Titolo: Bella
Fandom: Leverage
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Personaggi: Sophie/Nathan
Note: Scritta per la Tombola 2010 proposta da
maridichallenge, con il tema Ciclamino (colore.)
Anno: 2010
Bella
Il foulard è un sovrappiù che non le servirebbe, per portare a termine la sceneggiata con l'ennesimo obiettivo. Ha un abitino bianco delizioso, con le sue rifiniture color ciclamino, minimali ma perfette, e sa come truccarsi per esaltare i suoi tratti. Non è mai troppo sicura di sé e sa che non basta un po' di fascino e qualche parola detta al momento giusto per ingannare tutti gli uomini del mondo, però ha già svolto questo ruolo abbastanza spesso da sapersi capace di avvincere una persona con il suo carisma.
Il foulard, in tono con le rifiniture dell'abito, insomma, è inutile. Però si prende qualche minuto in più e se lo mette, con calma, provando vari modi di annodarlo o drappeggiarlo sulle spalle, prima di decidere per un fiocco piuttosto estroso.
Guarda l'orologio: può far ritardare Nathan ancora un po'. Insomma, si è portata alla base tanta roba da far invidia a un'intera catena di negozi di abbigliamento, avrà il diritto di usarla, no?
Cerca tra i suoi gioielli e trova un paio di orecchini con una pietra proprio della stessa tonalità violacea. Li indossa e si ferma di nuovo a rimirare l'insieme.
Non è il foulard, non sono gli orecchini, a creare l'inganno, a fare la magia: quella è opera delle sue parole e della sua sicurezza, più di tutto. Però...
... però qualche volta ha bisogno di sentirsi bella e basta, e non per ragioni di lavoro.
Lei mette il suo fascino al servizio della squadra. E' una delle sue doti, ed è alla stregua della tecnologia di Alec, o la forza e l'abilità nel combattere di Eliot. Non ha molto tempo per sentirsi un po' bella solo per se stessa.
O magari per una stupida persona sempre immersa nei suoi problemi, che in questo momento l'aspetta per portarla da un altro sconosciuto che la guarderà, la ammirerà e magari cadrà nel loro inganno, e...
- Allora, Sophie, quanto ti manca?
Nathan apre la porta della stanza in cui lei si sta cambiando, un po' spazientito. Ha un cappello assurdo e una giacca terribile: il suo personaggio richiede un abbigliamento che è un attentato al buon gusto.
- Eccomi.- Risponde lei, con un sospiro, afferrando la borsetta (della stessa tonalità di ciclamino, ovviamente.)
Sulla soglia Nathan non si sposta per farla passare: la guarda, con un'espressione che lei non riesce a decifrare. Lei piega un po' la testa, non capisce.
- Beh, Nathan? Non eravamo in ritardo?
- Oh. Sì. Certo, andiamo.
La fa passare per prima, facendole un gesto cavalleresco, e lei va avanti.
- Stai particolarmente bene, oggi.
L'ha detto davvero?
No, probabilmente se l'è sognato lei...
Si volta per un istante, gli fa un sorriso di quelli che solitamente rifila alle loro vittime. Lui ribatte con un sorriso alla Nathan, di quelli che vogliono dire tutto e nulla.
Il naturale corso delle cose può ricominciare.
Però, almeno una volta, forse l'unica persona per cui vorrebbe essere bella, si è accorta che lo è.