L'amore nello specchio

Jul 09, 2011 09:54

Come promesso eccomi qui a postare la fict...
Voglio dire una cosa... che sto titolo fa schifo =___= lo volevo mettere in giappo, ma beh... specchio in giappo... insomma specchio in giappo è Kagami XD e per noi suona davvero male XDDDD quindi ho lasciato tutto in italiano.

Titolo: L'amore nello specchio
Fandom: Arashi
Genere: one-shot, au, angst e anche un pizzichino horror
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto
Desclaimer: Questo è un racconto di fantasia, riferimenti a luoghi, azioni e personaggi, sono assolutamente casuali... (si come no U___U)
Avvertimenti: Potrebbe causare allagamenti di tastiere, preparare fazzoletti o catini per tale evenienza U___U

Finalmente era arrivato lo specchio! Lo fece portare su dai due uomini e lo mise nella sua stanza accanto al letto. Non sapeva perchè, ma quando aveva visto quello specchio nella galleria d'arte, lo aveva desiderato così tanto che alla fine lo aveva comprato, dopotutto da quando era morto suo nonno nonostante l'eredità che gli aveva lasciato, insieme a quella grande casa, lui non si era mai concesso il lusso di comprarsi qualcosa per se con quei soldi, ma quella era la cosa giusta da fare ne era sicuro, sentiva che doveva essere così.
Scoprì lo specchio dal telo bianco con cui lo avevano coperto e lo osservò, non aveva nulla di particolare se non per la bella cornice in ferro battuto, però era in qualche modo speciale, lo sentiva. Si girò soddisfatto deciso a tornare al piano di sotto per dare la mancia ai due uomini, quando d'un tratto gli sembrò di vedere un movimento attraverso lo specchio, si girò ma non vide nulla oltre il punto dove aveva visto quel movimento. Alzò le spalle convinto che fosse stata solo una sua impressione e scese al piano di sotto.

Passarono i giorni e tutto era più o meno normale come al solito, finchè una notte...
-Sho... Sho...-
Una voce continuava a chiamarlo e lui pian piano si svegliò dal torpore del sonno, si guardò intorno confuso, nella stanza non c'era nessuno, poi sentì di nuovo quella voce...
-Sho-
Sembrava venire dallo specchio, ma da lì vedeva semplicemente il riflesso della sua stanza vuota.
-Sho...- sentì ancora e rabbrividì, proveniva veramente da quello specchio, si alzò dal letto e si avvicinò ad esso. Spalancò gli occhi appena vide l'immagine dentro lo specchio, un ragazzo, uno splendido ragazzo lo guardava seduto sul letto dietro di lui, si girò di scatto a controllare, ma sul suo letto non c'era nessuno, si voltò di nuovo verso lo specchio e il ragazzo ora era di fronte a lui e lo guardava sorridendogli. Era bellissimo, lui era sicuro di non aver mai visto nessuno con tanta bellezza.
-Sho, vieni- disse tendendogli la mano.
Sho era ormai convinto di star sognando, dopotutto come poteva esserci un ragazzo nel suo specchio? Era assurdo, non poteva essere reale. Allungò la mano convito che avrebbe semplicemente toccato la superficie fredda dello specchio, ma invece la sua mano la attraverso e un attimo dopo venne afferrata dal ragazzo che gli fece attraversare completamente lo specchio.
Sho si guardò alle spalle e vide la sua stanza attraverso lo specchio, completamente vuota.
-Do...dove sono? E tu chi sei?- chiese, ora era un po' spaventato.
-Sei dentro lo specchio, ed io sono Jun- rispose il ragazzo continuando a sorridergli. Quel sorriso era rassicurante e Sho si sentì subito più tranquillo, non aveva nulla da temere dopotutto doveva essere un sogno niente di più.
-Mi faresti compagnia? Sono solo da tanto tempo ormai- disse Jun andandosi di nuovo a sedere sul letto.

Quel sogno cominciò a ripetersi ogni notte, e ogni notte Sho la passava con Jun dentro quello specchio, finchè non cominciò a vederlo anche quando era sveglio, i suoi amici cominciarono ad essere preoccupati per lui, anche i domestici erano in pensiero, tutti cominciavano a pensare che stesse impazzendo, che quello che era successo un secolo prima stava per ricapitare di nuovo.
C'era infatti un racconto terribile che circondava la famiglia, un secolo prima il bisnonno di Sho aveva cominciato a impazzire, era successo qualcosa, dopo che aveva comprato uno specchio, sua moglie era preoccupata per lui, ma lui continuava a starsene chiuso quasi tutto il tempo in una stanza della casa da cui non usciva se non perchè ne aveva la necessità e così cominciò ad ammalarsi. Dopo la sua morte, sua moglie fece portare via quello specchio, convinta che fosse quello la causa di ogni male causato al marito, perchè spesso lo aveva sentito parlare con qualcuno mentre era chiuso in quella stanza, quello specchio aveva qualcosa di malvagio e non voleva che rovinasse la vita a qualcun altro.
Un secolo dopo però a Sho venne dato il nome del bisnonno perchè già alla nascita si poteva vedere la grande somiglianza. Ed ora tutti cominciavano a temere che sarebbe successo di nuovo qualcosa di terribile.

Sho non capiva perchè tutti si comportassero in quel modo, Jun gli aveva chiesto di non rivelare il suo segreto, che non avrebbero capito e probabilmente aveva ragione, Jun si sentiva solamente solo e voleva compagnia tutto qui, ed effettivamente Jun non voleva altro da Sho se non della compagnia, perchè lui non sarebbe mai potuto uscire da quello specchio.
Eppure Sho non poteva credere a quello che gli raccontavano, non poteva credere che Jun fosse malvagio, lui se ne era innamorato, lo amava troppo per credere una cosa del genere.
Però il tempo passava e Sho tutte le notti le passava con Jun nello specchio, fra le sue braccia, deliziandosi ogni volta della bellezza dell'altro, assaggiando quelle labbra rosse, assaporando ogni angolo di quel corpo e deliziandosi del suo calore.
Come poteva una creatura così bella e dolce essere malvagia? Si sbagliavano, tutti quanti si stavano sbagliando.
Ma nonostante Sho continuava a dire che era tutto falso, lui cominciò a non stare bene, non riusciva più a mangiare e non dormiva più, passava tutto il giorno nella sua stanza a parlare con il riflesso di Jun nello specchio, aspettando la notte il momento in cui sarebbe riuscito ad attraversarlo e a riunirsi a lui.
-Jun io... non so perchè ma... è come se ti conoscessi da sempre- disse una notte mentre lo teneva abbracciato nel letto, pelle contro pelle.
-Anche tu... mi ricordi una persona- disse Jun, Sho non poteva vederlo in viso ma dalla sua voce sentì che qualcosa non andava.
-Jun... stai bene?- chiese preoccupato facendolo voltare verso di lui.
-Si io sto bene, ma... tu invece? Sei dimagrito tanto- disse preoccupato.
-Non ho molta fame ultimamente, ma non ti preoccupare- rispose subito dandogli un bacio sulla fronte per rassicurarlo.
Ma Jun sentiva che non era così, la prima volta che Sho entrò nello specchio Jun era debole, ma ora... ora era materiale, si sentiva forte e riusciva ad essere sempre visibile nello specchio. Ma Sho... Sho si stava consumando, lui lo stava consumando, aveva deciso cento anni prima di non farsi più vedere in quello specchio e c'era riuscito finchè non lo aveva visto, somigliava così tanto all'uomo che aveva amato per l'ultima volta, portava addirittura il suo nome, credette che fosse la volta giusta, la volta che avrebbe trovato la felicità, allora aveva raccolto tutte le forze che aveva per farsi vedere, ci era voluto un po', ma alla fine c'era riuscito e Sho ora era accanto a lui come aveva desiderato, però... per quanto ancora? Quanto ci sarebbe voluto ancora per portarlo alla morte? E per quanto ancora lui avrebbe sofferto?

Passarono dei giorni, ed una sera Sho tornò nella sua stanza dopo essere stato via qualche ora, non si assentava mai così a lungo, ma quel giorno era stato costretto ad andare. Quando tornò era furioso, sembrava che i suoi amici volessero che vedesse un medico, che andasse in analisi, lo credevano pazzo e Jun sapeva che era tutta colpa sua, era lui che lo stava facendo impazzire.
Rimase così ad ascoltarlo, finché non arrivò la notte e Sho poté entrare nello specchio, Sho lo prese immediatamente tra le braccia e lo baciò con foga, l'unica cosa che voleva ora era il suo Jun, il suo amore, nessuno lo capiva, solo Jun poteva capirlo, continuarono a baciarsi mentre Sho lo fece spostare verso il letto, poi cominciò ad accarezzargli la schiena attraverso i vestiti, c'era impeto nei suoi gesti, stava in qualche modo tentando di scaricare la sua tensione dedicando tutto se stesso a Jun, cominciò così a spogliarlo, Jun lo lasciò fare per un po', si sentiva bene, mai si sentiva bene come quando Sho gli era vicino, sentiva come una forza enorme dentro di lui. D'un tratto però capì, tento di fermarlo, ma Sho credette semplicemente che era un modo per giocare quel tentare di allontanarlo, così lo tenne più stretto.
-No! Sho no basta!!!!!!!!!!- urlò d'un tratto Jun spaventandolo e Sho lo lasciò immediatamente andare.
-Jun...- provò a dire, ma l'altro lo interruppe.
-Sho va via, ti prego va via e non tornare più, distruggi lo specchio, ti prego- disse disperatamente Jun.
-Jun che ti prende?- chiese confuso Sho.
-Sho tu... tu morirai se non vai via, lo sento... succederà di nuovo, è la mia maledizione!- disse disperatamente Jun mentre delle lacrime gli bagnavano le guance.
-Jun che stai dicendo, io non morirò, sei impazzito per caso?- chiese afferrandolo per le spalle preoccupato.
Jun fece un sospiro, era ovvio che Sho non riuscisse a capire.
-Sho io sono rinchiuso in questo specchio da secoli, la donna che dovevo sposare mi ha rinchiuso qui, mi ha maledetto perchè non l'amavo, perchè io amavo il mio migliore amico e lei lo aveva scoperto, ha ucciso lui avvelenandolo, provocandomi un dolore immenso, poi ha maledetto me, intrappolandomi in questo specchio. E da quel momento ogni volta che avrei fatto entrare nel mondo dello specchio un uomo di cui mi sarei innamorato, io lentamente gli avrei succhiato via ogni forza fino a lasciarlo morire prendendomi la sua anima-
Sho cominciava ad essere spaventato, come poteva essere vero, non era possibile, era una cosa assurda, Jun non era malvagio.
-Sho il tuo bisnonno... anche il tuo bisnonno si chiamava così vero?- chiese d'un tratto Jun, Sho annuì incapace di dire qualsiasi cosa.
-Io l'ho amato tanto, io... non volevo ucciderlo, io non sapevo quello che avrei fatto. Per cento anni ho vissuto nascondendomi nello specchio, non mi sono mai fatto vedere, finchè non ho visto te, gli somigliavi così tanto, allora ho deciso di farmi vedere, credevo che non sarebbe successo di nuovo e invece... Sho io... io ti sto uccidendo, ti sto consumando lo sento dentro di me, non voglio che accada ancora, quindi va via!- disse spingendolo via dal letto.
-Jun è assurdo! Io non credo a queste dicerie, il mio bisnonno era malato tutto qui!- replicò Sho.
-No Sho è la mia maledizione, sono io- ripeté Jun spingendolo verso la superficie dello specchio, per farlo tornare indietro.
-Jun tu non sei maledetto!!- urlò Sho abbracciandolo, aggrappandosi a lui con tutte le sue forze e cominciando a piangere, non voleva lasciarlo, lui lo amava, non voleva lasciarlo solo, -Io ti amo- singhiozzò.
-Ti amo anch'io Sho, ma... tu stai male, io ti sto consumando, è difficile da spiegare ma è così, la prima volta che ti sono apparso ero debole, mi ci è voluto tanto per potermi far vedere, ma ora sono più concreto e reale di questo mondo che non è altro che fittizio- disse facendo allentare l'abbraccio a Sho.
-Io ti amo- disse di nuovo Jun, poggiando la sua fronte su quella di Sho e chiudendo gli occhi, -Però io voglio che tu viva e che sia felice- disse Jun.
-Ma io lo sono con te, non mi importa di morire se questo significa starti accanto- rispose.
-Sho... ti prego, io non voglio soffrire di nuovo, non voglio perderti così, io non sono reale, non potrò mai più esserlo, ho più di un secolo, io non esisto più ormai- disse guardandolo dritto negl'occhi con sguardo triste.
-Jun io ti amo- disse per l'ennesima volta Sho per poi baciarlo, Jun lo lasciò fare, condivise quel bacio così dolce per l'ultima volta, mentre guidava Sho verso lo specchio e alla fine del bacio, spingerlo dolcemente fuori da esso.
Sho si ritrovò d'un tratto nella sua stanza da letto, con Jun che lo guardava tristemente da dentro lo specchio.
-Jun!- quasi urlò Sho poggiando entrambe le mani sullo specchio per entrare di nuovo, ma ne incontrò solo la superficie liscia e fredda.
-Jun fammi entrare! Jun!- cominciò a urlare ma l'altro scosse la testa.
-Sho rompi questo specchio- disse un attimo dopo.
-No! Non lo farò mai!- gli urlò contro disperato.
-Sho ti prego...-
-Jun io ti amo, non posso farti questo- piagnucolò Sho continuando a battere piano i pugni sullo specchio cercando disperatamente ancora di entrare.
-Sho ti prego... se mi ami... non farmi soffrire ancora- disse ancora Jun.
Sho smise di insistere e tornò a guardare Jun, -Porterò lo specchio lontano da qui, lo chiuderò nelle cantine, ma ti prego non farmelo fare, nessuno lo troverà mai lì, non lo permetterò- disse Sho.
-E quando non ci sarai più? Chi impedirà di trovare lo specchio? Prima o poi succederà di nuovo e io soffrirò di nuovo per l'eternità. Sho ti prego, aiutami, rendimi felice, distruggi lo specchio-
Sho si fece indietro e voltò la schiena allo specchio.
-Sho... ti prego- disse per l'ultima volta Jun.
Poi Sho prese il candelabro che era sul comodino e lo impugnò.
-Sho... io... continuerò ad amarti... per sempre- disse Jun mentre piangeva, anche Sho piangeva insieme a lui e lentamente si avvicinò allo specchio.
-Ti amerò anch'io per sempre Jun-
-Ti amo- disse Jun.
-Ti amo- rispose Sho, poi con tutta la forza che aveva chiuse gli occhi e colpì lo specchio mandandolo in frantumi, sentì cadere i frammenti sul pavimento, poi aprì gli occhi, non c'era più nulla riflesso nello specchio, se non la sua stanza distorta.
-Grazie- sentì per l'ultima volta quasi in un sospiro nel suo orecchio, mentre sentiva un calore leggero accarezzargli la pelle, ma durò soltanto un attimo, l'attimo dopo era di nuovo solo.

FINE

g: arashi, r: pg-15, p: sakumoto, gnr: kleenex requested, gnr: angst, gnr: au, gnr: horror, gnr: one-shot

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