077. COSì TANTI ERRORI

Dec 23, 2008 23:31


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

77° parte - Così tanti errori



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 082. Se
Rating: Giallo
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Era stata una giornata lunga e decisamente ricca di emozioni.
Narcissa pensò di meritarsi finalmente un buon riposo, e decise che avrebbe rimandato all'indomani mattina tutti i problemi che ancora aveva da risolvere e che ora le apparivano insormontabili. Andò in camera da letto, e il cuore quasi le balzò fuori dal petto quando vide Lucius che l'aspettava in piedi. Si era lavato e vestito di tutto punto.
"Come ti senti? Stai bene?" chiese apprensiva lei.
Senza dire una parola, Lucius le diede le spalle. Sollevò una tenda e rimase immobile a contemplare la notte. Nell'oscurità, la sua figura sembrava più alta e rigida.
Perplessa, Narcissa mormorò di nuovo: "Stai bene?"
Lucius rimase in silenzio per lunghissimi attimi, perso in profonde riflessioni. Quando finalmente parlò, lo fece con poche, spietate parole: "Te ne devi andare, Narcissa".
Lei barcollò, leggermente stordita. "Me ne devo andare? E perchè?" domandò lentamente.
"Non puoi restare in questa casa, con quei mostri che girano per le stanze e i corridoi", rispose lui, deciso a non voltarsi a guardare sua moglie. Non voleva vedere l'effetto che le sue parole avevano avuto su di lei. "Andrai a stare nella vecchia villa dei tuoi genitori. E' disabitata adesso, starai al sicuro lì".
"Che assurdità..." sbuffò Narcissa, incrociando le braccia al petto. "Non farò nulla del genere".
Ma Lucius ignorò le sue proteste e continuò a parlare, con voce piana e monotona. "Vorrei che tu portassi Draco via con te, ma temo sia impossibile. Ha il Marchio. Il Signore Oscuro potrà sempre arrivare a lui, non importa in quale luogo lui si nasconda..."
"Basta! Smettila!" gridò Narcissa, tappandosi le orecchie.
Finalmente Lucius si voltò verso di lei e vide la sua espressione incredula e ferita. "Non guardarmi così. Se ti chiedo di andartene lo faccio solo per il tuo bene". Lasciò la finestra e andò a sedersi sul bordo del letto matrimoniale. "Credi che sia facile per me? Credi che non abbia sofferto e che non soffra anche adesso? La mia vita è stata un inferno in tutti questi giorni senza di te". Mentre parlava teneva il viso nascosto tra le mani. "Impazzivo al pensiero che potesse succederti qualcosa... Perchè se ti succedesse qualcosa di male, Narcissa... se ti accadesse qualcosa di terribile per causa mia, non potrei fare altro che uccidermi".
"Lucius!" singhiozzò lei, andandogli incontro e costringendolo dolcemente ad alzarsi. "Ti prego, basta... basta...."
Lui la guardò intensamente negli occhi. "Sai bene che uomo spregevole sono. Conosci il mio terribile carattere. Sono stato un egoista a chiederti di sposarmi pur sapendo che sarei stato per te solo fonte di angoscia e di sofferenze, con la mia vita da Mangiamorte. E come se non bastasse ti ho chiesto di darmi un figlio, ed ho condannato anche lui alla mia stessa infelice sorte!" I suoi lineamenti erano alterati dai sensi di colpa che lo torturavano. "Ho mai riflettuto su ciò che facevo, in tutta la mia vita? Ho pensato almeno una volta alle conseguenze delle mie azioni?" Stava facendo la cosa più coraggiosa che avesse mai dovuto fare: ammettere la propria sconfitta. "Se io non avessi fallito la missione... se fossi riuscito a portare all'Oscuro Signore quella profezia... tutto questo non sarebbe successo. Ed invece ho sbagliato tutto! Non so come io abbia potuto commettere così tanti errori! Così tanti impulsivi e scriteriati errori... Come ho potuto essere così stupido? Proprio io, che disprezzo gli stupidi..."
Il cuore di Narcissa si strinse per la vergogna che leggeva sul suo volto. "Tutti commettiamo degli errori, Lucius. Ma sei ancora in tempo per rimediare. Il Signore Oscuro ti perdonerà, avrai la tua occasione per riacquistare la sua fiducia, ne sono certa!"
Lui scosse il capo, duro in viso e con le mascelle serrate. Poggiò la fronte sulla sua, e chiuse gli occhi. "Sono profondamente imbarazzato e dispiaciuto di essere stato per te e Draco la causa di tanto dolore e pericolo. Accetta le mie scuse più sincere per tutto. Avrei voluto che le cose non fossero andate così".
"Non mandarmi via, Lucius", sussurrò lei, piena di disperazione. Gli si aggrappò fremente. "Non sono una debole, posso affrontare tutto quello che accadrà".
"Lo so che sei forte. Sei stata coraggiosa, eroica direi! Io ti considererò sempre con molta ammirazione e rispetto. Ma adesso devi andare via. So che pensi che io sia crudele a dirti questo, ma un giorno... un giorno spero che penserai a me con un po' di benevolenza proprio perché ho avuto il coraggio di lasciarti andare". Ora Lucius parlava con voce bassa, quasi indifferente, mentre decideva del suo futuro. "Puoi ricominciare una nuova vita, Narcissa. Non hai il Marchio, Lui ti lascerà in pace, non ti cercherà. Puoi fingere che tutto questo non sia mai esistito, puoi fingere che sia stato solo un brutto sogno". Egli la guardò a lungo, profondamente. "E se tu decidessi di non volermi rivedere mai più, io lo capirei. Lo accetterei. Non ti disturberei più. Se starti lontano è l'unico modo che ho per riparare alle mie colpe e per tenerti al sicuro, lo farò".
Narcissa lo ascoltò, dapprima troppo scioccata per provare dolore. Poi troppo arrabbiata. "No, Lucius Malfoy!" urlò, con voce strozzata. "Non fuggirai da me e dalle tue responsabilità". Affondò il viso sul suo petto e cominciò a singhiozzare convulsamente. "Quando eri ad Azkaban... abbiamo dovuto cavarcela da soli, io e Draco. Ma ora basta, ora noi tre dobbiamo stare assieme. Non ci lasceremo un'altra volta, non mi spezzerai un'altra volta il cuore, Lucius!" Pianse più forte, e lui trasalì e strinse i pugni, combattuto tra la voglia di abbracciarla e quella di allontanarla da sé. "Lucius, ti prego! Io non temo quello che succederà d'ora in avanti, non mi spaventa ciò che sei o ciò che hai fatto. L'unica cosa di cui ho paura è la solitudine che troverei fuori dalle tue braccia". Esausta, senza più un briciolo di energia, si abbandonò contro di lui. "Non posso vivere senza di te", disse con un singulto. "Non mi mandare via!"
Ogni resistenza in Lucius si dissolse. "Mai!" rispose energicamente, stringendola forte a sé e baciandola con furia sulle labbra tremanti. "Non ti lascerò mai andar via! Mai!" Le prese il capo tra le mani e la baciò ancora, più e più volte, bagnandosi il viso con le sue lacrime. "Hai un demonio per marito, lo sai questo?"
"Lo so", rispose lei. Il pallore scomparve a poco a poco dal suo viso, e le sue labbra si schiusero a un tremulo sorriso.
Lucius la fece sdraiare sul letto. Il desiderio rendeva i suoi baci insistenti e pressanti. Avrebbe potuto farle sanguinare la bocca, ma lei gradiva quell'ardore. Non doveva essere sempre cauto, lei non si sarebbe spezzata sotto le sue mani. Era la lontananza che la rendeva fragile, era la separazione che la uccideva.
Lui premeva per entrare in lei, adesso.
"Ti prego", mormorò lei a fior di labbra. "Ti prego..." Non riusciva spiegare ciò che voleva da lui. Diceva solo quelle due parole nella speranza che lui capisse. "Ti prego..."
Lui capì, e cominciò a muoversi dentro di lei, con lunghe, sicure stoccate alle quali lei rispondeva alzando e abbassando i fianchi. Lo strinse, e lui si lasciò sfuggire un profondo gemito, chiudendo gli occhi.
Narcissa conosceva il suo ritmo e la sua forza. L'avevano fatto molte altre volte a quel modo, e la familiarità incrementava l'eccitazione invece di smorzarla. Sapeva cosa aspettarsi e quando. Conosceva bene il suo corpo, era consapevole anche dei più piccoli cambiamenti avvenuti in lui durante la sua assenza. Aveva perso un po' di peso. La prigione aveva rimodellato il suo fisico, aveva irruvidito i suoi polpastrelli e il palmo delle sue mani. Ma tuttora si adattava perfettamente a lei, o forse era lei che si adattava a lui.
Gridò. Non avrebbe dovuto farlo, e Lucius voleva che lei rimanesse in silenzio, ma lei non desiderava mostrarsi indifferente a quel che le dava piacere.
Che sciocco sei stato, Lucius Malfoy, a chiedermi di andare via, pensò lei. Che sciocco sei stato!



hp: narcissa black

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