Sera a tutti ^O^ O dovrei dire notte? O__o No forse meglio... BUONA DOMENICA!!! XD
Veniamo a noi, dopo la visione di Sissi in tv, ho rincontrollato il capitolo 12 che avevo finito prima di cena... e visto che l'ho finito posso postare di nuovo un capitolo di questa storia...
Buona lettura ^____^
Titolo: Chains of Blood
Fandom: Arashi e Kanjani
Genere: AU, angst
Raiting: NC-17
Pairing: Yoko/Jun, Sakumoto, Yoko/Jun/Sho, Ohmiya
Desclaimer: Ne gli Arashi, ne Yoko sono di mia proprietà, ma la storia si e siccome quella è mia gli faccio fare quello che mi pare U___U
Ringraziamenti: Come al solito a Jinny e Harin che l'hanno letta in anteprima e che si sono appassionate <3
Capitoli precedenti:
PrologoPS: per facilitare la lettura le parti di Flashback saranno in grigio, in modo distaccarsi dal resto della storia.
Capitolo 1
Che senso aveva tutto quello che stava passando? Chi lo avrebbe pianto in futuro? Dopotutto era solo, non aveva nessuno. Continuavano a dirgli di lottare quando sapevano benissimo che non c'era nulla da fare ormai. Ma poi per chi doveva lottare così? Soffrire come soffriva in quel momento a cosa serviva?
Continuava a ripetersi sempre le stesse cose, mentre spingeva il pulsante per chiamare l'infermiera quando ormai era al limite e non ce la faceva più a sopportare il dolore. E dopo poco arrivava qualcuno, gli faceva la solita iniezione e mentre cadeva lentamente nell'incoscienza riusciva a sentire i mormorii, quelle cose che sapeva lui stesso, ma che gli tenevano nascoste, gli ripetevano di lottare, ma ormai non c'era altro da fare che arrendersi.
Spalancò gli occhi di colpo, era ancora stanco per essere uscito durante il giorno, ma sentiva l'odore della notte avvicinarsi, era il tramonto e la fame stava salendo, l'aver assaggiato quel sangue quella mattina, gli aveva lasciato solo un bruciore lungo la gola e un enorme desiderio di sangue che non era stato saziato e che anzi aumentava sempre di più.
Si alzò lentamente dal letto per non svegliare l'altro e richiuse le tende scure che celavano il letto da qualsiasi altra luce. Anche se non c'era nessuna finestra in quel posto che potesse far entrare la luce solare, Yoko non riusciva a dormire se non nella completa oscurità, i suoi occhi erano molto più sensibili dei suoi, ma Jun sapeva che prima o poi anche lui avrebbe avuto la sua stessa necessità.
Si sistemò i vestiti che aveva addosso, non aveva voglia di cambiarsi, quindi una volta sistemato prese il cappotto appeso all'appendiabiti.
-Dove vai così presto Jun?- chiese uscendo da dietro le tende nere.
-Ho sete- disse Jun infilandosi il cappotto.
-Non è un po' presto? Il sole sta ancora calando-
Jun alzò le spalle, non gli importava dover sopportare il tramonto, non era fastidioso per lui, e poi aveva da fare una cosa.
-Vengo con te, aspetta- disse poi d'un tratto Yoko prima che Jun potesse muoversi verso la porta.
-Ma! Per te è presto! C'è ancora il sole fuori!- si preoccupò immediatamente Jun, ma Yoko aveva già indossato il suo lungo cappotto nero, messo gli occhiali da sole e preso un ombrello che lo avrebbe celato agli ultimi raggi solari.
-Sei in pensiero per me?- gli chiese avvicinandosi all'altro e sorridendogli dolcemente.
-Io?! Certo che no!- mentì Jun arrossendo, -Andiamo?!- chiese poi stizzito come se improvvisamente avesse ancora più fretta.
-Prego, prima le signore- disse Yoko aprendo la pesante porta di ferro e facendogli segno di precederlo.
-Vuoi morire?- lo minacciò Jun guardandolo male.
Jun uscì all'esterno e l'aria fresca lo investì insieme ai profumi che portava, ogni odore dal più lieve al più intenso poteva sentirlo, il profumo di una ragazza poco lontano nella strada e l'odore del ramen del ristorante dietro l'angolo.
-Fai strada tu?- chiese poi Yoko dopo aver aperto il suo ombrello e chiuso dietro di se la porta.
Jun cominciò a camminare, si inserì nella folla, la gente li guardava incuriositi, ma si era abituato a quegli sguardi e sussurri all'orecchio del vicino al loro passaggio, la loro era una bellezza particolare che attirava attenzione e il girare con un ombrello in una giornata serena attirava ancora di più l'attenzione.
-Devi proprio tenerlo aperto?- chiese Jun un po' infastidito, Yoko camminava accanto a lui e istintivamente metteva l'ombrello in mezzo a proteggere anche lui da quegli ultimi raggi di sole.
-Mi scotto sennò!- piagnucolò, -Ma... se ti da fastidio lo chiudo- disse facendo per richiudere l'ombrello, ma Jun lo fermò...
-Finchè ti serve... tienilo aperto- disse, poi distolse subito lo sguardo quando Yoko gli sorrise.
Camminarono ancora per un po', quando finirono davanti a un alto edificio però Jun si bloccò improvvisamente, qualche istante dopo la sua attenzione si focalizzò su un uomo che usciva in quel momento dal palazzo, i suoi occhi lo seguirono, sembravano conoscerne ogni minimo dettaglio, studiavano e assimilavano ogni cosa.
-Ti piace?- chiese Yoko che fermo accanto a Jun aveva notato subito il soggetto di quell'interesse.
-Io... il suo sangue... è... lo voglio, non mi era mai capitato con nessun altro- spiegò Jun.
-Delle volte capita, anche se è raro- spiegò.
-A te è mai capitato?- chiese Jun.
-Una volta- rispose, ma non aggiunse altro.
-Se desideri così tanto il suo sangue, perchè non l'hai ancora fatto diventare la tua preda?- chiese Yoko.
-Non lo so. Per ora mi sono limitato a seguirlo- confessò.
-Beh se riesci ancora a resistere per un po' per la cena... andiamo- disse avviandosi nella direzione in cui era andato quell'uomo.
Jun lo seguì senza dire nulla, fino a quel momento era stato lui da solo a seguirlo, non sapeva neanche perchè, la prima volta aveva sentito l'odore di quel sangue ed era come impazzito, lo voleva, lo aveva seguito per cibarsene e poi non lo aveva fatto, si era fermato ed era rimasto ad osservarlo.
-Di questo non ho più bisogno- disse chiudendo l'ombrello scuro e togliendo gli occhiali da sole, ormai la notte era quasi del tutto calata e la luce gli dava solo un leggero fastidio, più che sopportabile.
Lo seguirono senza che se ne accorgesse minimamente e a Yoko non sembrava poi una persona così interessante, ma capiva cosa stava provando Jun, lo vedeva dai suoi occhi, da quanto era concentrato su di lui, lo seguiva in ogni minimo movimento. L'aveva provata anche lui la stessa sensazione qualche anno prima, quindi sapeva benissimo come doveva sentirsi e sapeva benissimo anche come era meglio agire.
-Abita lì?- chiese poi Yoko quando lo videro entrare in un edificio.
-Si- rispose Jun.
-Ed ora?-
-Ed ora cosa?- chiese Jun confuso.
-Jun stento a riconoscerti stasera- disse voltandosi a guardarlo, -La tua bramosia dove è finita? Se è il suo sangue che vuoi... prendilo!- disse con tutta la semplicità del mondo come se stesse parlando di una cosa banalissima.
-Anche se volessi ormai per stanotte non è possibile- rispose.
-Si che è possibile, se tu lo vuoi lo farò uscire per te-
-Puoi fare una cosa del genere?- chiese Jun sorpreso, non conosceva ancora tutti i poteri che Yoko aveva e non aveva idea di quanti altri avrebbe potuto apprenderne ancora.
-Non è difficile, vuoi che lo faccia venire qui?- chiese.
Jun annuì, voleva scoprire quel potere, la sua curiosità era sempre tantissima ed era un altra delle cose che Yoko amava tantissimo.
Si allontanò da Jun che rimase immobile dov'era e si avvicinò all'edificio, fermandosi esattamente sotto la finestra che da poco aveva la luce accesa, rivolse lo sguardo verso di essa, poi Jun vide le labbra di Yoko muoversi, ma non sentiva nessun suono uscire da esse, ma sembravano dire sempre la stessa parola; poi tornò verso di Jun e disse: -Sta arrivando-
Poco dopo lo videro uscire dall'edificio, camminava verso di loro come se nulla fosse, quando Jun lo vide avvicinarsi capì che era sotto una specie di trans.
-Non riesce a vederci vero?- domandò.
-Ci vede si, ma... non si rende conto di quello che sta facendo in questo momento- spiegò Yoko.
-Lo hai ipnotizzato?- domandò ancora Jun.
-Se così si può dire... anche se è qualcosa di completamente diverso in realtà-
Jun tornò a fissare quell'uomo davanti a lui, in quei giorni aveva scoperto parecchie cose sul suo conto seguendolo, si chiamava Sakurai, Sakurai Sho, lavorava per un giornale, viveva solo in quell'appartamento e al momento non aveva una relazione con nessuno.
-E' per te Jun- disse d'un tratto Yoko, facendolo uscire dai suoi mille pensieri.
-S...si- rispose, poi si avvicinò e lui rimase fermò, immobile. Jun poteva sentire l'odore della sua pelle, i rumori dei battiti del suo cuore, lenti e regolari.
-Bevi Jun- sentì la voce di Yoko incitarlo a mordere, ma la sentiva lontana, ora la sua mente era inebriata da quell'odore che lo faceva tanto impazzire.
Avvicinò le labbra al suo collo, non fece resistenza, anzi si mosse leggermente per mostrare il collo, Jun era sicuro che anche questo era opera di Yoko. Quando affondò i canini in quella carne lo sentì sussultare per un istante, ma fu un movimento minimo, Jun non si scostò e cominciò a succhiare, il primo fiotto di sangue che ricevette nella sua gola annebbiò completamente il suo cervello, quel sangue era come miele per lui, dolce e amaro allo stesso tempo, e lo riempiva come non mai, gli dava un piacere enorme come solo poche volte aveva provato, gli dava quasi la stessa sensazione di quando assaporava il sapore del sangue di Yoko, era così inebriante che ne voleva ancora e ancora, sentiva il suo desiderio aumentare sempre di più, ma improvvisamente fu allontanato di colpo.
-Ora basta Jun!- disse la voce severa di Yoko, -Stavi esagerando- lo riprese ancora.
L'altro era ancora lì in piedi, ma era pallido e molto probabilmente se era ancora in piedi e non era svenuto era sempre per merito di Yoko.
-Io... ho sete- disse continuando a fissare il collo dell'altro, ma tentando con tutte le sue forze di trattenersi.
-Andiamo via ora- disse Yoko prendendolo per un braccio e trascinandolo via da lì.
-E lui?!- chiese Jun.
-Non ti preoccupare basterà che ci allontaniamo e si riprenderà-
Si fermarono solo quando furono di nuovo dentro il loro rifugio, un vecchio locale vuoto adattato per essere abitato da due vampiri non poteva considerarsi una casa dopotutto.
-Perchè?... Perchè il suo sangue mi fa questo?- chiese confuso e spaventato Jun.
-Non si sa il perchè, ma delle volte succede di incontrare una persona che abbia il sangue così simile...-
-Così simile?- lo incitò Jun.
-Così simile a quello del proprio creatore- concluse.
-Il suo sangue...-
-Si Jun, il suo sangue è simile al mio- confermò.