Titolo: Morning is due to all (to some, the Night)
Autrice:
p-willBeta:
faechan *limona*
Personaggi/pairings: Dr. DeathDefying/Show Pony
Rating: NC17
Avvertimenti: slash, lemon, Killjoys!AU
Conteggio parole: 401 (FDP)
Disclaimer: Bla bla bla menzogne agggratis.
Prompt: "Potrebbe essere l'ultima notte." @
p0rn fest #4 | 53 - Fra un minuto @
Maritombola \o/
Note: Il titolo è metà poesia di Emily Dickinson: Morning is due to all/To some - the Night/To an imperial few/The Auroral Light. Trovata per caso mentre stavo per impiccarmi in cerca di un titolo con un senso.
La notte del deserto è calda, umida, con quell’aria densa e soffocante che li avvolge e li copre di sudore, li chiude in una bolla in cui esistono solo loro e le coperte sfatte e il cigolio forsennato del letto.
Show si muove sopra di lui, tutto muscoli e linee sinuose. Sembra un porno, sembra un dio, con quegli occhi in fiamme e i capelli arricciati sul collo, i tendini tesi nelle braccia mentre si regge al muro e l’addome contratto mentre si abbassa e lo prende dentro tutto.
Death per un secondo cerca di andargli incontro e non ci riesce - se ne scorda, in certi momenti - e subito ringhia, frustrato, gli punta le mani sulle ginocchia, gli allarga le gambe e Show perde l’equilibrio. Scivola in avanti, fa appena in tempo a piantare un gomito sul cuscino per non cadere, sussulta quando il dottore esce da lui poi gli si cala di nuovo sopra e dio, sì, proprio lì, l’angolazione perfetta.
Ad ogni affondo Death gli sfrega la prostata e Show non sa più dov’è, chi è, qual è l’alto e qual è il basso. Sa solo che sotto di lui, dentro, tutt’intorno c’è il dottore - che c’è una mano grande, ruvida, callosa, alla base della sua schiena, che lo guida, e che l’altra è sul suo collo, gli piega il mento, gli accarezza la guancia.
Death lo bacia, rude, esigente, e lui vede le stelle. Inarca la schiena in una curva impossibile, viene senza neanche essere toccato, è troppo, il black out. Dopo un’eternità torna sulla terra e sta ancora scopando il dottore, frenetico, disperato, perché è duro e lo vuole sentire, lo vuole sentire fino in fondo. Gli infila le mani tra i capelli, lo bacia e si preme contro di lui finché non lo sente tremare tra le proprie cosce.
E quando Death viene dice qualcosa di confuso premuto contro la sua bocca che potrebbe essere una bestemmia, potrebbe essere il nome di Show, potrebbe essere un segreto.
Ma di dei non ce ne sono più, e il suo nome il dottore non l’ha mai saputo.
“Anch’io,” sussurra, gli angoli della bocca arricciati, e non importa se l’altro lo sente.
Passano ore stretti su quel letto, sporchi, stanchi, a guardarsi. Si sfiorano, i visi, i capelli, pensando a cosa dovrebbero dire. Show apre bocca. “Potrebbe essere l’ultima notte.”
Death lo sa, e ci penserà anche lui. Fra un minuto.
La notte è ancora lunga.