che ama con tutto il cuore. Per essere lì. Per stare con lui.
Non è stato facile rintracciarlo, ha viaggiato per lungo tempo, di città in città, attraversando ogni villaggio. Tutti coloro che lo conoscevano ne parlavano con terrore. Lei era sempre più confusa.
Assassino? Goku? No, l’associazione non le veniva.
Continuare a sperare, fino al limite dell’impossibile.
E poi un giorno, trovarlo. Incontrarsi e riconoscersi. Parlare con il silenzio.
E lui freddo, insensibile, diverso. Lui che è diventato un assassino.
Ha cercato di ignorarla, ma lei non si è arresa, ha continuato a stargli vicino, giorno dopo giorno, senza mai ottenere nulla. Un mese passato in questo modo, con lui che viaggiava e lei che lo seguiva. Non hanno mai parlato seriamente. Da parte sua nulla se non “Vattene!”.
Per poi arrivare a questa sera, quando lei ha capito l’unico modo che aveva per avvicinarlo…Sedurlo. Sedurlo perché alla fine è un uomo, perché non può resistere ad un corpo benfatto. Non ci ha nemmeno pensato.
Ed infine arriva l’ultima spinta, l’ultimo affondo. Lui viene, dentro di lei.
Lirin urla. Un piacere che non avrebbe mai immaginato l’ha invasa.
Un’estasi senza confronti.
Si guardano. Sul viso di Goku c’è una soddisfazione profonda, l’appagamento tipico del sesso, la sensazione di essere in sintonia con il mondo.
Gli occhi di Lirin, invece, piangono.
- Era questo tutto quello che volevi?- chiede delusa.
Lui la guarda, indifferenza nei suoi occhi.
- Cosa pretendevi Lirin? Una dichiarazione? Mi pareva d’avertelo detto, io non sono più ciò che ero, non vivo di sogni, non voglio amore. Sei un’illusa se pretendevi di più di una scopata-
- come puoi dire così? Cosa sei diventato Goku? E perché? Dimmi solo questo, ti prego. Perché hai abbandonato Sanzo e gli altri? Perché sei così?-
Piange, Lirin. Lacrime amare le solcano il viso, scivolano sul collo e poi fra l’incavo dei seni. Con un sorriso malizioso Goku le raccoglie con la lingua, poi avvicina il viso al suo, come per baciarla.
- Vuoi una motivazione?- gli occhi dorati ancora offuscati dal recente piacere.
- Non la conoscevo all’inizio. Non sapevo cosa fosse quella rabbia, quell’odio che si è impossessato di me. Me ne sono andato anche se non capivo. Ho vissuto come potevo, arrangiandomi, cercando una risposta a una domanda senza senso. E l’ho trovata Lirin…non molto tempo fa, ho avuto la mia risposta.-
- E qual è Goku? Dimmela. Me lo devi…ti sei preso il mio corpo!-
Il ragazzo ride, tirandosi su. Si siede a cavalcioni su di lei, osservando ogni particolare, dai seni, sodi e dolci al triangolo scuro del pube, ancora macchiato da un bianco che non esprime candore.
- Me l’hai offerto, principessa. O credevi che non avrei fatto nulla dopo che ti sei infilata nuda nel mio letto? Io ho preso ciò che tu mi davi…e ti ho dato in cambio il piacere. La mia coscienza è a posto, e anche se così non fosse, dormirei lo stesso di notte. In ogni caso te lo dirò, in modo che tu possa comunicarlo agli altri-
Son Goku si alza, mostrandosi nella sua bellezza. Muscoli scolpiti su un corpo perfetto, capelli lunghi, occhi ardenti. Nudo, bello come nessun umano potrà mai essere. Una mano forte sale alla fronte, al diadema dorato che è l’unica cosa rimasta di un passato diverso.
- Non farlo Goku! Il Seiten … - urla Lirin. Ma il diadema è già a terra.
La ragazza chiude gli occhi, consapevole che morirà da lì a poco.
Ma non succede nulla.
Goku è ancora lì, umano, almeno a prima vista.
- Esatto Lirin.- dice in risposta al suo sguardo sorpreso - Nessuna trasformazione, nessuna voglia omicida. Nessun Seiten Taisei.-
- Com’è possibile? Come hai fatto a liberarti di lui?-
- Non l’ho fatto. Non capisci? Io sono sia Seiten Taisei che Son Goku. Ma nessuno di loro. Questa è la mia vera essenza, il mio vero me stesso. Non umano, non demone. Entrambi. Sono cambiato senza accorgermene, sono tornato quel che ero -
- Non ti credo!-
La disperazione la invade. Lei che l’ha tanto cercato, amato, desiderato … non può accettarlo, non può accettare che lui non esista più.
- Vattene Lirin. Tornatene nel tuo mondo-
Lentamente colui che era Son Goku si riveste. Raccoglie le sue cose, mentre nel letto, ancora avvolta in lenzuola sporche di sesso, lei lo guarda.
Lo guarda senza vederlo, sovrapponendo all’immagine dell’uomo quella del ragazzo che era un tempo. Il ragazzo dolce, buono, ingenuo di cui si era innamorata.
E le lacrime si bloccano, perché si piange per ciò che si è perduto per sempre e si ricorda con amore, ma Lirin si rende conto che non potrà più amare.
Lui esce, lei resta sola in quel letto. A farle compagnia speranze distrutte e sogni oramai infranti. Disperata, come non lo è mai stata, come lo sarà solo in un'altra occasione. Quando metterà al mondo il figlio di quella notte.
***
Disprezzo, per un mondo che non lo accetta, e da cui non vuole essere accettato.
Rimorso, per ciò che ha perso e che quella ragazzina gli ha ricordato.
Odio, per se stesso e le lacrime che non può versare.
Non più uomo, non più demone.
Ecco cos’è lui.
Un essere senza forma, senza vita, se non nell’ombra.
Un qualcosa che era e più non è.
L’urlo della terra, la disperazione del cielo. Quello che sarebbe sempre dovuto essere.
Seiten Taisei Son Goku.
- Questo sono io - mormora al nulla che lo circonda.
Rabbia. Non è nient’altro che rabbia.
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