[Originale] MxM

May 15, 2009 22:12

Titolo: MxM
Fandom: Originale
Personaggi: Marcus "Mark" W. Anderson, Michael "Mike" W. Cohen
Rating: PG13 (giusto per lo slash e l'incest, non succede niente di che, infondo XD)
Avvertimenti: fluff (con un po' d'angst XD), incest, one-shot, slash
Prompt: fluff domestico (più di 500 parole) per il Fluffathlonfanfic_italia
Conteggio Parole: 577 (con Word)
Ringraziamenti: a
flannery_flame, per la prelettura, i consigli e, soprattutto, il profondo sostegno che mi ha dimostrato. GRAZIE infinite mia carissima omonima! *__*
Disclaimer: i personaggi non sono miei! *__* E li amo! (E, forse, son gli unici di cui sembra apparire anche 'visivamente' il mio amore per loro, nonostante tutto! XD) A dirla tutta, sono miei e della mia bimba Amalia, visto che li avevo creati per un GdR, oramai abbandonato, e Amalia si occupava di Mark - e se ne occupa tuttora nelle nostre giocate private - quindi il suo carattere è stato formato anche da lei.
Note: il titolo è 'ispirato' da una one-shot di Wataru Yoshizumi (PxP) che adoro. Ero tentata di mettere M2, ma questo avrebbe creato confusione... XDD

Mike si era addormentato in macchina; niente di strano in ciò, soprattutto se a guidare era Mark ed il più grande non aveva molta voglia di essere socievole - cosa tutt'altro che rara, e che non gli creava particolari problemi.
Il vento gli stava scompigliando i capelli già da un po', quando aprì gli occhi perdendosi in un'immensità di azzurro. Ci mise diversi secondi a mettere a fuoco il tutto, distinguendo il cielo dal mare, ed a prendere coscienza dello spazio, si trovava su una scogliera.
"Buongiorno." e a quella parola spostò lo sguardo alla propria sinistra.
Il cugino non lo stava guardando, fissava davanti a sé, nessuna sfumatura nello sguardo che indicasse un particolare stato d'animo, ma forse era proprio questo a metterlo in allarme. Ogni volta che lo vedeva così aveva sempre paura che potesse commettere qualche sciocchezza.
"Mark..." chiamò, posando una mano sul suo braccio.
Il ragazzo si voltò appena verso di lui. "Eravamo qui..." mormorò soltanto, nascondendo ancora, imperturbabilmente, il proprio dolore.
Mike si guardò attorno attentamente prima di riuscire a comprendere il significato di quelle parole. Erano passati tanti anni, infondo, e loro non ci erano più tornati. Certo, erano stati molte altre volte al mare, ma mai in quella zona, carica di tanti ricordi, dolorosi proprio perché portavano alla mente piaceri che non avrebbero più vissuto.
Il momento a cui si riferiva Mark era l'ultimo giorno in cui erano stati tutti insieme, e con tutti si riferiva a loro ed i loro genitori, prima che un incidente portasse via dal mondo Susan Turner in Anderson, la madre di Mark.
Le due donne avevano organizzato una gita al mare, nonostante fosse un giorno di scuola.
Avevano tredici e dodici anni, ma nonostante questo, Mark, a quel tempo, era ancora un ragazzino solare e pieno di voglia di vivere, non chiuso come era divenuto dopo, anche se stava diventando più tranquillo.
Non avevano pensato a nulla, se non a divertirsi tra di loro sotto lo sguardo attento dei familiari, incoscienti di cosa sarebbe successo di lì a pochi giorni. A tornarci dopo con la mente, a quel giorno, sembravano tante azioni stupide, mentre avrebbero potuto trascorrere più tempo con i genitori, finché ne avevano ancora da dedicare loro.
Purtroppo, per quanto potessero struggersi la mente, non c'era verso di tornare indietro nel tempo e l'unica cosa che restava da fare era andare avanti.
Mike posò la testa sulla spalla del cugino, portando poi la propria mano ad incrociare le dita con le sua. In tutti quegli anni non era riuscito ancora a trovare le parole giuste da dire, quindi si limitava solo a fargli sentire la propria presenza, costante, affianco a lui, sperando che capisse da solo ciò che non riusciva a dire.
Si chiese se Mark riuscisse a sentire il suo cuore che batteva più forte a quei ricordi, ai sorrisi che naturalmente gli salivano alle labbra, a ricordare le battute e le esperienze passate, quando erano una famiglia spensierata e loro ancora solamente cugini - fratelli.
Mark strinse la presa nella sua mano, lasciandosi poi andare ed appoggiandosi a lui.
"Hai dormito?" domandò Mike all'improvviso, alzandosi di scatto, fulminato da quell'idea che non sapeva più da dove fosse partita.
Mark si voltò a guardarlo, negli occhi una luce offesa, "Avevo intenzione di farlo, prima che ti spostassi." borbottò.
Mike sorrise e si sporse a baciarlo sulle labbra, delicatamente. "Cambiamo posto, guido io... ed andiamo a dormire a letto, che è più comodo."

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