La prima *-*.
Dedicata alla Chris senza la quale questa fic non avrebbe mai vista la luce e anche alla Barbar grazie alla quale tutto è iniziato.
Titolo: Sciocca domanda.
Fandom: Yami no Matsuei
Personaggio/Coppia: Tatsumi/Watari
Prompt: 37. Gelosia
Rating: PG
Riassunto:Fu in quel preciso momento che Hisoka gli fece quella domanda, la domanda che nessuno aveva osato porre, ma che tutti si erano chiesti dopo che la sua relazione con il tirchio segretario era diventata di dominio pubblico
Avvertimenti: Shonen-ai
Note: //
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qui Sciocca domanda
Era un istante silenzioso quello, complice l’assenza del più casinista di loro, uno dei rari attimi in cui non vi era nessun rumore in quel caotico ufficio, tranne lo sfogliare leggero della pagine di un fascicolo e lo scricchiolare fastidioso della sedia su cui era seduto.
Fu in quel preciso momento che Hisoka gli fece quella domanda, la domanda che nessuno aveva osato porre, ma che tutti si erano chiesti dopo che la sua relazione con il tirchio segretario era diventata di dominio pubblico - Non era stata una cosa volontaria, ma essere scoperti…beh, nella posizione in cui era stati trovati, non aveva lasciato spazio ai dubbi -
- Non sei mai stato geloso di Tsuzuki?-
Non rispose subito,Watari, limitandosi a giocherellare con il piccolo 003 accarezzandone le piume con le dita callose. Poi si voltò verso il ragazzo che ancora lo fissava con la sua solita espressione, soltanto lievemente macchiata di curiosità e sorrise.
- No, Hisoka. Posso stare tranquillo, ha occhi solo per te.-
Si alzò dalla sedia cigolante con un occhiolino, lasciando l’altro, alquanto imbarazzato e decisamente rosso, a fare da solo i conti con i suoi sentimenti e con i significati neppure tanto nascosti di quella frase.
Chiuse dietro di sè la porta dell’ufficio per avviarsi verso quello di Tatsumi, vi scivolò dentro in fretta facendo scattare la serratura: a quel rumore il segretario alzò lo sguardo dalle carte puntandolo su Watari.
Poteva sentire i suoi stupendi occhi blu che lo fissavano da dietro le lenti degli occhiali, poteva sentirne il peso sul corpo, poi sul quel poco di pelle nuda che sfuggiva al collo alto della sua maglietta e infine sul viso, sulle labbra appena socchiuse per concludere fissandolo dritto negli occhi.
Tatsumi si tolse gli occhiali, appoggiandoli con fare distratto sulla scrivania, alzandosi e avanzando verso di lui in silenzio. Quel tirchio di un segretario parlava poco in generale, ma parlava ancora meno quando aveva quello sguardo, uno sguardo che era sicuro che Tsuzuki non aveva mai visto.
Uno sguardo affamato.