May 31, 2008 22:17
Bene, visto che l'opera di riscrittura procede nonostante la stanchezza, posto il quarto capitolo. Mandicando per commenti.. (bella la traduzione letteraria da begging for... sto bene, sto bene... *cade addormentata*)
TITOLO: La principessa della luna
AUTORE: Jinny
GENERE: Drammatico /angst/decideremo man mano (io e le mie 27 personalità)
FANDOM: Arashi (e chi l'avrebbe mai detto?)
PAIRING: Per ora ancora nulla, fondalmentamente perchè il concetto non è quello, poi perchè al momento siamo in altre faccende affaccendati (sempre io e le mie 27 pesonalità)
RATINGS: pg-13, credo...
DISCLAIMERS: Ho sentito chiaramente gli Arashi mentre ringraziavano tutti gli dei per non essere mie proprietà. Anzi, ho sentito proprio "Grazie, siamo del vecchio!!"...
NOTE: l'incertezza regna ancora sovrana...
Sho guardò Masaki, cercando di capire cosa gli stesse passando per la testa. Lo vedeva angosciato come non l’aveva mai visto. Ma non voleva il contatto, con nessuno. Non piangeva. Stava seduto, fermo ed in silenzio. Non muoveva un muscolo, e non era da lui. Lui si muoveva sempre, era esagitato…
<< Piantatela di fissarmi. Tutti quanti!>> disse Masaki, scocciato. Lo stavano guardando tutti. Sho abbassò il viso. Sentì Masaki alzarsi. Riconosceva a orecchio i movimenti di tutti e cinque. Si alzò e lo seguì in bagno. Masaki si girò a guardarlo, sbuffando
<< Voglio aspettare i risultati delle analisi, vedere se effettivamente c’è stato qualche effetto… ma devo andare alla conferenza stampa… se Ayako avesse saputo…>> si morse le labbra.
<< Posso abbracciarti?…>> chiese Sho, con un filo di voce. Masaki scosse la testa
<< No, scusami, ma… meglio di no. Non ce la faccio.>> disse << Ho troppa paura… e sono incazzato. Se se ne fossero accorti prima, mia figlia non sarebbe stata così male… e probabilmente Yacchan sarebbe ancora viva… o avrebbe aspettato qualche giorno ancora… mi stanno passando per la testa un sacco di cose, e devo tenerle tutte giù, sennò esplodo. Adesso faccio la pipì, mi do una lavata alla faccia e vado alla conferenza. Tu, per favore, assicura gli altri. Di che sto bene. E parla con i medici. Mia madre è affidabile, ma si attacca troppo alla speranza. Non voglio illudermi. Farebbe troppo male.>> detto questo, si chiuse in un gabinetto. Sho si rese conto che in più di dieci anni, non l’aveva mai visto così sconvolto… bussò al gabinetto
<< Ma-chan… sicuro di farcela?>> chiese. Per tutta risposta, Masaki iniziò a fare pipì. Sho non riuscì a trattenere un sorriso
<< Accidenti, siamo sempre finissimi, eh?>> disse
<< Già…>> ridacchiò Masaki. Tirò l’acqua ed uscì. Si lavò le mani e la faccia, poi sorrise a Sho
<< Fila.>> disse secco << Ci vediamo al funerale.>>. Sho si affrettò ad obbedire. Masaki si appoggiò al piano del lavello con le mani, ed abbassò il viso fino a toccarsi il petto col mento
<< Per favore, non portatemi via anche lei…>> mormorò.
Johnny guardò Masaki che sedeva dritto, davanti ai giornalisti, pronto a qualsiasi genere di domanda e di cattiveria. Dall’esterno emanava una specie di aura di forza, qualcosa di cui non si era mai accorto. O forse la percepiva solo lui, essendo molto vecchio. Aveva voluto esserci. Nessuno dei suoi ragazzi era rimasto vedovo, prima, quindi non sapeva come agire, o cosa dire per consolarli. Masaki non gli aveva lasciato dire nulla. Era calmo, e la cosa era assolutamente anormale, sia dal punto di vista della situazione, sia per quanto riguardava Masaki stesso. Non si era lasciato toccare da nessuno, nemmeno dal proprio manager. Ed ora aspettava che i giornalisti facessero silenzio e si sedessero ai posti loro assegnati. Li guardò, mentre scendeva il silenzio, poi si alzò in piedi.
<< Grazie per essere venuti.>> disse, in tono fermo. Johnny lo osservò. Era composto, e non lasciava trasparire nessuna emozione.
<< Mia moglie, ieri sera, si è impiccata. Nostra figlia è molto malata, e lei non ha retto. Non posso biasimarla. E’ colpa mia. Non ero mai a casa, e lei era sola, sempre sola, con una bambina di tre anni con un tumore ai polmoni. Mi scuso fin d’ora se non risponderò a nessuna domanda, ma devo andare al funerale, non ho molto tempo. Grazie per il tempo che mi avete dedicato, arrivederci.>> detto questo, Masaki si inchinò ed uscì, mentre si alzava un coro di domande. Il vecchio si alzò, faticosamente, ed appoggiandosi al bastone, seguì Masaki. Lo trovò nel corridoio adiacente la sala della conferenza, appoggiato al muro con la schiena
<< Ragazzo…>>
Masaki girò il viso a guardarlo
<< Ah, johnny sama…>> disse, e fece per inchinarsi
<< Oh, stai fermo… non c’è bisogno che ti inchini. La dentro sei stato molto coraggioso… >>
<< Ho solo detto la verità. Mia moglie si è ammazzata per colpa mia.>> disse Masaki. Guardò l’orologio
<< Mi scusi, ora devo proprio andare… spero che mi lascino entrare…>>
<< Masaki, aspetta.>> disse il vecchio, avvicinandosi. Masaki si fermò e si girò a fronteggiarlo. Johnny lo abbracciò
<< Coraggio. E… non è stata colpa tua…>>
Masaki si staccò
<< Non è stato un incidente. Si è uccisa. Era depressa, e aveva tentato altre volte. Sono io a non essere arrivato in tempo, a non essere stato capace di impedirlo. Quindi per favore non dica… non dica stronzate. E non mi abbracci. Ci vediamo.>> detto questo, si girò e se ne andò. Johnny lo guardò allontanarsi e sospirò.
Kazunari vide l’auto di Masaki
<< Arriva.>> disse.
<< Lo vediamo.>> ribatté Sho. Kazunari annuì. Masaki parcheggiò e scese dall’auto. Tremava e si reggeva in piedi a stento, mentre si avvicinava al gruppetto. Sho gli passò un braccio attorno alle spalle, per sostenerlo, ma Masaki si staccò. Non tanto perché non ne avesse bisogno, quanto per lo sguardo di Jun. Aveva visto uno sguardo ferito, e la cosa l’aveva spaventato…
<< Entriamo.>> disse, e si avviò, ma Satoshi lo fermò
<< Prima, volevo darti questa… >> disse, porgendogli un pacchettino rettangolare. Masaki ringraziò, sorridendo, poi scartò. Ayako gli sorrideva da una foto. Il suo sorriso speciale. Perché come lui aveva un sorriso speciale solo per lei, anche Ayako aveva il proprio sorriso speciale solo per il marito. Un sorriso che non vedeva da almeno un anno… si morse forte le labbra e guardò Satoshi negli occhi
<< Arigatoo…>> disse, poi lo abbracciò
<< Arigatoo Riidaa…>> disse, staccandosi e sorridendo. Poi vide la madre di Ayako e si avvicinò. Kazunari osservò la scena da lontano, e vide che la donna aveva l’espressione tesa. Vide Masaki abbassare il viso e tornare verso di loro
<< Entrate. Io prima devo andare a parlare con mio suocero… non vuole venire… Riidaa, puoi tenere la foto finchè torno? In custodia… poi me ne approprio…>>
Satoshi annuì
<< Ti accompagno…>> disse Sho. Masaki si girò a guardarlo
<< Stai qui. Entra. Torno in fretta. >> detto questo, si allontanò. Gli altri si guardarono, ed entrarono.
gnr: angst,
g: arashi,
gnr: kleenex requested