Enchanting Sinner
ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA
19° parte - Solo un anello
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 043. Diamante
Rating: Verde - Per tutti
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table:
http://narcissamm.livejournal.com/801.html La notte non aveva ancora lasciato posto al giorno, eppure Narcissa non riusciva più a prendere sonno.
Cercò di riaddormentarsi, agitandosi nel letto in cerca della più comoda posizione, ma alla fine rinunciò del tutto e si alzò. Facendo attenzione a non svegliare le sue compagne di camera, aprì la finestra che dava sul giardino di Hogwarts e respirò l'aria che sapeva di pioggia.
Un movimento dal basso attirò la sua attenzione, e dovette stringere gli occhi per mettere a fuoco l'immagine di una persona che, a quanto pareva, si era svegliata prima di lei.
Lucius...
Fissava l'orizzonte seduto accanto al suo manico di scopa, e Narcissa si domandò quali pensieri stavano tormentando la sua anima. Che si fosse pentito di averla scelta come futura moglie?
Dacché avevano firmato il contratto di matrimonio, Lucius e Narcissa non si erano più rivolti una parola.
Lei era stata troppo impegnata con gli studi, a causa degli esami che si avvicinavano minacciosamente.
Lui era stato troppo impegnato con i suoi allenamenti in vista della prima partita di Quidditch dell'anno.
Ma ora, mentre lo osservava in silenzio ammirando la sua figura forte e snella che si stagliava nella luce dell'alba, Narcissa decise che doveva parlargli. Aveva bisogno di chiarimenti, bisogno di sapere, bisogno di capire...
Scesa in giardino, gli si avvicinò timorosa. Non voleva essergli di disturbo mentre meditava su chissà cosa, eppure non riuscì a impedirsi di dire un "Buongiorno", in tono sommesso.
Lucius si voltò di scatto e, non appena la riconobbe, la sua espressione assorta mutò in un sorriso di meraviglia. Si sollevò per andarle incontro. "Come mai sei già sveglia?"
"Non avevo più sonno", mormorò lei. "E poi... volevo stare un po' da sola con te", confessò con una tenerezza che avrebbe scaldato anche il più gelido dei cuori.
"In effetti non riusciamo mai a vederci in privato, io e te. E' da giorni che aspetto il momento di darti una cosa".
"Davvero?" Il sorriso di Narcissa si allargò, mentre tentava di immaginare quale fosse la cosa che Lucius voleva darle. Sperò si trattasse di un bacio, ma quando lo vide chinarsi sulla cartella scolastica e frugare al suo interno, capì che probabilmente aveva in serbo una sorpresa per lei.
"Dammi le mani", le disse Lucius, in tono giocoso.
Lei fu un attimo titubante, ma infine schiuse i pugni e allungò le mani verso di lui.
"Ho pensato che c'era qualcosa che mancava al nostro fidanzamento", biascicò Lucius prendendole la mano sinistra, e rise leggermente quando notò la sua espressione preoccupata. "Scusa, mi sono spiegato male. Intendevo dire... che manca qualcosa affinché tutti sappiano che sei la mia fidanzata. Che mi appartieni".
Narcissa sentì qualcosa di freddo e pesante scivolare lungo il suo dito anulare e, quando finalmente Lucius le lasciò la mano, ammirò il suo dono. Era un anello d'oro giallo, dalla particolare forma di un sinuoso serpente fatto di rilucenti, finissimi diamanti.
Se Narcissa fosse stata un'altra persona avrebbe visto l'anello per ciò che realmente era: un cappio che si stringeva intorno al suo dito, piuttosto che intorno al suo collo, privandola per sempre della sua libertà.
Ma Narcissa era Narcissa, e ai suoi occhi quel bellissimo anello era solo... un anello. Un nuovo gioiello da aggiungere agli altri, con l'unica differenza che era stato Lucius a donarglielo. Ciò lo rendeva il più prezioso dei tesori.
"Lo adoro", sussurrò emozionata.
"Sono contento che ti piaccia", disse lui, alzando una mano per giocherellare con i suoi capelli che, alla luce del sole nascente, sembravano ancora più luminosi e belli.
Narcissa percepì il calore del suo sguardo e, arrossendo, affondò il viso sul suo petto. "Sono così confusa! Il contratto di matrimonio, i giorni di silenzio, ed ora questo anello... Succede tutto troppo velocemente. Perchè?".
"Non so come possa essere accaduto così in fretta", replicò Lucius, tenendola tra le sue braccia, "ma so che voglio stare con te. Lo so. In una maniera che non riesco a spiegare".
Rimasero stretti l'uno all'altro, in quel giardino fiorito ricoperto da gocce di rugiada, e capirono di appartenersi. Entrambi accettavano questo fatto, come se non potesse essere altrimenti, come se il destino fosse stato scritto, deciso per sempre. E forse lo avevano sempre saputo, dal momento stesso in cui si erano incontrati per la prima volta.
"Io ho bisogno di te, e voglio che tu lo capisca" disse Lucius, in tono pensoso. "Come ben sai, ho intenzione di entrare a far parte dei Mangiamorte. E, se ci riuscirò, avrò bisogno di avere al mio fianco una persona come te, in grado di capirmi, di sostenermi, di aiutarmi a tenere sotto controllo la vena d'imprudenza che c'è in me. Un'alleata, insomma".
"Sì", annuì Narcissa, anche se ancora non poteva sapere cosa significava davvero essere la moglie di un Mangiamorte. Di certo lo avrebbe scoperto in seguito, ma per il momento si limitava a mostrarsi accondiscendente.
"E tu? Tu cosa farai in cambio per me quando io guarirò le tue ferite di guerra?" domandò, con una leggera nota di ironia.
"Provvederò a tutto ciò che ti occorre. Ti darò sempre tutto ciò che desideri. Se ti piacciono i diamanti..." disse Lucius, indicando l'anello, "... allora ti ricoprirò di diamanti".
"So che saresti capace di farlo", rise Narcissa. "E se invece desiderassi uno schiavo che si dedichi al mio... piacere personale?" lo canzonò poi, con una luce maliziosa nello sguardo.
Il sorriso divertito di Lucius si spense, sostituito da un'espressione molto più intensa. "Devi solo chiedere, e avrai", mormorò, avvicinando la bocca alla sua.
Lei gli circondò il collo con le braccia, poi scese ad accarezzargli i contorni lisci e muscolosi della schiena. Purtroppo dovette staccarsi di colpo da lui, perchè le voci allegre di alcuni studenti si stavano avvicinando, e non voleva di certo dare spettacolo. Anche se, nel profondo, avrebbe desiderato mettersi a gridare. Gridare al mondo che, sì... era davvero diventata la fidanzata di Lucius Malfoy. La sua futura moglie.
E l'anello che portava, stretto al dito come un piccolo serpente, era la prova della loro eterna promessa.