TITOLO: Why do you have so many pictures of him in your locker?
AUTORE: StoryGirl.
GENERE: FlashFic. Fluff. Au.
RATINGS: Pg13.
DISCLAIMERS: Nessun personaggio mi appartiene, purtroppo.
PAIRING: Choi Minho, Lee Jinki { MinEw } .
TABELLA:
Bingo.
PROMPT: Fiori.
RIASSUNTO: Shindong sprona Jinki a cercare di conquistare Minho. Lui non approva, ma l'amore bussa comunque alla porta del suo cuore, inaspettatamente.
THANKS: A
yuya_lovah che l'ha letta in anteprima, come sempre.
A
mauve_amethyst, perchè l'ha betata.
PAROLE: 500, con il conteggio di word.
Why do you have so many pictures of him in your locker?
Non avrebbe mai voluto che qualcuno lo scoprisse: aveva cercato di nasconderlo così spesso, e così tante volte che era ormai diventata un’abitudine.
Quando apriva il suo armadietto stava sempre ben attento che esse non cadessero fuori: se qualcuno le avesse viste sarebbe stata la fine per lui.
Solo che, un giorno, la sua Onew condition aveva colpito ancora.
Quando era scivolato, aggrappandosi all’anta dell’armadietto, le fotografie erano cadute fuori, spargendosi per terra e Shindong, uno dei suoi migliori amici, si era chinato per raccoglierle.
“Perché tieni così tante foto di lui? Per di più nel tuo armadietto? Ora non mi verrai a dire che sei innamorato di lui, vero? Perché non me lo hai mai detto prima? Sono o non sono uno dei tuoi migliori amici?”
Jinki gli aveva sorriso, un po’ imbarazzato, le gote lievemente colorate di rosso: qualcuno aveva scoperto il suo segreto alla fine.
Sapeva che sarebbe successo, ma non immaginava che sarebbe successo in quel modo: si sentiva un po’ stupido in quel momento.
“Perché tanto non ho possibilità con lui. Perché parlare di qualcosa che tanto non accadrà mai? Posso solo sognare e desiderarlo da lontano, non posso nemmeno avvicinarmi ad uno come lui. Non sono alla sua altezza”
Shindong l’aveva guardato arrabbiato, aveva raccolto tutte le foto e gliele aveva messe in mano per poi guardarlo in volto, livido.
“Non osare parlare così Lee Jinki. Tu sei gentile, sempre disponibile e aiuti volentieri gli altri. In più sei un bel ragazzo, e su questo non si discute. Devi solo trovare un po’ di auto-stima in te stesso, un po’ di coraggio ed andare da lui a dichiararti, magari con un mazzo di fiori in mano”
Jinki lo aveva guardato perplesso.
Dopotutto era suo amico, lo stava facendo solo per metterlo di buon umore, tutto qui, questo non voleva dire che il suo sogno si sarebbe realizzato.
Lui era il capitano della squadra di calcio, praticamente il ragazzo più popolare della scuola e tutti gli morivano dietro: ragazzi compresi.
Persino gli insegnanti facevano a gara per offrirgli un aiuto a scuola: come poteva piacergli lui?
Lui era solamente un ragazzo come tanti, non aveva particolari abilità se non una bella voce.
Sospirò annuendo, la campana che metteva, finalmente, fine a quell’imbarazzante dialogo.
Durante tutte le ore di lezione non aveva fatto altro che pensarci: a come sarebbe stato poter essere il suo ragazzo.
A come sarebbe stato potergli toccare la mano, sorridergli, sentire il calore del suo corpo vicino al suo: sapeva che erano solo mere fantasticherie, ma non poteva farci nulla.
Quando era uscito, diretto a casa, non si sarebbe mai immaginato di trovare proprio lui ad aspettarlo al cancello.
“Lee Jinki, vero?”
Aveva annuito, come un allocco, incredulo che potesse rivolgergli la parola.
“Volevo dirti che mi piaci. Ecco, tutto qua”
Lui aveva sgranato gli occhi convinto che fosse tutto uno scherzo, ma quando l’altro si era abbassato per baciarlo, lui si era lasciato andare.
Non poteva ancora crederci: era diventato reale.