Secondo capitolo della storia ^^
Titolo: Senza te non vivo più
Genere: romantica
Pairs: Sakumoto (accenno Ohmiya)
Rating: pg15
Declaimer: gli Arashi non sono i miei, tanto meno Sho e Jun
Capitoli precedenti:
Capitolo 1 Capitolo 2
Jun era bellissimo come sempre. Un vento leggero giocava lievemente con i suoi capelli. Il sole lo illuminava facendo risplendere il suo sorriso.
Sho non si capacitava ancora che quell’uomo fosse il suo ragazzo, né che quello splendido sorriso fosse rivolto a lui. Si avvicinò tanto da poter sentire la sua fragranza. Quando fu abbastanza vicino Jun lo abbracciò, la sensazione che provava tra le sue braccia era indescrivibile e impagabile.
“Oggi è la nostra giornata” sussurrò all’orecchio di Sho “Ma prima devi andare a lavorare”
Sho aprì gli occhi, era disteso sul divano, le braccia di Jun intorno a lui e il suo viso a pochi centimetri dal suo “Jun!” esclamò sorpreso
“Buongiorno! Stavo per svegliarti, devi fare un servizio fra un’ora, no?” disse Jun
“Già…” disse, ma nessuno dei due si mosse, troppo impegnati ad ammirarsi a vicenda. Dopo un attimo di silenzio Jun iniziò a parlare
“Ho notato che non hai cenato la scorsa sera, vedi i…” Sho lo baciò, impedendogli di concludere la frase.
“Tu eri con tua sorella e io ero con Aiba, non c’è nulla da spiegare…Oggi promettimi che lo passerai con me, il servizio durerà sino al pomeriggio e poi” disse Sho
“E poi ti porterò in un bel posto, poi cena al lume di candela tu ed io e poi……ci sarà una sorpresa per te” continuò Jun che aveva iniziato a giocherellare con i capelli del compagno.
“Hai già pianificato tutto” commentò Sho e sorridendo aggiunse “Anche io ho una sorpresa per te…vedremo chi ha la sorpresa più bella”
A malincuore dovette separarsi da Jun, si sarebbe dovuto impegnare molto quel giorno per sistemare tutte le cose con il lavoro. Questo era l’unico modo per poter trascorrere una vacanza tranquilla.
Chissà come reagirà alla notizia, pensò tra sé.
Era pronto e stava per andarsene “Ah! Dimenticavo” pronunciò a voce alta. Si diresse in cucina dove Jun in piedi sorseggiava un caffè “Buon anniversario amore mio! Buono questo caffè” disse dopo averlo baciato e senza attendere risposta uscì di casa.
Jun rimase immobile per alcuni secondi, la reazione del suo compagno lo aveva sorpreso non poco, ma lo lasciò piacevolmente deliziato.
Finito il caffè lo ripose nel lavabo e iniziò a dedicarsi alla preparazione per la sera. Per prima cosa riempì d’acqua entrambe le confezioni di buste per il ghiaccio, le chiuse bene e le mise in freezer; passò poi alla sistemazione dell’appartamento; lavò e pulì ogni angolo della casa e preparò la cena della sera…
Tutto doveva essere assolutamente perfetto.
È stata proprio una fortuna avere il giorno libero oggi, pensò tra sé e un enorme sorriso gli illuminò il volto.
Soddisfatto del lavoro compiuto si preparò per uscire.
“AH!” esclamò Nino interrompendo il bacio con Ohno
“Che hai?” chiese lui , in cuor suo sperò vivamente che non avesse badato a che giorno fosse, che la sua esclamazione fosse dovuta a qualcos’altro, sarebbe stato molto difficile farlo desistere dall’intrufolarsi nella vita dei loro amici.
“Che giorno è oggi?” domandò Nino
“Perché lo vuoi sapere? È così importante” Ohno stava entrando in agitazione, doveva pensare ad un piano e in fretta.
Se fosse riuscito a distrarlo per un’altra ora avrebbe salvato la vita a Sho e Jun, e avrebbe salvato anche la sua e quella di Nino.
“Oh-chan oggi non è l’ann…”
“Perché non giochiamo a qualcosa? Ho proprio voglia di giocare e voglio batterti!” ti prego Nino abbocca, pensò Ohno
“Tu non puoi battermi, sappi che anche se mi supplichi in ginocchio, anche se tu sei il mio Toshi, anche se mi fai quell’espressione tenera…Non mi farò mai battere!!”
Ohno sospirò sollevato, ma non aveva fatto i conti con la mente diabolica del compagno.
“Ti concedo due partite…se le vinco io andiamo a torturare i piccioncini, oggi è il loro anniversario giusto? Se vinci tu, anche solo una…puoi farmi tutto quello che vuoi” disse Nino.
Fra sessanta minuti gli altri due, sarebbero stati lontani abbastanza da Tokyo per scoraggiare i piani di Nino. Doveva resistere, sapeva di non avere nessuna speranza contro di lui, ma poteva guadagnare tempo, poteva far spazientire Nino schiacciando tutti i tasti a caso in modo violento oppure poteva distrarlo con arti subdole. Una cosa era certa, voleva prendersi una rivincita su di lui, il fatto che Nino avesse spostato la sua attenzione da ciò che stavano facendo lo aveva irritato non poco.
“Ci sto! Ma sappi che non sarò clemente e considerando che preferisci rovinare la vita degli altri piuttosto che passare del tempo con me lo sarò ancora meno” disse Ohno risoluto.
Nino rimase sorpreso e un po’ spaventato dalla strana espressione del ragazzo, ma allo stesso tempo felice: era riuscito nel suo intento, non gli importava nulla di Sho e Jun, che scopassero pure come conigli; a lui interessava solo il suo Satoshi ed ora si era guadagnato tutta la sua attenzione.
Sho aveva finito il lavoro e aspettava Jun che sarebbe arrivato a momenti.
Il telefono squillò
“Moshi moshi” rispose Sho senza guardare chi lo stesse chiamando, sperando che fosse Jun
“Sho-chan”
“Aiba sei tu… Che c’è?” disse Sho un po’ deluso
“Non c’è bisogno di essere così entusiasta di sentirmi, Jun si ingelosirà a sentirti così felice a parlare con me”
“Aiba!”
Dall’altro capo del telefono Aiba si lasciò sfuggire una risatina
“Ti ho chiamato per farvi gli auguri, sta calmo…e poi…volevo sapere se avevi già esposto i tuoi piani al tuo principe azzurro”
“Aiba piantala! Comunque, no…non ancora lo farò stasera”
“Ok!…Nervoso?”
Sho sorrise, Aiba lo conosceva così bene, non aveva bisogno di guardarlo in faccia per sapere cosa gli passava per la mente; ringraziò di avere un amico come lui sempre dalla sua parte.
“Un po’” rispose
“Vai tranquillo Sho-chan, andrà a meraviglia. Sono sicuro che Jun ne sarà entusiasta, sarebbe un pazzo se facesse il contrario”
“Grazie Masaki!”
“Passa una buona serata Sho-chan!>>
Aiba riattaccò appena in tempo, qualche attimo dopo vide arrivare Jun.
Buona fortuna ragazzi, pensò tra sé e riponendo il telefono in tasca si avviò verso casa.
Sho aveva appena chiuso la chiamata con l’amico che arrivò Jun; senza esitazione salì in macchina.
“Oggi mi sei mancato” disse Sho
“Davvero?” chiese Jun “Anche tu oggi mi sei mancato particolarmente” un sorriso imbarazzato apparve sul suo viso accompagnato dal un lieve rossore. Sho si sporse per baciarlo, ma Jun frappose una bandana tra loro due, gliela mise sugli occhi e la legò.
“Jun ma che fai??”
“Ti ho detto che ti devo portare in un bel posto, beh voglio che sia una sorpresa, perciò stattene buono”
“Ma…ma…” Sho provò a ribadire in qualche modo, non solo perché privato completamente della vista, ma anche perché Jun aveva ostacolato le sue mosse.
“Ah!” esclamò Jun “dimenticavo…” si avvicinò a Sho, prendendo il suo viso tra le mani e voltandolo dolcemente verso di sé lo baciò “Buon anniversario amore!”. Si allontanò da lui, stava per ripartire, si voltò verso Sho ed esplose in una fragorosa risata.
“Che c’è?” chiese Sho non capendo perché il suo ragazzo ridesse e maledicendo la bandana sugli occhi.
“La tua faccia” disse Jun con le lacrime agli occhi e tenendosi la pancia dal troppo ridere “…non pensavo….di sorprenderti tanto…da farti rimanere a bocca aperta” pronunciò tra una risata e l’altra.
“Se tu mi togliessi questa roba, non mi sorprenderei così….ti prego Jun mi sento disorientato, lo sai che gli altri miei sensi, senza vista, non funzionano bene” protestò Sho
“Non ci penso nemmeno a togliertela…è troppo divertente”
Sho si sistemò sul sedile, il corpo rivolto in avanti, spostò la testa verso il finestrino, mise il broncio e incrociò le braccia.
“Dai Shocchi, non te la prendere” disse Jun ridendosela sotto i baffi; si allungò verso il compagno sussurrandogli all’orecchio “Mi perdoni?!”
“Dipende” rispose Sho; Jun gli diede un dolce bacio sulla guancia
“Ti servirà molto di più caro mio per farti perdonare” disse Sho voltandosi dalla sua parte. Jun, diventato serio, lo baciò.
Un bacio intenso e profondo.
“Adesso possiamo andare?” chiese Jun
“Sì! Sono curioso di sapere cosa hai architettato” rispose Sho.
Jun mise in moto il veicolo, felice di poter trascorrere del tempo insieme al suo ragazzo.