[Fanfic] Peace is the word
Titolo: Peace is the word
Genere: Generale
Pairing: RDJude
Rating: Verde
Avvisi: Slash, one-shot, AU
Note: prompt per la challenge del
rdjudefic_ita: 5+1. Dicevamo arrandom, si? (E comunque Tony è preso da una mia vecchia long, non importa conoscerla. Ed è meglio per voi.)
I periodi in cui Sophia era a casa del padre, dopo una lunga battaglia legale, erano sempre un qualcosa di particolare. Soprattutto se questa casa era più vicina allo zio Sam che alla Regina ed ospitava così tante persone da impazzirci. Una terza guerra mondiale con tanto di bombe e sparatorie al chiaro di luna.
Ma nulla era paragonabile alle litigate tra papà e Robert. Si accalcavano tutti dietro la porta ad origliare come se non avessero un domani, arrampicati uno sopra l’altro in braccio ai più grandi. In effetti era poi lei la più piccola. Quel piccolo mostriciattolo di Tony non lo voleva nemmeno calcolare.
Indio, Rafferty, Iris, Rudy. Tutti lì a sbirciare dalla porta socchiusa e tendere le orecchie mentre quei due se ne dicevano di tutti i colori in soggiorno.
Sophia odiava Tony. Sapeva che era il preferito, ne aveva la certezza. E quando lui cominciava a piangere anche le litigate finivano ed uno dei due papà correva di sopra a calmarlo. Papà e quell’altro, là, quel Robert - si ostinava a non volerlo chiamare papi, fece una smorfia solo a pensarlo - non litigavano tanto spesso, ma quando succedeva sembrava che le mura di casa stessero per crollare da un momento all’altro, tanto urlavano. E quando ormai erano agli sgoccioli, Rudy interveniva sempre a coprirle le orecchie perché diceva che quelle cose le avrebbe potute sentire solo da grande.
Quando arrivava la sera, poi, era bruttissimo. Cenavano tutti in silenzio attorno al grande tavolo in veranda, l’unico rumore era quella piaga di Tony che sbatteva il cucchiaio sul seggiolone e lanciava urli da spaccare i timpani. E dopo cena venivano spediti tutti e cinque a letto senza discutere - anche se Indio discuteva eccome, ma lui, Rafferty ed Iris sembravano essere gli unici autorizzati ad uscire perché grandi -, luci spente alle nove.
Lei si addormentava quasi subito, ma la mattina dopo papà e Robert già ridevano e scherzavano come se non fosse successo nulla, baciandosi schifosamente nonostante ci fossero loro e tenendosi gli occhi addosso tutto il giorno. Le sarebbe volentieri salito il vomito, se non avesse visto quanto erano grandi i sorrisi di papà.
Erano le sere dopo le litigate che i muri avrebbero tremato davvero, se la camera di Robert e Jude non fosse stata insonorizzata apposta per quelle evenienze. Con cinque figli in casa un modo per fare della sana e rumorosa pace lo trovavi.
Genere: Generale
Pairing: RDJude
Rating: Verde
Avvisi: Slash, one-shot, AU
Note: prompt per la challenge del
rdjudefic_ita: 5+1. Dicevamo arrandom, si? (E comunque Tony è preso da una mia vecchia long, non importa conoscerla. Ed è meglio per voi.)
I periodi in cui Sophia era a casa del padre, dopo una lunga battaglia legale, erano sempre un qualcosa di particolare. Soprattutto se questa casa era più vicina allo zio Sam che alla Regina ed ospitava così tante persone da impazzirci. Una terza guerra mondiale con tanto di bombe e sparatorie al chiaro di luna.
Ma nulla era paragonabile alle litigate tra papà e Robert. Si accalcavano tutti dietro la porta ad origliare come se non avessero un domani, arrampicati uno sopra l’altro in braccio ai più grandi. In effetti era poi lei la più piccola. Quel piccolo mostriciattolo di Tony non lo voleva nemmeno calcolare.
Indio, Rafferty, Iris, Rudy. Tutti lì a sbirciare dalla porta socchiusa e tendere le orecchie mentre quei due se ne dicevano di tutti i colori in soggiorno.
Sophia odiava Tony. Sapeva che era il preferito, ne aveva la certezza. E quando lui cominciava a piangere anche le litigate finivano ed uno dei due papà correva di sopra a calmarlo. Papà e quell’altro, là, quel Robert - si ostinava a non volerlo chiamare papi, fece una smorfia solo a pensarlo - non litigavano tanto spesso, ma quando succedeva sembrava che le mura di casa stessero per crollare da un momento all’altro, tanto urlavano. E quando ormai erano agli sgoccioli, Rudy interveniva sempre a coprirle le orecchie perché diceva che quelle cose le avrebbe potute sentire solo da grande.
Quando arrivava la sera, poi, era bruttissimo. Cenavano tutti in silenzio attorno al grande tavolo in veranda, l’unico rumore era quella piaga di Tony che sbatteva il cucchiaio sul seggiolone e lanciava urli da spaccare i timpani. E dopo cena venivano spediti tutti e cinque a letto senza discutere - anche se Indio discuteva eccome, ma lui, Rafferty ed Iris sembravano essere gli unici autorizzati ad uscire perché grandi -, luci spente alle nove.
Lei si addormentava quasi subito, ma la mattina dopo papà e Robert già ridevano e scherzavano come se non fosse successo nulla, baciandosi schifosamente nonostante ci fossero loro e tenendosi gli occhi addosso tutto il giorno. Le sarebbe volentieri salito il vomito, se non avesse visto quanto erano grandi i sorrisi di papà.
Erano le sere dopo le litigate che i muri avrebbero tremato davvero, se la camera di Robert e Jude non fosse stata insonorizzata apposta per quelle evenienze. Con cinque figli in casa un modo per fare della sana e rumorosa pace lo trovavi.