[Originale] Il condizionatore
Titolo: Il condizionatore
Fandom: Original
Personaggio/Coppia: Il Dottore
Rating: G
Conteggio Parole: 260
Note: merito di koan_abyss e dei suoi commenti! Grazie, Capo!
Disclaimer: tutto di me. Chi mai vorrebbe un Dottore fallito nella propria scuderia di freaks, se non muà?
A Edgardo non erano mai interessate le stagioni. Se faceva freddo, aveva un maglioncino pesante, a collo alto, da indossare. Se faceva caldo, il maglioncino veniva rapidamente abbandonato in un armadio e al suo posto una t-shirt sdrucita e stinta compariva sotto il camice. E questo era quanto. Nessuna riflessione da "non ci sono più le mezze stagioni" sfiorava la sua mente billante, superba, geniale. Quelle erano facezie che lasciava volentieri a quella sempliciotta della Berta, che invece passava le ore a chiacchierare di inutile "moda" - la sola parola gli faceva arricciare il labbro superiore per il disgusto - con quell'altro essere inconcepibilmente loquace della Violetta.
Ma, quell'anno, il caldo aveva davvero passato il segno. Come si permetteva, il Sole, di scaldare così tanto persino il suo laboratorio, ubertosa culla di esperimenti di importanza vitale per l'intera razza umana? Ma non esisteva più il mai abbastanza lodato rispetto per i geni? Che mondo...
Edgardo aveva riflettuto molto a lungo, gustandosi un ghiacciolo fucsia (il gusto è ignoto) in tinta con gli occhiali. Era rimasto fermo, immboile, finché entrambe le sopracciglia non avevano compiuto un balzo verso l'alto, in sincronia perfetta. Sicuramente era nata un'idea geniale, sotto quei riccioli ribelli. Edgardo si alzò, sciabattando tutto contento verso lo scantinato, il luovo dove anche i miracoli erano possibili.
Dopo qualche ora di traffici dal rumore infernale, una piacevole brezza iniziò a soffiare nello scantinato. Edgardo osservò il nuovo macchinario, felice che non fosse esploso e che non ne avesse neppure l'intenzione, almeno in apparenza.
Con malcelata gioia, esclamò: "Ti chiamerò condizionatore d'aria!".
Fandom: Original
Personaggio/Coppia: Il Dottore
Rating: G
Conteggio Parole: 260
Note: merito di koan_abyss e dei suoi commenti! Grazie, Capo!
Disclaimer: tutto di me. Chi mai vorrebbe un Dottore fallito nella propria scuderia di freaks, se non muà?
A Edgardo non erano mai interessate le stagioni. Se faceva freddo, aveva un maglioncino pesante, a collo alto, da indossare. Se faceva caldo, il maglioncino veniva rapidamente abbandonato in un armadio e al suo posto una t-shirt sdrucita e stinta compariva sotto il camice. E questo era quanto. Nessuna riflessione da "non ci sono più le mezze stagioni" sfiorava la sua mente billante, superba, geniale. Quelle erano facezie che lasciava volentieri a quella sempliciotta della Berta, che invece passava le ore a chiacchierare di inutile "moda" - la sola parola gli faceva arricciare il labbro superiore per il disgusto - con quell'altro essere inconcepibilmente loquace della Violetta.
Ma, quell'anno, il caldo aveva davvero passato il segno. Come si permetteva, il Sole, di scaldare così tanto persino il suo laboratorio, ubertosa culla di esperimenti di importanza vitale per l'intera razza umana? Ma non esisteva più il mai abbastanza lodato rispetto per i geni? Che mondo...
Edgardo aveva riflettuto molto a lungo, gustandosi un ghiacciolo fucsia (il gusto è ignoto) in tinta con gli occhiali. Era rimasto fermo, immboile, finché entrambe le sopracciglia non avevano compiuto un balzo verso l'alto, in sincronia perfetta. Sicuramente era nata un'idea geniale, sotto quei riccioli ribelli. Edgardo si alzò, sciabattando tutto contento verso lo scantinato, il luovo dove anche i miracoli erano possibili.
Dopo qualche ora di traffici dal rumore infernale, una piacevole brezza iniziò a soffiare nello scantinato. Edgardo osservò il nuovo macchinario, felice che non fosse esploso e che non ne avesse neppure l'intenzione, almeno in apparenza.
Con malcelata gioia, esclamò: "Ti chiamerò condizionatore d'aria!".