076. IL QUARTIER GENERALE

Dec 22, 2008 00:13


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

76° parte - Il Quartier Generale



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 090. Casa
Rating: Per tutti!
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Quando i suoi piedi toccarono nuovamente terra, Narcissa non seppe se sentirsi sollevata per essere tornata a casa o dispiaciuta per non aver prolungato all'infinito i meravigliosi attimi in cui si era ritrovata in volo insieme a Lucius, attraverso cieli notturni sgombri di nuvole e di pensieri.
Aveva ritardato finché aveva potuto il momento di raccontare a suo marito quanto era accaduto durante la sua assenza, ma ora lui avrebbe preteso delle risposte.
Mentre aiutava Narcissa a scendere dal manico di scopa, Lucius notò la sua guancia ferita. "Cos'è quello?" chiese, sfiorandole il lieve taglio che Codaliscia le aveva inferto e che non si era ancora rimarginato del tutto.
"Oh, non è nulla..." si affrettò a dire Narcissa, coprendosi velocemente la guancia arrossata con la mano. "Non è nulla davvero!"
Lucius aggrottò la fronte, lo sguardo perso verso l'oscurità che regnava nel giardino di Malfoy Manor. "Devono essere accadute molte cose spiacevoli durante la mia prigionia, non è vero?" Si voltò verso Narcissa e la prese saldamente per le spalle. "Credo dovresti informarmi..."
"Sì, sono accadute molte cose", sussurrò lei. Ma non sapeva proprio da dove cominciare a raccontare.
Dalla volontà di Lord Voldemort di avere Draco tra i suoi Mangiamorte? O dalla missione suicida che gli aveva affidato?
Dal Voto Infrangibile che lei aveva stretto con Severus? O dalla depressione che l'aveva spinta ad un passo dall'autodistruzione?
D'un tratto, Lucius e Narcissa udirono un gran frastuono provenire da Malfoy Manor. Risate rauche, grida ed esplosioni. E strane ombre in movimento passavano da una finestra all'altra dell'imponente castello.
"Cosa diamine..." cominciò a dire Lucius. Volse nuovamente lo sguardo verso sua moglie, e vide rabbia e dolore nei suoi occhi limpidi. Ma non c'era sorpresa in essi.
"Narcissa! Devi dirmi la verità! Ho il diritto di sapere", le urlò contro, scuotendola per le spalle.
Quando lei parlò, lo fece con brevi, misurate frasi, come se volesse dare a Lucius il tempo necessario per assorbire ogni cosa. "Silente è morto", disse in tono neutrale.
Vide Lucius sorridere. Quella per lui era una buona notizia.
"Piton lo ha ucciso".
Invidia, rancore, irritazione. Narcissa vide questi e molti altri sentimenti attraversare in un lampo gli occhi spalancati di Lucius. Di certo stava pensando che ora era un altro Mangiamorte il favorito dell'Oscuro Signore. Come avrebbe reagito al colpo decisivo?
"L'Oscuro Signore aveva affidato a Draco il compito di eliminare Silente".
Una breve risata sfuggì dalle labbra di Lucius. Probabilmente aveva trovato lo scherzo molto divertente. Peccato non si trattasse affatto di uno scherzo.
"Draco... è un Mangiamorte". Narcissa chinò il capo.
"Stai mentendo!" urlò lui, agguantandola per un braccio e costringendola a guardarlo in faccia. "Draco è un ragazzino... non sarebbe mai capace... di commettere un tale crimine... che follia! Così tanti rischi... e pericoli..." Non sapeva neanche lui cosa stava farfugliando.
Narcissa si aggrappò a lui, che ancora le teneva forte il braccio, e si sostennero l'uno con l'altra, condividendo lo stesso dolore per l'assurda sorte che era capitata al loro amato figlio.
"Devo parlare con lui", disse improvvisamente Lucius, staccandosi dalla moglie. "Non importa se mi vedrà conciato in questo modo. Devo vederlo!" Superò Narcissa e salì i gradini dell'ingresso saltandone due alla volta. Aprì il pesante portone principale e quando entrò nell'atrio scoprì che niente era più lo stesso d'un tempo.
La casa era irriconoscibile, con i quadri storti, le tende a brandelli, e i tappeti così consunti che ci si vedeva il pavimento attraverso. E passando da una stanza all'altra, il suo scoraggiamento aumentò. Ogni volta che girava un angolo trovava nuove trasformazioni e nuovi segni di degrado.
Sia lui che Narcissa non riuscirono a trattenere un orripilato grido nel vedere le loro cose ridotte in quelle misere condizioni.
"Guardate, guardate! I padroni di casa sono tornati!" li canzonò una voce beffarda proveniente dal soggiorno.
Quando Lucius e Narcissa si affacciarono oltre la soglia, lo spettacolo che si parò loro davanti li lasciò ammutoliti.
Avery e Rowle stavano facendo a botte, mentre Fenrir Greyback, seduto sul pavimento, faceva fuori intere scorte di carne; Sewlyn sedeva comodamente sulla poltrona che era appartenuta ad Abraxas Malfoy, e Bellatrix, sdraiata sul divano, si faceva massaggiare i piedi nudi da un Rodolphus Lestrange piuttosto annoiato.
"Bentornata, Cissy!" la salutò Bellatrix, alzando leggermente il capo, senza tuttavia abbandonare la sua posa rilassata. "Lucius, che ne dici di farti un bagno? Puzzi da far schifo!" aggiunse poi volgendo lo sguardo al cognato, ripagandolo così delle parole che lui stesso aveva usato contro di lei quando era tornata da Azkaban.
Lucius diventò rosso in viso, e parve sul punto di esplodere. "Voi! Come osate? Nella mia casa..."
"La tua casa, ah!" esclamò Rodolphus, guardando con astio i due coniugi Malfoy. "Questo è il nostro Quartier Generale, adesso".
"Quartier... Quartier Generale?" Lucius guardò verso Narcissa, desiderando avere delle spiegazioni in merito, ma lei non aprì bocca. Le sue labbra erano serrate e piegate in una smorfia amara, i suoi occhi bruciavano, e la sua pelle aveva un colorito malsano. "Narcissa..."
"Hai bisogno di riposare, Lucius", disse lei, con voce piatta. "Fai un buon bagno e cambiati d'abito. Non puoi incontrare Draco in queste condizioni".
Lucius annuì, troppo sconvolto ed esausto per poter controbattere. Si avviò verso le scale, sperando di non incontrare altri ospiti sgraditi.
Narcissa lo seguì con lo sguardo finché non fu scomparso del tutto dalla sua vista, poi riportò la sua attenzione verso i Mangiamorte che ora infestavano la sua casa. Perchè quella era ancora la sua casa...
Era ancora lo stesso posto in cui lei aveva trascorso i momenti più importanti della sua vita. In quella casa Narcissa aveva salutato per l'ultima volta Regulus... in quella casa Draco era venuto al mondo e in quella casa lei lo aveva visto crescere... in quella casa Lucius l'aveva amata, e lei aveva amato lui, con passione e devozione.
Ed ora, in quella casa, degli uomini volgari, spregevoli ed esibizionisti facevano a pezzi ogni cosa, privi di scrupoli e di riguardo. Lei sapeva di non appartenere a quella gente.
Si fece strada con le braccia e le palme delle mani aperte attraverso i Mangiamorte che le si erano raccolti attorno. Poi, pulendosi le mani sul vestito per cancellare l'onta di averli toccati, si mise a correre lontana da loro. "Mi disgustate", ringhiò a bassa voce. "Mi disgustate tutti".

Arrivò davanti alla porta della camera di Draco e, dopo aver preso un profondo respiro, bussò due volte.
"C-cosa volete ancora? Andate via! Lasciatemi in pace!" strillò una vocetta acuta da dietro la porta.
"Draco, sono io", mormorò Narcissa, e immediatamente suo figlio fece scattare la serratura. Il suo volto di un bianco spettrale le apparve. "Stai bene, Draco?"
"Oh, madre! Quegli uomini... sono entrati in camera mia... sono dappertutto!" si lamentò Draco, guardandosi attorno col timore di vedere sbucare altri Mangiamorte all'improvviso.
Narcissa gli diede una leggera carezza sui capelli. Poi, cercando di suonare convincente, disse: "Tuo padre è tornato, sai? Andrà tutto per il meglio d'ora in poi".
"E' tornato? E dov'è? Voglio vederlo!"
"Era molto stanco, lascia che riposi". Narcissa sorrise amorevolmente a suo figlio. "Parlerete domani mattina".
Draco avrebbe voluto protestare, ma vedendo l'espressione infelice di sua madre decise di non dire niente. Fece per rientrare in camera, poi indugiò un attimo e si voltò di nuovo verso Narcissa. "Li manderete via di qui, vero? Non resteranno in questa casa ancora a lungo, è così?"
Lei non rispose.

CONTINUA...



hp: narcissa black

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