[ I didn't mean it...]

Oct 17, 2009 22:07

Mi..mi ero scordata che stavo postando XD scusateee ç__ç''.

Titolo: I didn't mean it...
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: Angst/AU
Raiting: Nc-17
Pairing: Nikaido Takashi x Senga Kento, Kitayama Hiromitsu x Nikaido Takashi, Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke.
Desclaimer: Non sono miei e blablabla, meno male perchè avrei pestato Nika e Senga e seviziato Hiro e Taisuke XD.
Note: Ch.1 e non l'ho riletta ;___;''

“Sapevi quanto amo Hiromii, sapevi tutto Takashi!”

Quanti giorni erano passati dall’ultima volta che aveva visto Fujigaya? Da quando gli aveva confessato di essere andato a letto con Hiromitsu, non lo aveva più visto né sentito, gli aveva mandato almeno una cinquantina di messaggi, tutti uguali tra loro, ed aveva persino provato a chiamarlo al telefono, senza mai ricevere una mezza risposta.
Era ovvio che non volesse avere più niente a che fare con lui, quando se n’era andato da casa sua, Takashi aveva capito immediatamente che non avrebbe più potuto parlargli, il modo in cui se n’era andato non lasciava di certo una speranza alla loro amicizia, doveva aspettarselo comunque, nessuno sarebbe stato così cretino da rimanere amico della persona che aveva preso il proprio posto anche solo per una notte. E dire che Nikaido neanche l’aveva fatto di proposito, passare la notte con Kitayama era l’ultima cosa a cui pensava, se Taisuke lo avesse lasciato spiegare magari, se ne sarebbe reso conto persino lui.

“I-io…io lo amo così ta-tanto…”

Portandosi una mano alla tempia, se la massaggiò leggermente cercando di scacciare quella frase dalla propria mente, se avesse premuto più forte, se ne sarebbe andata?
Ogni volta che la risentiva, la riviveva, era peggio di una pugnalata alla schiena. Rivedeva la faccia triste di Taisuke, rivedeva le sue lacrime, e tutto quello non faceva altro che aumentare il senso di colpa che Nikaido provava.
In quei giorni aveva provato a chiamare anche Hiromitsu, doveva chiarire pure con lui alla fine, ma pure il più grande non aveva mai risposto alle sue chiamate; sembrava che tutto il mondo stesse cercando di evitarlo. L’unico che si era messo in contatto con lui era Senga, si era interessato a lui, voleva sapere ogni giorno come se la stava passando e se avesse o meno sentito uno dei più grandi, peccato che ogni volta gli dava sempre la stessa risposta, ovvero no.
Forse non ne aveva neanche il diritto, ma non sentire almeno Hiro un po’ lo faceva stare male, erano amici, no? Quindi perché non si comportavano di nuovo come tali?
Poteva mandargli un messaggio o qualcosa del genere, giusto per fargli sapere come stava oppure se fosse ancora vivo, Takashi sapeva anche da solo quanto potesse stare male in quel periodo l’amico, ma farsi sentire per una volta soltanto, di certo non lo avrebbe ucciso, no?

“Nika-chan, sei in casa?”

Lo aveva detto lui che l’unica persona che lo considerava era Kento, era passato anche quel giorno a trovarlo. Ormai passava tutti i giorni da lui, sia che rientrasse dall’università, sia che uscisse dal supermercato, era una cosa carina quella, vero? C’era almeno una persona che si ricordava che esisteva.

“Sono sul divano”

Come sempre, avrebbe aggiunto.
Da quando era successo tutto quel casino con Taisuke, non si era mai mosso da là, solo per forze superiori lo aveva fatto, ci dormiva pure, perché la camera da letto gli avrebbe ricordato quello che aveva combinato con Kitayama.
Dal giorno della visita di Fujigaya, Takashi si era ricordato tutto, persino i dettagli, nella sua mente erano riapparsi i baci con Hiro, le sue mani sul suo corpo, ma quello che più lo tormentava, era il ricordo del nome del compagno del più grande che usciva dalle sue labbra.

“Ta-Taisuke..!”

Hiromitsu prima di venire lo aveva chiamato Taisuke, non Takashi, stava pensando di stare col compagno, non con lui, e non sapeva neanche perché gli desse così tanto fastidio. Non era innamorato dell’amico, quindi perché quella cosa gli pesava come un macigno, nonostante non amasse quel nano?

“Non dovresti passare le tue giornate a poltrire su quel divano, sai? Non hai nessuna colpa per quello che è succ-“

“Credi che incolpare l’alcool mi faccia sentire meglio per caso? Mi odio per quello che ho fatto a Taisuke, se solo avessi visto come tremava mentre piangeva…”

Perché in quel momento era sicuro che il mondo gli fosse crollato addosso e non sapeva come avesse fatto a non spezzarsi davanti a lui.
Senga non poteva capire come ci si sentisse a vedere un amico ridotto ad uno straccio, oltretutto per causa propria, il minimo che si meritava uno come Nikaido Takashi era soffrire come un cane.

“Sapevi quanto amo Hiromii, sapevi tutto Takashi!”

“Continuo a rivedermelo davanti, indifeso e fragile come un bambino, che continua a dirmi quanto ama Hiro e…e vorrei solo tornare indietro per evitare tutto questo casino.”

Oltre all’amicizia con Fujigaya, aveva perso anche quella con Hiromitsu, almeno così pensava dato che l’altro non si era fatto sentire nemmeno una misera volta, stava solamente a significare che non voleva sentirlo, che neanche per sbaglio sarebbe tornato a parlare con lui, eppure quella situazione l’avevano creata in due, era anche vero, però, che l’altro ci aveva rimesso più di Nikaido in quella storia.

“Ma anche Kitayama ha le sue colpe, non puoi prendertele tutte tu”

“Non è questo, Hiro neanche aveva detto a Fujigaya con chi era stato, credo volesse evitare di farci litigare”

Sarebbe stato un gesto degno del più grande, pur di non far soffrire oltre il proprio compagno, aveva deciso di prendersi l’intera colpa, in fondo chiunque sarebbe arrivato a capire che dire tutta la verità, non avrebbe fatto altro che uccidere Taisuke ancora di più, oltre il danno la beffa, così si diceva, eh?
A dire il vero, le sue erano tutte teorie che probabilmente non avrebbero mai avuto certezza, dato che il grande nano si era dileguato chissà dove.

“Perché gli hai voluto dire la tua parte di storia? Non era meglio stare zitto?”

“Saresti riuscito a guardare un tuo amico in faccia, sapendo cosa gli hai fatto?”

Si trattava comunque di lealtà, no? Seppur effimera e molto distaccata dalla solita visione dell’essere leali, gli aveva pur sempre detto la verità e quello un po’ lo faceva stare meglio, pure se si era guadagnato l’odio di Fujigaya a quel modo. Andando avanti coi giorni, non sarebbe più riuscito a parlargli normalmente, né ad uscire con lui sapendo di dover subire i suoi discorsi su Kitayama, mica poteva dirgli:
“Oh si, è stato davvero uno stronzo a farti questo”, lo era stato anche lui in prima persona.

“Ma non volevi farlo! A te..Hiro mica piace, giusto?”

Poteva evitare di dirgli che un po’ sesso glielo provocava, Kento non era pronto per una cosa del genere, in più dirlo alla persona che gli piaceva non era proprio il caso, quindi avrebbe sorvolato come se niente fosse ed avrebbe detto che no, Kitayama non gli piaceva affatto se non come amico.
Insomma, pensare a loro due come ad una coppia era segno di un grave squilibrio mentale, che da Kento non si aspettava a dire il vero, da Taisuke si, perché lui parlava sempre in preda alla gelosia e da quando lo conosceva, lo aveva sentito dire che Kitayama lo tradiva con mezza università, cosa ovviamente non vera. L’unico tradimento in cui era incappato, era quello con Takashi nel mezzo.

“Non mi piace quel gasato.”

Forse perché erano troppo simili tra loro, c’erano un sacco di lati dei loro caratteri che coincidevano e sicuramente per quello non potevano avere altro che un’amicizia, stare insieme a Hiro in un altro modo, sarebbe stato come avere una relazione con se stesso e già con un solo Io, Nikaido aveva problemi.

“Però Taka-chan, non mi hai detto com’è successo..”

Oh, quello era vero, gli aveva solamente detto: “Ho fatto sesso con Hiro e adesso Taisuke mi odia”,poi aveva aggiunto pure che entrambi erano ubriachi e quindi non c’era molto altro da dire, non poteva di certo mettersi a dire ogni dettaglio che ricordava, anche perché continuavano a venirne sempre di nuovi ed avrebbe dovuto chiamare Senga tutte le volte che uscivano fuori. Sinceramente poi, gli sarebbe piaciuto solo chiudere quella brutta storia, ma sembrava impossibile in quel momento.
Doveva cercare le parole adatte da usare col più piccolo, una volta Fujigaya gli aveva accennato a qualcosa come una cotta che aveva per lui, quindi dirgli qualcosa di sbagliato, come poteva essere rivelare che in fondo aveva goduto del corpo di Hiro, non era il caso. Ancora doveva capire cosa ci trovasse in lui uno come Kento, Takashi aveva sempre avuto una pessima idea della propria persona, in più l’amico era tutto l’opposto di com’era lui, in un certo senso il loro rapporto gli ricordava tanto quello tra Kitayama e Taisuke, solo che non facevano sesso e neanche avevano una relazione, ma in molti punti erano uguali, non poteva mica negarlo!

“E’ successo che Hiro è venuto a casa mia quella sera, abbiamo bevuto e poi non lo so! Ho dei ricordi ma…ma non so come sia iniziato.”

Ricordava solo l’atto fisico in sé, il dolore nell’aver avuto qualcosa all’interno del proprio corpo e poi l’amico che mugolava il nome di Fujigaya. Non lo aveva fatto solamente mentre veniva, anche quando si stava per addormentare il nome dell’altro era uscito dalle sue labbra, adesso lo poteva dire con un certa sicurezza.

“Ti amo Taisuke..”

“Pensava fossi Taisuke..quando si è addormentato, Hiro credeva fossi lui”

“Questo non lo giustifica, sai? Ti ha preso in giro…”

Eh? Cosa aveva fatto?
Senga probabilmente si era perso il pezzo in cui gli aveva detto che per il più grande non provava assolutamente nulla, altrimenti la sua frase non trovava spiegazione.
Dato che ormai era entrato nella valle dei ricordi di quella notte, si stava pure chiedendo cosa avesse provato Hiromitsu una volta sveglio, quando praticamente aveva capito che di Fujigaya non c’era nessuna traccia tra le sue braccia. A Takashi sarebbe piaciuto parlargli anche di quello, dirgli che quello che era successo non doveva accadere e che nessuno dei due aveva colpe, in fondo non volevano di certo finire a letto insieme, no?

“Non mi ha preso in giro, tra me e quel caprone non c’è nulla, te l’ho già detto”

E lo avrebbe continuato a fare per tutta la vita se necessario, poteva evitare di dire che nella sua mente c’era solo Senga, solo lui e nessun altro, ma avrebbe continuato a dirgli che non provava nulla per Kitayama Hiromitsu, se non una sorta di stima che lo portava ad essere suo amico, anche se poi stimare uno come quel nano era da malati di mente, se ne rendeva conto pure da solo.
Poi come poteva anche solo pensare di poter provare amore per una persona che non lo avrebbe mai e poi mai ricambiato? Non era mica così masochista ed anche un cieco avrebbe visto quanto Hiro amasse Taisuke, nonostante tentasse in tutti i modi di non farlo trasparire.

“Dove te ne vai così di corsa?”

Non era mica normale che Kitayama abbandonasse gli allenamenti di calcio così all’improvviso, Takashi lo aveva visto correre verso chissà quale direzione, sembrava stesse andando verso l’infermeria dell’università comunque, e lo aveva fermato per chiedergli che diavolo gli passasse per la testa. Se si era cacciato in qualche casino a poche settimane dalla laurea, lo avrebbe preso a calci nel culo fino a farlo alzare di venti centimetri.

“Sta-stavo andando in…in-fermeria..!”

Aveva persino il fiato corto, come se avesse corso usando tutta la velocità che possedeva, neanche durante un’intera partita lo aveva mai visto col fiatone.
Stava per caso andando in infermeria per farsi misurare la pressione ed il battito cardiaco dopo una corsa del genere? Per quanto ne sapeva lui, l’allenatore della squadra di calcio aveva dei metodi abbastanza fuori dalle righe, non gli risultava difficile credere ad un nuovo modo per misurare la loro sanità fisica.

“Stai male?”

“No, è che…che Taisukesièbruciatounamano”

Si poteva anche degnare di parlare meno velocemente, tanto lo aveva capito che si stava preoccupando per Fujigaya, a parte gli esercizi dell’allenatore, l’unico motivo per poter vedere Kitayama correre come un ossesso, era Taisuke. Tanto poi, era inutile che facesse finta di non interessarsi a lui quanto in realtà facesse, Nikaido che era il suo migliore amico sapeva benissimo che Hiro avrebbe dato la vita per il compagno.

“E sta bene?”

“Stavo andando a controllare, ricordi?”

Oh già, lo aveva fermato prima che potesse raggiungere l’infermeria.

“Ti sta suonando il telefono Nika-chan…”

Tanto che era preso dai propri pensieri, non si era nemmeno accorto della suoneria irritante che usciva dal cellulare; poteva essere Kitayama? Magari aveva avvertito i pensieri di Takashi, per quale motivo mistico, ed aveva deciso di farsi vivo dopo tutti quei giorni. Se proprio doveva dirla tutta, non era abituato a stare tutto quel tempo senza sentire il più grande.

“E’ Hiromitsu”

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