Kokoro no shindo

Apr 05, 2010 11:25



<< Ma cosa stava combinando? Non poteva dirgli che era innamorata di lui? Non si era sottoposta a quell’appuntamento proprio per dimenticarlo?

- Go… gomen ne… io… gomen ne non intendevo questo - balbettò

- No? E allora dimmi chi è. Chi è che volevi dimenticare? Se non sono io a questo punto non può che essere uno dei ragazzi -

- No, no non è nessuno di loro -  si affrettò a dire.

Non poteva dirgli che era lui ma non voleva neanche che credesse che le piaceva uno dei ragazzi

- E allora chi è? -

- Nino mi fai male -

- Kisachan tutto apposto? - fece una signora uscendo dal portone del palazzo e guardando male Nino che prontamente liberò il braccio di Kisa.

- Ha… hai! Non si preoccupi signora Sekigawa - disse sollevata - Ninosan grazie di avermi accompagnata ora non mi girà più la testa. Ci vediamo, ciao -

- Cia… ciao - balbettò impotente.

Dannazione stava per rovinare tutto. Non poteva mettere a rischio Nino e gli Arashi solo per un suo stupido capriccio; poteva restargli accanto anche senza che lui sapesse cosa provava nei suoi confronti e poi… non poteva far quello a Sho. Lui si era sempre preso cura di lei e ora con che coraggio poteva mettere a rischio tutto quello che lui aveva creato per sé stesso e per rendere felice lei? E poi come avrebbe preso la notizia? Non aveva mai avuto il coraggio di parlargliene; loro due si erano sempre confidati tutto ma stavolta aveva paura, temeva il suo giudizio, temeva di perderlo o peggio ancora temeva che lui l’avrebbe appoggiata nella sua follia anche a rischio di distruggere gli Arashi. No, non poteva farlo.>>

Era passato circa un mesetto da quando Kisa aveva iniziato il suo incarico da assistente-manager e giorno dopo giorno ne sembrava sempre più entusiasta; si stava sforzando a fare del suo meglio nell’incarico e contemporaneamente a non rimanere indietro con gli studi. Sho era felice di vederla sempre attorno a sé, si sentiva più tranquillo sapendo dov’era e cosa stesse facendo ma era anche preoccupato che si stesse sforzando troppo ma poi si tranquillizzava quando Kisa gli  diceva che non era mai stata cosi felice e allora lui cercava di aiutarla, per quel che poteva, nel lavoro e nello studio. Ma il motivo che principalmente lo preoccupava era il fatto che il lavoro l’avrebbe messa a contatto più del solito con Nino; ma anche questa paura si affievolì quando li vide collaborare quasi dimentichi  di chi fosse l’altro, sapeva che ciò succedeva perché entrambi si volevano dimostrare professionali ma sotto sotto sentiva che entrambi volevano riallacciare i rapporti, sentiva che avevano ancora bisogno l’uno dell’altro ma troppo orgogliosi  per ammetterlo avevano trovato in ciò l’unico modo per potersi riavvicinare. Non sapeva se essere felice o infastidito da ciò, ma non gli andava di pensarci e decise che avrebbe preso le cose così come andavano, almeno per allora.

- Qui è importane questo punto - fece Sho sottolineando una frase sul libro di Kisa.

- Aaah capisco -

- Ma guarda che teneri che sono i due piccioncini - fece Jun entrando nel camerino insieme agli altri ragazzi del gruppo.

- Baka non siamo piccioncini! - fece subito Sho - Stavo solo aiutando Kisa per il suo esame -

- Mm si, si ci credo -

- Parlando di cose serie - si mise in mezzo Ohno che fino ad allora parlava con Nino - stasera c’è la festa di presentazione del film di Nino e siamo stati invitati tutti -

- Possiamo venire accompagnati? - chiese subito Aiba.

- Si -

- Ah allora Kisa ti va di venire? - fece subito Sho volgendosi verso l’amica.

- I… io - balbettò guardando i ragazzi che li osservavano entusiasti.

- Si si dai Kisa cosi ci siamo tutti e poi scommetto che a Nino fa piacere. Vero Nino? - chiese Aiba.

- S… si - balbettò preso alla sprovvista. Certo che la voleva lì… ma non con Sho.

- O…ok allora - disse Kisa.

Scese la sera e Kisa e Sho arrivarono all’hotel dove sin dall’entrata i due attirarono l’attenzione dell’intera sala.

- È la sua fidanzata Sakuraisan? -

- No, no è un’amica -

Per tutta la serata si ritrovarono più volte a doverlo ripetere e i ragazzi continuarono a divertirsi per tutta la serata.

- Sho dovremmo farlo un po’ più spesso. È troppo divertente - rise Jun.

- Haha si divertentissimo. Non è normale che uno non può uscire con una ragazza che deve essere per forza la sua fidanzata - si voltò verso Kisa ma la ritrovò intenta a guardare Nino che con l’attrice Masami Nagasawa  a braccetto conversava allegro con altri attori del cast.

I due infatti si erano ritrovati per la seconda volta nello stesso cast e sembrava che fra di loro si stesse ricreando un certo filling.

- Kisa? -

- Si? Scusa mi ero distratta -

A fine serata decisero di andare a bere qualcosa tutti insieme per stare un po’ fra di loro ma Nino invitò anche la Nagasawa e questo innervosì forse più Sho che Kisa. Nino non fece che chiacchierare con la Nagasawa. Stupida Kisa, poteva fingere quanto voleva ma lui sapeva che si stava trattenendo, riusciva a vedere nei suoi occhi quanto ci stesse male… aaah che nervi… stupido di un Nino dovevano essere solo loro perché aveva portato quella? Perché stava facendo tutto questo? Eppure lui era certo che non aveva mai smesso di voler bene a Kisa e allora perché? Quella situazione lo innervosiva a tal punto che prese a bere un bicchiere dopo l’altro senza neanche rendersene conto.

- Sho smettila, stai esagerando - disse Kisa mentre cercava di togliergli di mano il bicchiere.

- Ma che dici? Io sto benissimo non vedi? Diteglielo anche voi ragazzi? -

- Sho Kisa ha ragione ora basta bere - fece Aiba - Dovevamo divertirci, no? -

- Già divertirci ma Nino ha portato questa qui! - fece indicando la Nagasawa - Cosa centra lei con noi? Non vedi che nessuno ti vuole? - disse ora rivolto verso di lei.

- I… io… scu… - balbettò lei.

- Masami tu non devi chiedere scusa proprio a nessuno. Sho ora stai esagerando - fece Nino innervositosi a sua volta.

- Scusatelo è un po’ brillo - fece Kisa cercando di calmarli - Nagasawasan ti chiedo scusa da parte sua. Nino scusa - fece inchinandosi davanti ai due, lasciando Nino sorpreso e confuso.

- No.. no.. tranquilla - rispose Nagasawa.

- Sho ora torniamo a casa, ok? - fece aiutandolo ad alzarsi e lasciando che si appoggiasse a lei.

- Kisa tu non devi chiedere scusa; è lui che deve chiederti scusa -

- Sho andiamo -

Aiba e Ohno aiutarono Kisa a mettere in macchina Sho.

- Kisa sei sicura che non vuoi che ti accompagniamo? - chiese Ohno

- No, no tranquilli -

Durante il ritorno a casa Sho si appisolò e Kisa non riuscendo più a trattenersi lasciò che una singola lacrima le scivolasse lungo una gota. Vedere Nino sorridere alla Nagasawa le faceva male ma quello che la feriva ancora di più era che per colpa sua anche Sho sembrava soffrire.

- Gomennasai… Sho… gomennasai -

Erano arrivati davanti casa  e Kisa si stava asciugando la guancia con una mano quando Sho aprì gli occhi e le spostò la mano per accarezzarle la guancia; il suo tocco era cosi gentile che Kisa stava per scoppiare nuovamente in lacrime quando Sho avvicinò il suo viso al suo e la baciò. Fu un bacio cosi dolce ma cosi colmo di tristezza che alla fine Kisa lasciò che le lacrime scendessero perdendo su di loro ogni controllo. Le loro labbra si divisero ma Sho continuò ad accarezzarle il viso e poi i capelli quando lei nascose il viso fra le sue braccia.

<<

-         Ragazzi dato che quest’anno non siamo riusciti a goderci le vacanze tutti insieme che ne dite almeno di concluderle con i fuochi d’artificio?...Yaru*? -  propose Aiba al resto dei ragazzi seduti al tavolo del pub Yuuki *.

-         Yarokka!*-  risposero in coro Jun; Sho e Satoshi.

Si voltarono poi a guardare verso Kisa e Nino che sembravano stranamente nervosi quell’oggi. Kisa accortasi che la stavano guardando cercò subito di riprendersi mentre Nino troppo stizzito non alzò la testa dal menu delle bibite che stava guardando per l’ennesima volta.

-         Ah scusate ero sovrappensiero. Dicevate? -

-         I fuochi… ti va di farli? - chiese gentile Ohno.

-         Oh si si! Che splendida idea - fece sforzandosi di sorridere per tranquillizzare i ragazzi che la guardavano preoccupati.

-         Nino - fece Sho alzandosi e andando a togliergli di mano il menu - io e i ragazzi prepariamo i secchi d’acqua tu e Kisa andate a comprare i fuochi -

-         Eeeh? Perché dovremmo andare noi? -

-         Perché  tu e Kisa siete stati gli ultimi a rispondere, anzi tu non ha proprio risposto -

-         Forse perché non mi interessa?! -

-         Mi spiace la maggioranza vince quindi alzati e accompagna Kisa -

Mentre Nino si alzava Ohno fece alzare Kisa che continuava a ripetere di poterci andare anche da sola e la spinse verso Nino.

-         E fate con calma noi vi aspettiamo - gli disse.

Kisa camminava a pochi passi dietro di Nino e fra i due regnava un pesante silenzio finché all’improvviso Nino si arrestò e Kisa, che teneva lo sguardo basso, per poco non ci andò a sbattere contro.

-         Ora basta non ne posso più! -

-         Nino i… io non capisco -

-         E smettila di chiamarmi Nino. Nino! Nino! Mi chiamo Kazunari! Ka-zu-na-ri! Non riesci proprio a chiamarmi per nome? Eppure con Sho e con i ragazzi lo fai; io sono l’unico che non hai mai chiamato per nome - senza rendersi conto si era ritrovato ad urlare, era già la seconda volta che si ritrovava ad urlare contro di lei e l’ultima era stata solo un mese prima ma ormai dopo quel giorno non riusciva più a trattenersi.

Kisa alzò lo sguardo ma appena incrociò quello di lui lo riabbasso subitaneamente.

-         Ecco appunto! Non lo sopporto. Che significa? Perché non riesci a reggere il mio sguardo? Perché cerchi di evitare di rimanere soli? Perché oggi ti sei innervosita dopo che Jun ha nominato le ragazze con cui siamo usciti e perché solo con me? Ti pensi che sono cieco, che non mi rendo conto che la mia presenza ti mette a disaggio? Ora due sono due le soluzioni o mi odi o ti piaccio. Non fai altro che mandarmi segnali contrastanti. Non ci capisco più nulla -

-         Gomennasai -

-         Aaah e non sopporto neanche più sentirti chiedere scusa -

-         I… io… non ti odio… -

-         Dimmelo guardandomi in faccia -

Kisa alzò il viso sforzandosi di guardarlo ma subito sentì il viso infuocarsi.

-         Io non ti odio! - disse rapida per poi riabbassare lo sguardo

-         Aaaah mendoukusai*- fece tirandola a se e abbracciandola - Si può sapere perché non ci riesci? Perché non riesci a dirmi “mi piaci”? -

La sentì tremare tra le sue braccia e la strinse più forte assicurandosi di non farle del male.

-         Da… dai… daisuki desu* - disse mentre piccole e calde gocce iniziarono a bagnarle le gote.

-         Boku mo… boku mo*…  aishiteru yo* -  sussurrò mentre anche le sue gote iniziarono ad essere bagnate dalle lacrime.

Cavolo non aveva mai pianto in vita sua e ora lei era riuscita a farlo piangere, a farlo arrabbiare come mai gli era capitato, a farlo sentire felice come mai avrebbe immaginato di poter essere.

Kisa si strinse a lui mentre con le lacrime svaniva tutta l’ansia e la paura che si trascinava dietro ormai da tanto. Tutti i problemi che però si era fatta riguardo una loro possibile relazione ora erano più veri che mai ma in quel momento non riusciva a pensarci l’unica cosa che voleva era restare abbracciata a Nino, poter sentire il battito del suo cuore, poter sentire il suo respiro, il suo profumo, il suo calore.

-         Shokun daijuobu*? - gli chiese Ohno avvicinandosi a Sho che guardava preoccupato la porta d’entrata del locale.

-         Daijuobu Satoshisan - fece sorridendogli e correndo ad aiutare Jun e Masaki con i secchi d’acqua.

Aveva fatto la cosa giusta anche se gli faceva male sapeva che era giusto cosi. Aveva sempre saputo di quei due; loro non gli e lo avevano confessato ma sin dal primo giorno che li aveva visti assieme si era insinuato in lui il dubbio. Non poteva certo ammettere di non essere geloso di Nino di non aver paura di perderla ma se proprio accanto a lei doveva esserci qualcuno lui era l’unico che avrebbe accettato e se poi questo avrebbe reso la sua piccola Kisa felice allora lui si sarebbe imposto di non starci male e di essere felice per lei. Tuttavia non riusciva a non chiedersi perché non gli e ne avesse parlato; ecco forse era questo quello che lo feriva di più. >>

*Atatakasa: Calore

*Yuuki: “coraggio” è il nome che ho dato al pub di cui parlavo anche nel primo capitolo. Scusatemi ma non mi è venuto nulla di meglio.

*Yaru?: Lo facciamo?

*Yarokka: Facciamolo

*Mendoukusai: Che fastidio!

*Dai suki desu: Letteralmente “mi piaci tanto” ma viene usato anche per dire “ti amo”

*Boku mo: Boku modo di dire “io” permesso solo ai maschi. Mo “anche. “Anche io”

*Aishiteru: “Ti amo” questo si usa di meno di dasuki e si dice solo quando una persona è davvero importante.

*Daijoubu: “Stai bene?” ma usato anche come risposta “ Sto bene”

g: arashi

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