Jun 11, 2008 19:48
Titolo: “Del cervello elettronico, ovvero la totale assenza di educazione e creanza nei pc”
Fandom : Original
Personaggio/Coppia : Il Dottore
Rating : PG
Conteggio Parole : 378
Note: Scritta per celebrare il 26 in Informatica di oggi, nonostante la mia totale incapacità di gestire un foglio di Excel. La citazione di Catullo si prenda con le molle: è ironica, intesi?
Disclaimer: Il Dottore è un piacevole parto della mia mente sotto stress da esami, quindi ci faccio quello che mi pare, compreso fargli mangiare i broccoli, che gli fanno schifo! XD Idem valga per Cerby.
“Del cervello elettronico, ovvero la totale assenza di educazione e creanza nei pc”
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Catullo, carme LXXXV
Nonostante fosse un luminare, un grande scienziato, un genio, il Dottore doveva arrendersi di fronte ai computer: non ci sapeva proprio fare.
Forse la causa era il trauma infantile dopo aver visto HAL9000, di cui aveva una fifa tremenda, comunque, lui di computer proprio non capiva un’acca.
Finché si parlava di Chimica, Fisica, Elettronica, Quanti, Astronomia e Balletto (sua madre, la signora Berta, lo aveva costretto a prendere lezioni sin da quando aveva cinque anni), il Dottore se la cavava egregiamente, anche se aveva problemi col plié!, ma ogni volta che si sedeva davanti al Supercomputer, tutto quello che era in grado di farci era una partita a Solitario, spesso e volentieri perdendo.
La maggior parte delle volte, poi, il Supercomputer si rifiutava di concedergli l’accesso, fingendo di non riconoscere la password, il comando vocale e nemmeno le impronte digitali del Dottore.
Nella sua ingenuità, il Dottore provava a vezzeggiarlo, a grattargli le porte USB per fargli il solletico, a dirgli che era il più bel Supercomputer del mondo… poi si stufava ed iniziava a minacciarlo di smontargli l’hardware pezzo dopo pezzo - anche se non aveva la più pallida idea di cosa fosse un hardware o di dove fosse - ma non riusciva comunque a cavare un ragno dal buco. I Supercomputer erano noti nell’ambiente per la loro testardaggine.
Erano quelle le volte in cui gli avrebbe strappato volentieri i bit uno per uno, anzi: due per due! Il Dottore si offendeva a morte, quando il Supercomputer gli faceva di questi scherzi: lui gli dava la vita pagando una bolletta salatissima , e lui lo ricambiava così? Ma un giorno o l’altro avrebbero inventato un protocollo per la creanza, era solo questione di tempo! E allora l’avrebbe pagata cara! Quando pensava certe cose, il Dottore amava gettare la testa indietro e ridere sguaiatamente.
Di solito, dopo questi litigi furibondi, il Dottore dava della prostituta a MS/DOS (un modo come un altro per dire al Supercomputer che sua madre batteva sui viali) e correva da Cerby, l’unica che lo capisse e potesse consolarlo.
Le coccole e i bacini che Cerby gli dava, solitamente gli lasciavano escoriazioni più o meno gravi e lividi con sfumature dal nero banana muffita al giallo itterizia per almeno un mese: era vero amore!
il dottore,
original,
nonsense