Quanto tempoooo

Aug 25, 2008 12:59



Masaki serrò gli occhi e si morse forte le labbra, mentre Jun dava le ultime spinte e gli si rilassava contro. Non era solo fisico il dolore che aveva appena provato.

<< Scusami… ti ho fatto male… non volevo…>> disse Jun, baciandolo sulla fronte, vedendo le sue lacrime. Masaki non rispose. Si alzò dal letto in silenzio ed andò in bagno. Tornò dopo una doccia veloce e si rivestì, sempre in silenzio.

<< Ma-chan, che fai?>> chiese Jun, confuso. Non se n’era reso conto

<< Vado a fare un giro. Quando torno, vorrei che tu fossi a casa tua, grazie. >> disse Masaki, in tono piatto. Jun lo guardò, ancora più confuso. Mentre Masaki si avviava verso la porta, Jun iniziò a chiamarlo, ma non ricevette risposta, finchè non realizzò cosa fosse effettivamente successo. Si portò le mani al viso, imprecando…

Sho guardò Masaki, fermo sulla porta del suo appartamento. Erano le tre di notte, accidenti…

<< Entra… vuoi bere qualcosa?>>

<< Vorrei solo che la piantassi di scoparti il mio ragazzo.>> disse Masaki. Sho lo guardò, senza capire. Poi prese un’espressione scocciata

<< Te l’ha detto lui? Una sbandata e via, subito a dirti tutto…>> il pugno di Masaki lo mandò a terra

<< Ti chiama! Quando viene, ti chiama! Sempre! Pezzo di merda! Ridammi il mio Jun!>>

Sho guardò Masaki, e disse quello che voleva dirgli da sempre

<< Io volevo Jun! Tu sei arrivato dopo! Se lo rivuoi, dovevi imparare a tenertelo!>> urlò. Gli occhi di Masaki, fino ad un attimo prima lucidi per le lacrime, si asciugarono improvvisamente

<< L’hai trattato male per anni, ignorandolo, e adesso te ne esci con questa stronzata, Sakurai?! >> sibilò. Sho tremò, per un attimo. Non aveva mai visto Masaki così furioso, e lo conosceva davvero da moltissimo tempo.

<< Io…>>

Masaki si morse le labbra, mentre le lacrime gli rigavano il viso. Si accucciò a terra, prendendosi il viso tra le mani. Sho gli si avvicinò, ma Masaki lo allontanò bruscamente. Si alzò e se ne andò. Sho si lanciò all’inseguimento, chiedendosi per quale strano motivo Masaki avesse preso le scale. Al piano terra quasi lo raggiunse. Masaki accelerò il passo, mettendosi quasi a correre, furioso

<< Masa, aspetta!>> urlò Sho. Masaki si fermò un attimo e si girò di scatto a guardarlo

<< Se aspetto ti ammazzo, quindi lasciami andare via!>> disse. Aveva la voce roca e gli occhi lucidi. Sho si sentì malissimo.

<< Masa, io…>>

Masaki scosse la testa, si girò e si accinse ad attraversare la strada. Sho sentì l’inchiodata ed il clacson, il rumore, vide Masaki volare in alto per poi atterrare sul cofano della macchina che si era bloccata esattamente davanti al portone su cui Sho era fermo, pallido e con gli occhi spalancati. Vide senza vederli davvero passanti e curiosi che si fermavano. Sentì solo di sfuggita la voce del portiere del suo palazzo che gli chiedeva se stesse bene. Lui vedeva solo Masaki, fermo, immobile, pallidissimo, e pieno di sangue. Non sapeva di essere scosso da un tremito incontrollato.

Jun ascoltò la telefonata in silenzio. Non ci credeva, non poteva e non voleva crederci…

<< Nino, è uno scherzo, vero? E’ uno dei tuoi soliti scherzi del cazzo, vero?>> disse, con la voce che gli tremava.

<< Merda, Matsumoto! Alza il culo e vieni in ospedale!>> urlò Kazunari << Il casino l’hai combinato tu, almeno abbi il buon gusto di venire a vedere come sono ridotti!>>

<< Nino…>> iniziò Jun, in preda all’angoscia.

<< No, Junji, non ce la faccio da solo! Non con Masa che rischia di morire!! Sho sembra autistico, si dondola avanti ed indietro dicendo “è colpa mia è colpa mia”, O-chan è collassato su una panca, i genitori di Masa non riesco a beccarli… io ho bisogno di un sostegno, adesso… Masa è sotto i ferri, ma non mi vogliono dire nulla…>>

Jun inspirò profondamente

<< Arrivo, Nino… resisti…>>

<< Grazie…>> mormorò Kazunari.

Satoshi vide Jun avvicinarglisi ma lo allontanò con un gesto brusco, riprendendo a piangere in silenzio

<< Riidaa…>>

<< Stammi lontano! Se non fossi una troia del genere, Masa adesso starebbe bene! E quell’altro cretino, non voglio nemmeno sapere che gli ha detto! Attraversare in quel modo… ok, stiamo parlando di Masa, ma fino a guardare prima di attraversare ci arriva! Doveva essere sotto shock… e tutto per voi due deficienti! >>

Jun abbassò il viso, mordendosi forte le labbra

<< Nino, dillo anche tu che sono stati due stronzi!>> singhiozzò Satoshi, vedendo Kazunari che si avvicinava. Per tutta risposta, quello posò la fronte nell’incavo tra spalla e collo di Jun

<< Nino…>>

<< Riprendi a sfogarti in silenzio, Saccho… ti scongiuro. Adesso è il mio turno. Ho parlato con i medici, che non mi dicono niente, ho parlato col manager, sono finalmente riuscito a parlare con Yusuke… ho chiamato Yokoyama kun, e quando arriverà lui, saranno davvero cazzi per i Sakumoto… adesso ho bisogno di qualcuno a cui appoggiarmi… io l’ho visto Masa, mentre lo portavano in sala operatoria, e credo di voler ammazzare Sho, anche se lo considero uno dei miei migliori amici… e vorrei ammazzare anche te, Matsujun… per averlo tradito col suo migliore amico… per avergli portato via tutto in una volta sola… però adesso sei l’unico lucido, e mi servi, quindi verrai risparmiato…>>

<< Ti ho proprio scaricato tutto addosso, eh, scimmietta?>> mormorò Satoshi << Ma tu sei forte…>>

<< Bella scusa, Toshi!>> sibilò Kazunari, girandosi a guardarlo, provocando una piccola pioggia di lacrime

<< Andiamo tutti in tilt, tanto c’è Nino, che è forte… io adesso ho bisogno che mi calmiate e che mi diciate che si sistemerà tutto… che Masa uscirà da quella sala operatoria vivo, perché se non me lo dite, io prendo e mi butto nella tromba delle scale adesso!>>

Jun lo strinse forte

<< Stai tranquillo Nino, andrà tutto bene…>> disse, in tono dolce

<< E’ colpa mia…>> mormorò ancora Sho. Jun lasciò Kazunari, facendolo sedere accanto a Satoshi, poi si accucciò di fronte a Sho e gli prese il viso. Sho cercò di svincolarsi

<< Sho-chan… guardami…>> disse Jun, in tono dolce. Sho lo guardò e sembrò tornare lucido. Guardò Jun negli occhi, poi si girò a guardare Kazunari e Satoshi

<< Ragazzi… Masa… lui… >>

<< Lo stanno operando, stai calmo.>> disse Kazunari. Sho sospirò, passandosi le mani sul viso

<< Che cazzo gli hai detto?!>> sibilò Satoshi, scattando in piedi, avvicinandosi e prendendogli le mani. Sho lo guardò… evidentemente quel giorno era destinato ad avere paura delle persone che conosceva meglio…raccontò quello che era successo, scoppiando poi in singhiozzi. Jun lo schiaffeggiò forte

<< Come cazzo faccio ad essere innamorato di uno stronzo come te mi sfugge… sono un deficiente… Una sbandata… fantastico… ho quasi ammazzato il mio ragazzo per un cretino del genere…>> Jun stava piangendo disperato, mentre parlava

<< Che ci fanno loro due qui?>> chiese Yusuke, arrivando in quel momento trafelato, ed indicando Sho e Jun

<< Io casino l’ho combinato io, è il minimo che sia qui…>> disse Jun

<< Mi frega le battute!>> disse Kazunari

<< Non mi sembra il momento più opportuno per scherzare!>> disse Yusuke << Mio fratello è in una sala operatoria, e non sappiamo se ne uscirà…>>

<< Lo so!>> singhiozzò Kazunari, prendendosi poi il viso tra le mani

<< Scusami, ma… Nii-chan è in ospedale, sono un po’ irascibile…che dicono i medici?>>

<< Ancora niente… mi sembra di impazzire… >> singhiozzò Kazunari

<< Grazie, Nino… hai fatto quello che avremmo dovuto fare io e i miei… ma com’è che sei arrivato per primo?>>

<< Il portiere del palazzo di Sho mi ha chiamato con il cellulare di Sho e mi ha spiegato la situazione… mi sono precipitato qui… forse adesso che c’è un parente ci faranno sapere qualcosa…>>

<< Yusuke, se ti serve qualcosa…>>

<< Lontano, Sakurai, o ti spacco la faccia. Me ne fotto che fai l’idol, fidati. >>

Un medico si avvicinò in quel momento

<< Signor Aiba? Posso parlarle?>>

<< Credo che debbano sapere anche loro.>> disse Yusuke. Il medico guardò gli altri quattro uomini, ed annuì

<< D’accordo… abbiamo fermato le emorragie interne, e ridotto le fratture… gli organi vitali non hanno subito danni, solo… ha subito un trauma cranico non indifferente, e non sappiamo questo a cosa porterà… non è detto che si risvegli…>>

Yusuke si afflosciò, mentre il viso gli si rigava di lacrime. Jun lo sostenne. Yusuke si svincolò violentemente

<< Non mi toccare! E’ colpa tua! Tua e di quell’altro stronzo! Non avvicinatevi a mio fratello!>> urlò, scoppiando poi in singhiozzi. Jun abbassò lo sguardo. Uno spintone glie lo fece rialzare

<< Yokoyama kun…>>

<< Vi ammazzo! Vi ammazzo tutti e due!>> sibilò. Kazunari si mise in mezzo

<< Yoko, calmati… siamo in un ospedale!>> lo rimproverò. Yuu abbassò lo sguardo inspirando profondamente.

<< Facciamo i conti fuori.>> sibilò all’indirizzo di Jun e Sho, che annuirono

<< Tra qualche minuto potrete vedere il vostro amico…>> disse il medico. Annuirono tutti.

Jun sospirò, sedendosi accanto al letto di Masaki. Come faceva sempre appena aveva un momento libero dal lavoro. Gli prese la mano, come sempre, ed iniziò a raccontargli la giornata. Sapeva che passavano anche gli altri, ma a causa degli impegni non si erano visti molto, nelle due settimane seguenti all’incidente. Yusuke aveva smesso di impedirgli di entrare

<< Se mio fratello si è innamorato di te, qualche motivo doveva pur esserci…>> aveva detto. I signori Aiba non sapevano mai se salutarlo o meno. Sho non gli aveva nemmeno telefonato

<< Da un lato mi manca, e non è giusto nei tuoi confronti… ma finchè non ti risvegli non posso certo mettermi con lui… dall’altro lato vorrei non vederlo più… tanto per lui sono solo una sbandata… e… tu mi piaci ancora, nonostante io sia un cretino… ti voglio bene, davvero tanto, e… non hai idea di cosa darei se per una volta, anche solo una volta, tu ricambiassi la stretta…sentire ancora la tua voce…>>

<< Chi sei?>>

Jun guardò Masaki. Non sapeva se essere felice perché aveva sentito effettivamente la sua voce o se sentirsi male per non essere stato riconosciuto.

<< Chiamo il medico…>>

<< Chi sono io?>> chiese Masaki, improvvisamente spaventato. Jun gli strinse di nuovo la mano

<< Tu sei Masaki, e io sono Jun. Adesso chiamo il medico, ok?>>

Masaki annuì, poi fece una smorfia

<< Perché mi fa male tutto? >> chiese. Jun sospirò

<< Hai avuto un brutto incidente…>>

Masaki annuì. La cosa aveva senso. Jun sorrise, vedendo l’espressione concentrata di Masaki. Gli era mancata… schiacciò il pulsante per chiamare il medico, che arrivò subito dopo. Guardò Masaki

<< Aiba san, bentornato tra noi… Matsumoto san, devo chiederle di uscire. Dobbiamo fare tutta una serie di controlli…>>

<< Può rimanere?>> chiese Masaki

<< Ci porterebbe via un sacco di spazio…>> disse il medico

<< A me non sembra poi così ingombrante…>> disse Masaki, soppesando Jun con lo sguardo

<< Facciamo una cosa. Vado a chiamare gli altri. Quando avranno finito, tornerò subito qui, ok?>> disse Jun. Masaki annuì. Sembrava spaventato

<< Non avere paura, tornerò subito, ok?>>

Masaki annuì ancora e Jun uscì. Incontrò Yusuke, che non si era mosso dal corridoio, e Kazunari, appena arrivato

<< Non sa chi è, ma si è svegliato… vado a chiamare gli altri…>>

<< Jun, ci penso io… siediti e riprenditi, intanto, ok?>> disse Kazunari, facendolo sedere. Il suo sguardo si era addolcito, notò Jun, mentre si sedeva. Non lo odiava più, forse…

<< Jun…>> lo chiamò Yusuke. Jun si asciugò gli occhi

<< Ci sono.>> disse

<< Non fare lo stoico con me, Hime! Non sono una fan, so che non sei indistruttibile. E so che mio fratello ti piace… dovrai essere forte… non oso nemmeno immaginare cosa tu stia provando ora… credo che se la mia ragazza non mi riconoscesse, mi sentirei morire… solo… come ti comporterai con Sakurai?…>>

Jun scosse la testa ed allargò le braccia

<< Non lo so…>> disse, scoppiando poi in singhiozzi. Yusuke gli posò una mano sulla spalla.

<< Non angustiarti troppo, ok?>> disse. Jun annuì, tirando su col naso.

Masaki stava cercando con tutte le forze di ricordare almeno qualcosa. Sapeva di essere legato ai quattro ragazzi che tutti i giorni andavano a trovarlo, e non solo perché aveva visto le foto. Lo sentiva e basta. Sapeva che probabilmente con Jun c’era qualcosa di più di una semplice amicizia, ma aveva capito che doveva essere successo qualcosa. Quando Jun pensava che lui fosse addormentato, gli chiedeva scusa. Verso Sho provava sentimenti contrastanti. Gli voleva bene, ma si sentiva a disagio, come se fosse arrabbiato, ma non riusciva a ricordare perché fosse arrabbiato con lui. Forse per il modo in cui trattava Jun quando si vedevano, che era abbastanza fastidioso… un giorno, dopo più o meno un mese da quando si era risvegliato, lo fermò

<< Vorrei chiederti una cosa, Sho…>> disse, tirandosi a sedere sul letto. Le gambe gli facevano ancora un po’ male, soprattutto da quando aveva iniziato la riabilitazione, e stare seduto era faticoso, ma se non riusciva a ricordare, voleva almeno capire che succedeva tra quei due. Sho si avvicinò al letto

<> gli disse. Masaki scosse la testa, sorridendo

<< Tranquillo. Senti… io non mi ricordo nemmeno chi sono, quindi forse non dovrei dire nulla, ma… perché tratti Jun in quel modo? Lui soffre.. e vedo che ne soffri anche tu… perché non vi dite in faccia quello che provate? Così è assurdo…>>

Sho rimase in silenzio, poi abbassò il viso

<< Ok, domanda cretina…>> disse Masaki, ma Sho scosse la testa

<< E’ giusto che tu voglia sapere… però… ok, ti dirò come sono andate le cose… tu e Jun stavate insieme, ma… beh, ci sono andato a letto… varie volte… so che gli piaccio, ma non vuole lasciarti… e mi sento una merda, perché prima che io te lo prendessi, diciamo così, noi due eravamo amici… ti ho tradito nel peggiore dei modi, portandoti via la persona che ami… anche se non so se adesso ti ricordi che lo amavi… la sera in cui hai avuto l’incidente, sei venuto da me… eri… eri sconvolto, arrabbiato come non ti avevo mai visto… mi hai detto di ridarti il tuo Jun, e io… >>

<< Se lo rivuoi, dovevi imparare a tenertelo…>> mormorò Masaki, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Sho rimase bloccato. Guardò Masaki che si asciugò gli occhi con un gesto veloce

<< Masa…>>

Masaki guardò Sho, mordendosi le labbra, poi si alzò in piedi e lo schiaffeggiò, per poi sedersi immediatamente sul letto con una smorfia.

<< Masa?>>

<< Mi ricordo…>> sibilò Masaki. Era furioso

<< Cazzo, è come se fosse appena successo… io… io sento che devo spaccarti la faccia… una cosa, da puntualizzare: Jun non è uno da sbandate, se per te è stata solo una sbandata, allora una ragione in più per farti da parte! Merda, mi fanno male le gambe…>> cercò di rimettersi sdraiato. Sho si avvicinò, per aiutarlo, ma Masaki lo allontanò, con un gesto brusco.

<< Non mi toccare! >> sibilò

<< E’ stata tutta colpa mia…>> mormorò Sho

<< Sono io il deficiente che non ha guardato prima di attraversare… solo… sono ancora arrabbiato con te… ecco… per il resto, se nel frattempo tu e Jun vi siete chiariti, assicurati solo di non farlo soffrire…>>

<< L’unica cosa che ho chiarito con Jun è che lui ama te…>> disse Sho. Masaki si rimise completamente seduto, spalancando gli occhi

<< Come, prego?>> chiese, in un soffio. Sho sospirò. Lo aiutò a mettersi sdraiato e si sedette sul letto.

<< Siamo riusciti a parlare, e… beh, finalmente mi ero svegliato… ma mi ha scaricato…>>

Masaki lo guardò

<< Non è che me lo dici perché hai paura che ti dia un altro pugno?>> chiese, sospettoso. Sho gli accarezzò una guancia

<< No. Scemo. Lo dico perché è successo davvero. Mi ha detto che non vale proprio la pena di mandare a monte una storia importante con una persona come te… comunque, tra poco dovrebbe essere qui…>>

Masaki annuì. Poi sorrise

<< Forse sarà contento che adesso finalmente lo riconosco…>>

<< Sarà contento si… quando gli hai chiesto “chi sei”, beh… stava malissimo…>>

<< Ah, ci sei tu…>> disse Jun, facendo capolino dalla porta

<< Entra, Jun-Jun…>> disse Masaki, sorridendo. Jun entrò, poi realizzò e spalancò gli occhi

<< Come mi hai chiamato?…>> chiese, con un filo di voce. Masaki abbassò leggermente il viso

<< Jun-Jun…>> mormorò. Poi alzò il viso. Jun piangeva in silenzio. Sho si alzò

<< Devo andare… vi lascio… ci vediamo domani, ne.>> detto questo, uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Jun guardò Masaki, che ora sembrava un po’ a disagio

<< Ti ha fatto piangere… hai gli occhi rossi… vado a picchiarlo?>>

Masaki scosse la testa

<< Non serve… mi ha fatto ricordare… si è messo a raccontarmi della sera dell’incidente e mi è tornato tipo flash… e allora un po’ mi è venuto da piangere… si è ricollegato come se fosse appena successo, ma…. Mi ricordo anche l’ultimo periodo… ed eri sempre con me… e…>>

Jun lo abbracciò stretto, sedendosi sul letto ed affondandogli il viso nei capelli

<< Masa, io ti amo…>> disse poi, guardandolo negli occhi << Ti ho fatto soffrire tanto, ti ho tradito con il tuo migliore amico, se non mi vuoi più, se sei arrabbiato, lo capisco, ma… ma non mandarmi via… non rifiutarmi… ho provato tutto questo tempo a stare senza di te, mentre tu non sapevi chi io fossi… chi tu fossi… ma… non ci riesco… tu per me sei più importante dell’aria…>>

Masaki lo baciò, sentendo sulle labbra il gusto delle lacrime di entrambi

<< Ti amo, Jun.>> disse, appena si staccarono per riprendere fiato << Ti amo, e non ho la minima intenzione di lasciarti andare… però per un po’ di tempo dovrai stare a distanza di sicurezza da Sho… sono ancora inceppato, ma questo non mi impedirebbe di usare le stampelle come arma per scollartelo di dosso…>>

Jun rise, felice, mentre Masaki sorrideva dolcemente.

gnr: angst, g: arashi, p: sakumoto, p: aimoto

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