Titolo: Senza parole
Fandom: VIXX
Pair: N/Leo
Rating: PG
Words: 611
Quando Hakyeon rientra al dormitorio, la prima cosa che fa è entrare in cucina per versarsi un bicchiere d’acqua fredda. Viene ostacolato da Sanghyuk, che non pare intenzionato a togliere la testa da dentro il frigo; non molto distante da lui, Wonshik è moribondo su una sedia, i piedi dentro una bacinella piena di acqua e ghiaccio.
Scuote la testa, sconcertato, quando entra nel soggiorno e vede Taekwoon, sdraiato a pancia in giù vicino alla finestra -al sole- che legge un libro. Il ventilatore accanto a lui è ovviamente spento.
Sedendosi a gambe incrociate accanto a lui, Hakyeon non riesce davvero a sorprendersi nel vedere che il volto di Taekwoon non è imperlato da una singola goccia di sudore. Come se fossero in pieno inverno e lui non fosse sdraiato sotto il sole delle cinque del pomeriggio, a luglio, con il ventilatore spento.
“Ridicolo,” borbotta tra sé e sé mentre si mette il ventilatore accanto e lo accende. Finalmente.
“Sei ridicolo,” dice di nuovo a voce più alta, questa volta rivolgendosi a Taekwoon, “non ti vergogni a stare con il ventilatore spento e a non sudare nemmeno un po’?”
Taekwoon gira una pagina senza degnarlo di una risposta.
“Seoul è terribilmente calda, in questo periodo,” continua, spostando il ventilatore di modo da essere colpito meglio dal getto d’aria fresca. Il fatto che sgridi continuamente gli altri membri quando fanno la stessa cosa è un dettaglio del tutto irrilevante, in questo momento.
“Ma almeno non è umida come Gunsan. Oggi dovevamo girare una scena lì, sai? E’ stato orribile. Hai presente quel clima umido che non ti fa nemmeno respirare?” aggiunge, per poi bere un sorso dal bicchiere.
“Mh,” risponde Taekwoon, alzando lo sguardo giusto in tempo per seguire il movimento della mano di Hakyeon che porta il bicchiere alle labbra.
“Esatto, proprio quello. Abbiamo fatto un sacco di pause perché il trucco si scioglieva in continuazione. Però abbiamo mangiato molto bene, in un ristorantino che dava proprio sul fiume. Tra l’altro, sapevi che c’è un parco? Il parco di Eunpa, se non sbaglio.”
“Mh-mh,” conferma Taekwoon.
“Ah, certo che lo sai. Dimentico sempre che hai studiato a Gunsan!” Hakyeon ridacchia e beve un altro sorso. Finalmente inizia a sentire i benefici del ventilatore e dell’acqua fresca.
“Uhm,” risponde Taekwoon, chiudendo il libro e rotolando su un fianco, rivolto verso di lui.
Hakyeon annuisce. “Già. Comunque, non ci sono stato molto, ma sembrava molto bello. C’erano molte fontane e… delle piste? Immagino fossero per le biciclette o qualcosa di simile. Però le fontane erano belle. Dovremmo andarci tutti insieme, un giorno. Sarebbe divertente.”
“Mmh,” Taekwoon storce un po’ la bocca.
“Sì, lo so che preferisci fare tutto da solo, ma per una volta non ti farà del male!” lo riprende Hakyeon.
“Tsk,” reagisce l’altro, il viso ancora privo di qualunque espressione.
“Questo è perché sei la persona più testarda che conosca!” sbotta Hakyeon, agitando pericolosamente il bicchiere con aria rissosa. “Ci divertiremmo un sacco.”
“Quindi?” sbuffa a voce bassa Taekwoon, con sdegno.
Hakyeon sta per ribattere, poi spalanca leggermente gli occhi nel rendersi conto che Taekwoon ha appena emesso un suono articolato. Il suo viso si illumina, la bocca atteggiata in un sorriso sornione.
“Sai perché ti piaccio tanto,Taekwoonie?” chiede pimpante, sdraiandosi per terra e poggiando il meno sulle mani.
Taekwoon solleva leggermente un sopracciglio, scettico. “Nh?” mugugna sprezzante.
“Perché,” risponde, “sono l’unico che ti capisce quando comunichi. L’unico capace di chiacchierare con te senza spazientirsi perché non dici una parola.”
Taekwoon sgrana leggermente gli occhi, quasi colpito. Gli scocca un’occhiata indignata e si volta dall’altra parte, il volto completamente al sole.
La sua risata è un soffio leggero a bocca chiusa.