Lol, buon Natale *O*/
Titolo: Different Ways (ho lasciato quello originale per faticaaah)
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: Angst/AU
Raiting: Nc-17
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke.
Desclaimer: Non sono miei e blablabla?
Note: E' suddivisa come quella del telefono, una parte di Hiro e una di Taisuke XD
Ch1. "Scusa Tai-chan"
"Per cosa?"
Mise un panno umido sulla fronte di Ryosuke mentre ne usò un altro per bagnargli leggermente il volto.
Quello scemo si era preso la febbre ed era voluto andare a scuola comunque, visto che aveva un compito di matematica. Peccato che poi si fosse sentito male proprio durante il compito e quindi non l'aveva potuto finire.
"Per venire a prendere me hai saltato gli allenamenti"
"Sono solo allenamenti"
E in situazioni normali non li avrebbe mai saltati, era il capitano, mica poteva non presentarsi e poi durante le partite apparire come se niente fosse, però suo fratello era decisamente più importante di un paio d'ore passate a tirare una palla.
Aveva avvertito l'allenatore prima di non presentarsi in palestra, non voleva di certo che gli altri lo attendessero a vuoto prima di iniziare e poi era sicuro che l'uomo lo avrebbe rimproverato se non avesse avuto una giustificazione valida.
Taisuke ci teneva ad essere un buon esempio per i suoi compagni di squadra, dovevano fidarsi di lui in quanto capitano e chi mai si sarebbe fidato di qualcuno che non prendeva parte agli allenamenti? Certo, la gente si fidava di Kitayama che di sicuro non era la miglior persona del mondo, almeno da quanto aveva visto.
Era bravo in campo, quello si, ma il suo rapporto coi compagni non andava oltre al "passami la palla decentemente".
"Vedi di riposare adesso, ok? Appena è pronta la cena te la porto"
"Mamma rimane fuori fino a tardi anche stasera?"
"Si"
Lasciò la stanza di suo fratello tornando in cucina.
Avevano una casa abbastanza piccola per 5 persone, considerando che l'unico che aveva una camera per conto suo era Ryosuke, lui e l'altro fratello dovevano dormire insieme e ogni tanto era difficile condividere la stanza con Yuusuke.
Era meglio finire di preparare la cena prima del rientro di suo padre, così avrebbe servito il tutto e avrebbe potuto fare due tiri a canestro in giardino, tralasciando i compiti per una volta.
Da quando sua madre aveva preso a lavorare come un mulo da mattina a sera, erano più i giorni in cui non rientrava a casa che altro e visto che il padre lavorava a sua volta, la cena la doveva preparare lui in quanto figlio maggiore.
"Sono a casa"
"Yuu-chan, non lasciare la tua roba nel corridoio!"
"Non rompere"
Era sempre carino quando tornava da scuola, eh? Delle volte, l'atteggiamento di suo fratello nei suoi confronti gli ricordava tanto quello di Kitayama.
Però era triste sapere che il proprio fratello lo vedeva come una minaccia, in fondo Taisuke non aveva mai fatto nulla per portarlo a comportarsi così, non era stato lui a dirgli di essere meno bravo nel basket.
"Sono stufo di essere paragonato a te! Non importa quanti punti posso segnare in una partita, mamma e papà continueranno sempre a dire che tu ne fai il doppio!"
Poi lui era diventato capitano della squadra e le cose erano nettamente peggiorate.
Forse era anche per non far credere a Yuusuke di voler essere migliore di lui, che non voleva diventare un professionista e neanche provarci.
"Sono tornato"
"Ciao papà"
Vide la testa di suo padre spuntare dalla porta della piccola cucina con un pacchetto in mano; sembrava un regalo.
"Ti ho portato una cosa"
"Davvero?"
Quindi il regalo era per lui?
Il padre gli allungò il pacchetto e Taisuke lo aprì immediatamente; non era raro che suo padre tornasse a casa con qualche regalo per i figli, di solito lo faceva per premiarli per qualcosa che avevano combinato.
"Ah, un polsino nuovo!"
Ne aveva bisogno dato che il suo lo aveva perso chissà dove, aveva sospettato che glielo avesse preso Kitayama, anche se non sapeva per quale assurdo motivo.
Adesso aveva paura che Yuusuke potesse essere geloso anche di quello....
"Non ti ho regalato nulla per il tuo passaggio a capitano della squadra e allora"
"Non dovevi! In fondo non è niente di speciale"
"Non è vero, non capita mica tutti i giorni che un membro della famiglia Fujigaya diventi il capitano della squadra di basket!"
"Lo è diventato perchè forse era l'unico rimasto"
"Yuusuke..."
Ignorò la frase acida del fratello facendo segno al padre di fare altrettanto, discutendoci non avrebbero risolto nulla, tanto ormai lo detestava ed era meglio non farlo arrabbiare ancora di più.
Delle volte avrebbe voluto prendere la testa di Yuusuke e sbatterla contro un muro, anche perchè non era colpa sua se era bravo a giocare più di lui.
"Vado a portare la cena a Ryosuke, Yuu-chan, la servi tu a papà?"
"Scordatelo"
Quanto ancora avrebbe resistito al suo comportamento?
"Perchè stanno portando via i mobili?"
"Perchè andremo a vivere in una casa più grande, non sei contento? Avrai...avrai un giardino dove giocare a calcio, eh, non sei contento?"
"Sono a casa!"
Dubitava che sua nonna fosse sveglia a quell'ora, però almeno qualcuno avrebbe saputo che stava in casa, no? Magari la badante di turno.
Sinceramente non vedeva l'ora di andare all'università per lasciare quella casa e quella città.
Essere il più popolare della scuola aveva sempre riempito il suo ego, odiava sentirsi un nessuno, lo era stato già abbastanza per sua madre. Essere popolare lo aiutava ad andare avanti in un certo senso, vedere che tutti pendevano dalle sue labbra, vedere che tutti volevano essere come lui perchè rasentava la perfezione gli aveva sempre dato quel senso di potere sulle persone, quel qualcosa che gli faceva dire : "Tutto mi è permesso perchè sono io".
Solo che poi era arrivato Fujigaya.
"Hanno fatto capitano anche Fujigaya-kun, sai Hiro?"
Quello che riteneva il suo migliore amico, ma che poi era solo una delle tante persone che aveva usato fino a quel momento, glielo aveva detto appena aveva messo piede in classe. Gli era sembrato pure stranamente contento, come se sapesse che l'inizio della popolarità di Fujigaya avrebbe significato la fine di quella di Hiromitsu.
Era più forte di lui continuare a chiedersi perchè fosse successo.
Perchè diavolo Fujigaya aveva tutto quel potere a scuola?
"Che me ne faccio poi del suo polsino...?"
Glielo aveva preso così, tanto per privarlo di una cosa sua, non sembrava neanche costoso come oggetto però sapeva che Taisuke ci teneva, forse era il regalo di qualche ragazza che gli piaceva.
Il ragazzo lo indossava spesso, anche quando non giocava, come se fosse stato un bracciale, si.
Se ripensava a tutte le cose che aveva rubato a Fujigaya, gli veniva da ridere, nell'ultimo mese gli aveva preso:
- Un asciugamano, con la speranza che non si sarebbe asciugato e quindi avrebbe bagnato la divisa.
- La fascia con cui si metteva i capelli all'indietro quando si allenava.
- Il polsino, anche se non sapeva cosa farsene.
Aveva persino pensato di fregargli i vestiti dopo gli allenamenti in modo da farlo rimanere nudo e quindi esporlo al ridicolo.
Entrò in camera sua gettando il polsino sul comodino vicino al letto, chissà dove aveva messo quell'asciugamano...quando lo aveva rubato ci aveva sentito sopra il profumo di Fujigaya.
"Kitayama-kun, volevo parlarti del progetto per il festival"
"Adesso ho da fare"
"Come vuoi"
Non aveva capito perchè gli avesse sorriso nonostante la risposta acida.
Più ripensava a quel sorriso, più sentiva qualcosa di strano agitarsi dentro di lui e non riusciva a capire cosa fosse.
Odiava Fujigaya, no? Quindi perchè trovava il suo sorriso così bello?
"Lo odio!"
E forse lo odiava perchè lo confondeva, non solo per essersi preso una grossa fetta di quello che era suo.
C'erano un sacco di cose che non capiva di Fujigaya e che lo confondevano, tipo il suo modo di porsi alle matricole, perchè le trattava con gentilezza come se fossero sempre stati amici?
Perchè non rispondeva in malo modo a nessuno?
Perchè sorrideva gentilmente a tutti, indifferentemente dal fatto che lo avessero trattato male o meno?
Perchè era l'unico che non veniva mandato a quel paese da Nikaido?
In realtà, Hiromitsu aveva addirittura pensato che provasse qualcosa per Taisuke, che il suo odio fosse solo un modo di nascondere quello che in realtà sentiva per il compagno. Ma era una cavolata, no? Cose del tipo "L'amore è il sentimento più vicino all'odio e viceversa", di sicuro non si trattava del suo caso, per lui l'odio era odio, punto e basta.
Anche se quel giorno si era fermato a vedere gli allenamenti del club di basket non voleva dire che lo avesse fatto solo con la speranza di vedere Fujigaya, non era mica per quello! Era passato là per caso, visto che non doveva allenarsi, e si era fermato davanti alla palestra, tutto qua.
Solo perchè si era quasi stupito di non vedere Taisuke, non voleva dire che si interessasse alla vita dell'altro, no no.
"Il progetto per il festival..."
Sicuramente avrebbe lasciato decidere tutto a Fujigaya con la speranza che risultasse un fallimento, così l'intera classe avrebbe fatto una pessima figura con tutta la scuola e lui avrebbe dato tutta la colpa all'altro.
Delle volte si sentiva tanto un genio del male.
"Questa è tutta la roba che ti serve per il festival"
"Cosa?"
"Hai capito benissimo, vedi di farci qualcosa di decente"
Era stato tutta la notte a raccogliere foto e stracci vari, si era preso la briga di cercare anche una canzone da far suonare alla classe, però mica sapeva che dovevano organizzare.
Vide Fujigaya dare un'occhiata veloce a tutte le cianfrusaglie che gli aveva messo davanti e notò il modo in cui si sistemava i capelli che gli cadevano leggermente sul volto; perchè lo stava osservando a quel modo? Non era una ragazza, quindi perchè lo trovava carino?
"Kitayama-kun, sono solo cose messe insieme senza senso..."
"Si, allora? Trovacelo tu"
"Non sono..."
"Cosa? Riesci a mandare in orbita una palla e non puoi trovare un piccolo senso a tutte queste cose?"
Forse era un po' stronzo da parte sua affidare tutto a Fujigaya, ma aveva detto che gliel'avrebbe fatta pagare, no? Quella era la sua punizione per essersi preso qualcosa di suo, senza che nessuno glielo concedesse.
A Hiromitsu non interessava della classe, lui voleva solo essere di nuovo il numero uno, in tutto.
"Ok..."
"Ecco, bravo, fai il tuo lavoro da rappresentante che io ho cose più importanti a cui pensare"
"Tipo?"
"Tipo portare la mia squadra al campionato nazionale e poi vincerlo"
Avrebbe anche voluto aggiungere un: "Cosa che la squadra di basket non vedrà neanche col binocolo" ma aveva preferito evitare, quando sarebbero usciti al girone di qualificazione, si sarebbe goduto l'espressione amara e sconfitta sul viso di Fujigaya.
Ancora una volta, Fujigaya non aveva detto niente, si era preso quello scatolone che gli aveva dato e basta...
"Stupido..."