Enchanting Sinner
ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA
26° parte - Gli Antenati
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 048. Quadri
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table:
http://narcissamm.livejournal.com/801.html Abitava in quella villa da tre giorni ormai, eppure non era ancora riuscita a vederne ogni stanza.
Spesso, quando la noia la assaliva, Narcissa vagava per i lunghi corridoi desolati cercando di imprimersi una mappa di Malfoy Manor nella testa. Si meravigliava nello scoprire nuove camere, e si arrabbiava quando si trovava di fronte a porte inaccessibili.
Anche quel pomeriggio, subito dopo aver pranzato, era passata all'esplorazione dell'ala ovest della casa, finché non si era ritrovata davanti all'ingresso di una strana, buia galleria.
"Non sono molti gli ospiti che si sono spinti fino a qui", disse una voce maschile alle sue spalle.
Narcissa si voltò, riconoscendo l'inconfondibile accento inglese di suo marito. "Lucius! Ti ricordo che io non sono un'ospite, bensì la padrona di casa".
"Non l'ho dimenticato", replicò lui con tono suadente, avvicinandosi a lei per porle un breve bacio sul palmo della mano. "Solo, stai attenta a dove vai a finire. Ci sono angoli di questo castello che nemmeno io conosco bene".
La giovane annuì, prima di riportare la sua attenzione al buio corridoio. "Cosa c'è lì? Perchè non è illuminato da torce?"
"Oh! Forse stanno dormendo e la luce dà loro fastidio", rispose Lucius. Vedendo l'espressione sorpresa nel volto di sua moglie, sorrise divertito. "Quella è la galleria di quadri dei miei antenati".
"Allora desidero vederli", fece Narcissa voltandogli le spalle, illuminandosi il sentiero con la punta della bacchetta. "E non m'importa se disturberò il loro sonno".
Lucius le corse dietro e le offri il braccio, e lei accettò il suo invito. Si lasciò condurre verso il primo quadro, un ritratto a grandezza naturale di un vecchio uomo.
"Questo è il mio bis-bisnonno", disse Lucius, seguendo la direzione del fascio di luce. "Intimidatorio, non è vero?"
"Imponente, stavo pensando", mormorò Narcissa, studiandolo con attenzione.
Destato dal suo sonno, l'antenato nel quadro si animò. Sbatté gli occhi un paio di volte, puntandoli con stupore sul volto di Narcissa, e infine borbottò: "Dunque sarebbe questa la tua sposa, Lucius?"
Lei arrossì sotto l'attento esame dell'uomo barbuto.
"Davvero uno zuccherino! Hai buon gusto, ragazzo... si vede che hai preso da me!"
"Che ne avrai mai capito tu di donne, Xabram! Tua moglie era grossa come un troll di montagna", disse malignamente un altro ritratto di uomo, racchiuso in un'appariscente cornice d'avorio.
Lei rise spontaneamente ascoltando i due quadri battibeccare, poi indicò a Lucius un altro ritratto alla sua destra. "Questo sembra un tipo davvero poco raccomandabile".
"Come me, allora", replicò Lucius, accompagnando le sue parole ad un sorriso scaltro. Cominciò a farle il resoconto dei fatti salienti accaduti nella vita di quel suo antenato, ma Narcissa aveva distolto lo sguardo da esso per posarlo su un altro quadro. Ne fu così colpita da non essersi resa conto di non avere ascoltato una sola parola di quanto Lucius le stava dicendo. Quando lui vide ciò che aveva attirato il suo interesse, contrasse leggermente la bocca.
"E' incredibile!" fece Narcissa, meravigliata.
"Sì, so cosa stai pensando", farfugliò Lucius, nervosamente. "Se mi prestasse i suoi capelli potremmo essere scambiati per gemelli".
Effettivamente la somiglianza tra l'uomo del dipinto e Lucius era straordinaria. La fronte alta, le palpebre pesanti, la linea appiattita delle labbra... C'era solo una lunga cicatrice sulla guancia a differenziarlo dal nipote, e lunghi capelli castani raccolti dietro alle spalle.
"Non ci presenti?" domandò l'antenato, facendo un breve inchino a Narcissa.
"Mio nonno", spiegò Lucius, con tono vagamente annoiato. "Spesso mi sembra di guardare la mia stessa faccia in uno specchio".
"Tu devi essere la piccola Narcissa Black. Non mi aspettavo tu fossi... così", disse l'uomo, storcendo leggermente la bocca.
"Così... come?" ribatté Narcissa, sentendosi quasi sotto accusa.
"Lucius", cominciò il nonno, voltando il capo a Narcissa per rivolgersi al nipote. "Immagino tu abbia riflettuto a lungo prima di scegliere la donna che volevi sposare. Non hai pensato a cercare qualcuna un po' più adatta?"
"Ehi!" esclamò Narcissa, offesa. "Io sono più che adatta!"
"Ad essere la moglie di un Malfoy? Ne dubito fortemente". L'uomo la guardò torvo. "Noi siamo un'intera generazione di uomini disdicevoli, crudeli, che hanno fatto la loro fortuna e ricchezza mentendo, torturando, tradendo... uccidendo, persino. Voi credete di poter essere la degna compagna di un Malfoy, quando sembrate essere spuntata dal regno delle fate buone?"
"Vi sbagliate, signore", sussurrò Narcissa, indietreggiando di un passo.
"Ammirate dunque la crudeltà?"
"A volte serve. Non la ammiro, ma ne rispetto la necessità".
Lucius si sporse verso di lei per sorreggerla, e le fece cenno di avviarsi verso l'uscita dalla galleria. Lei annuì e prese Lucius per braccio, in cerca del suo calore e della sua protezione, sentendosi ferita per le parole aspre del suo nonno e per la sua aperta disapprovazione.
"Non è adatta!" lo sentirono gridare alle loro spalle. "Ti procurerà solo un mucchio di seccature!"