Probabilmente l'ultima, shhhh.
Premetto che non conosco i personaggi usati, non conosco il pair se non per letto, sono vaaaaaaagamente ubriaca e sto abusando di pop giapponese anni 70 (hide to rosanna per la precisione ... rosanna san ni naritai ... a parte meno cellulite sui popacci, che ho in meno di lei?! ç__ç)
TITOLO: Ai no kiseki (giuro che poi chiudo youtube. Davvero. O almeno la smetto con Hide To Rosanna) (comunque non centra una beata con la storia. Evviva!!!!!)
AUTRICE: La parte YOPPARAI di jinnypazza82
RATING: PG-13 per essere sicuri
PAIR: Akame
NOTE: La mia e probabilmente ultima Akame. Tanti auguri a me. Visto il periodo del mese avevo voglia di angstare e Jin mi ha dato il pretesto ...
<< Stai scherzando vero?>>
La tua espressione non cambia di una virgola, nonostante abbia alzato un sopracciglio, e dovrei farti una certa paura, quantomeno. Almeno, stamattina allo specchio mi sono spaventato. Si, ok, forse stavolta ho sbagliato qualcosa con la pinzetta e le sopracciglia … ma non è quello il punto! Cerco di respirare normalmente, ma non ci riesco. Mi sento come se avessi appena fatto una corsa lunghissima e proprio non mi riesce di riprendere fiato. Mi gira anche un po’ la testa, ma non mi siederò. Devo rimanere alla tua altezza, devo guardarti negli occhi mentre mi spezzi il cuore.
<< Quindi … ti sposi …>> riesco ad articolare. La mia voce suona molto più triste di quanto avessi progettato, ma finalmente hai una reazione. Abbassi il viso, poi mi lanci uno sguardo abbattuto. Lo stramaledetto sguardo da cucciolo ferito. Come se fosse colpa mia!
<< Non renderla più difficile … ti prego …>> mormori. Serro la mandibola. Vorrei prenderti a sberle. Vorrei lanciarti giù dalla finestra. Vorrei … vorrei che non ti fossi mai allontanato da me …
<< Dovrei anche rendertela facile?! Fammi capire …>> sbotto, iniziando a camminare avanti ed indietro. Do un calcio al tavolino, rovesciandolo, e facendomi ovviamente malissimo, ma sono troppo furioso per pensarci.
<>
Mi giro a guardarti, in silenzio. Non riesco a pensare a niente. Le parole che hai appena detto continuano a rimbalzare nel silenzio della stanza. Mi nascondo il viso tra le mani. Mi sento malissimo. Non perché avessi sperato di recuperare qualcosa quando fossi tornato. Ma … beh si, ok, ci speravo. Lo ammetto. Devo uscire da questo appartamento. Subito. Ma appena tolgo le mani dal viso ti trovo davanti a me, troppo vicino. Mi stringi in un abbraccio e mi affondi il viso nei capelli
<< Cazzo, no!>> urlo, e, nonostante tutti i miei sforzi, le lacrime vincono. Mi trema la voce. Però riesco a svincolarmi, scuotendo la testa. Lo so, sono patetico, ma …
<< Non toccarmi.>> oh, eccola. La frase melodrammatica da film. O da dorama. O … beh, quello che è. Mi asciugo gli occhi e cerco di riprendere il controllo
<< Mi dispiace …>> mormori. Merda, se piangi anche tu non vale …
<< Sei una merda!>> singhiozzo. Non rispondi. Mi tieni stretto per le spalle, lo sguardo basso, la piena consapevolezza dell’effetto che avrai su di me …
<> ti sto supplicando << Lasciami …>>
<< Non posso. Ti amo.>>
Ora vorrei morire. Per favore … non so dove trovo la forza per svincolarmi, ma ci riesco. Guardo i tuoi occhi pieni di lacrime un’ultima volta. Bacio le tue labbra un’ultima volta. Sperando che tu rimpianga le mie labbra ad ogni bacio che darai a lei.
<< Kazuya …>>
<< Non pronunciare il mio nome …>> sto piangendo come una ragazzina
<< Ma …>>
<< Addio, Akanishi san.>> esco dal tuo appartamento. Esco dalla tua vita. Vorrei che tu uscissi dalla mia, di vita. Ma mi accontento della birra che troverò al konbini rientrando a casa.