[Inoobu] The grave
Titolo: The grave
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg
Genere: Fluff, angst...? supernatural, AU
Pairing(s): Inoo/Yabu
Wordcount: 418 fiumidiparole
Prompt: "Equinozio"
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella primavera di think_fluff
Introduzione: //
Capitoli precedenti: 01 | 02 | 03 | 04 | 05 | 06 | 07 | 08 | 09 | 10 | 11 | 12 | 13 Lista completa QUI
"Oggi non sarò in casa, è l'equinozio ed è il giorno in cui morì mio padre, quindi faccio un salto al cimitero..." Gli dissi, ricevendo solo un segno di comprensione.
"Ci vediamo dopo!" Salutai felicemente.
"Certo..." Rispose lui, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
Dopo quel litigio il nostro rapporto era cambiato. Non eravamo arrabbiati, almeno io non lo ero. Ma Kota sembrava essere giorno dopo giorno più triste. Aveva iniziato ad indossare magliette a maniche lunghe nonostante il caldo era diventato troppo insopportabile, nonostante la mezza stagione era appena iniziata e non dormiva neanche più nel mio stesso letto. Gradualmente aveva iniziato ad allontanarsi da me, fino ad essere una presenza quasi sconosciuta.
Arrivai davanti al cancello del cimitero della mia città natale durante l'ora di pranzo. Mi affrettai ad andare alla tomba della famiglia Inoo. rabbrividii pensando che il mio corpo, un giorno, sarebbe stato lì, insieme a quello dei miei avi.
Mi affrettai a cambiare l'acqua ai fiori che andavano a sostituire quelli ormai secchi. Guardai la foto e quella data che segnava il nascere di una stagione e la fine di una vita.
"E' ironico che tu sia morto il giorno in cui la mia stagione preferita comincia..." Dissi sorridendo, dando un bacio al'immagine sorridente di un uomo sui quarant'anni.
"Come stai?" Chiesi, senza, ovviamente, ricevere risposta.
Finito di sistemare la tomba, cominciai a gironzolare per il cimitero, nonostante fosse un luogo lugubre e non molto adatto per una passeggiata, l'ho sempre trovato tranquillo, fin da piccolo, e fin da allora amo girare fra le lapidi, leggendo i nomi di quelle persone che hanno lasciato questo mondo, chi in tarda età e chi prematuramente.
Stavo per andarmene quando una lapide attirò la mia attenzione. Mi avvicinai all'immagine, rappresentava un bambino con un sorriso senza denti che trasmetteva fiducia, i suoi occhi, con il sorriso, erano diventati delle fessure ed il suo volto era... Così familiare...
"Non può essere!" Sorrisi, dandomi dell'idiota, ma il mio sorriso morì quando lessi il nome del bambino
Yabu Kota
"E' uno scherzo?" Mi chiesi, impaurito...
"Kei..." Una voce, quella voce attirò la mia attenzione...
"Che ci fai qui? E che significa ques-" Cominciai ad urlare, ma mi fermai quando notai il corpo del ragazzo che era stato con me, fino a quel momento, quasi trasparente.
"Come...? Cosa...?" Cercai di chiedere, ma lo shock era troppo per permettermi di formulare una frase compiuta. Solo dopo qualche minuto le mie labbra riuscirono a far uscire qualcosa.
"Sei... un fantasma?" Chiesi curioso e spaventato al tempo stesso.
L'inizio della primavera fu decisamente un giorno strano.
Fandom: Hey! Say! JUMP
Rating: Pg
Genere: Fluff, angst...? supernatural, AU
Pairing(s): Inoo/Yabu
Wordcount: 418 fiumidiparole
Prompt: "Equinozio"
Disclaimer: I fatti narrati non si basano su avvenimenti reali e sono senza scopo di lucro. I personaggi non mi appartengono ed io non intendo in alcun modo offenderli o dare una rappresentazione vera del loro carattere.
Note: Storia scritta per la tabella primavera di think_fluff
Introduzione: //
Capitoli precedenti: 01 | 02 | 03 | 04 | 05 | 06 | 07 | 08 | 09 | 10 | 11 | 12 | 13 Lista completa QUI
"Oggi non sarò in casa, è l'equinozio ed è il giorno in cui morì mio padre, quindi faccio un salto al cimitero..." Gli dissi, ricevendo solo un segno di comprensione.
"Ci vediamo dopo!" Salutai felicemente.
"Certo..." Rispose lui, senza alzare lo sguardo dal libro che stava leggendo.
Dopo quel litigio il nostro rapporto era cambiato. Non eravamo arrabbiati, almeno io non lo ero. Ma Kota sembrava essere giorno dopo giorno più triste. Aveva iniziato ad indossare magliette a maniche lunghe nonostante il caldo era diventato troppo insopportabile, nonostante la mezza stagione era appena iniziata e non dormiva neanche più nel mio stesso letto. Gradualmente aveva iniziato ad allontanarsi da me, fino ad essere una presenza quasi sconosciuta.
Arrivai davanti al cancello del cimitero della mia città natale durante l'ora di pranzo. Mi affrettai ad andare alla tomba della famiglia Inoo. rabbrividii pensando che il mio corpo, un giorno, sarebbe stato lì, insieme a quello dei miei avi.
Mi affrettai a cambiare l'acqua ai fiori che andavano a sostituire quelli ormai secchi. Guardai la foto e quella data che segnava il nascere di una stagione e la fine di una vita.
"E' ironico che tu sia morto il giorno in cui la mia stagione preferita comincia..." Dissi sorridendo, dando un bacio al'immagine sorridente di un uomo sui quarant'anni.
"Come stai?" Chiesi, senza, ovviamente, ricevere risposta.
Finito di sistemare la tomba, cominciai a gironzolare per il cimitero, nonostante fosse un luogo lugubre e non molto adatto per una passeggiata, l'ho sempre trovato tranquillo, fin da piccolo, e fin da allora amo girare fra le lapidi, leggendo i nomi di quelle persone che hanno lasciato questo mondo, chi in tarda età e chi prematuramente.
Stavo per andarmene quando una lapide attirò la mia attenzione. Mi avvicinai all'immagine, rappresentava un bambino con un sorriso senza denti che trasmetteva fiducia, i suoi occhi, con il sorriso, erano diventati delle fessure ed il suo volto era... Così familiare...
"Non può essere!" Sorrisi, dandomi dell'idiota, ma il mio sorriso morì quando lessi il nome del bambino
Yabu Kota
"E' uno scherzo?" Mi chiesi, impaurito...
"Kei..." Una voce, quella voce attirò la mia attenzione...
"Che ci fai qui? E che significa ques-" Cominciai ad urlare, ma mi fermai quando notai il corpo del ragazzo che era stato con me, fino a quel momento, quasi trasparente.
"Come...? Cosa...?" Cercai di chiedere, ma lo shock era troppo per permettermi di formulare una frase compiuta. Solo dopo qualche minuto le mie labbra riuscirono a far uscire qualcosa.
"Sei... un fantasma?" Chiesi curioso e spaventato al tempo stesso.
L'inizio della primavera fu decisamente un giorno strano.