Enchanting Sinner
ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA
72° parte - False Promesse di Salvezza
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 052. Fuoco
Rating: Giallo
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table:
http://narcissamm.livejournal.com/801.html Senza rendersene conto, Narcissa aveva cominciato a bere abitualmente.
Era passata da un bicchierino di sherry ogni sera, prima di andare a dormire, ad intere bottiglie di whisky. E quando le trovava quasi vuote si infuriava, credendo che qualcun'altro si fosse scolato tutto. Si diceva che non poteva essere stata lei. Lei non beveva così tanto...
Non lo capiva, ma l'alcol era diventato una necessità, una dipendenza: aveva costantemente bisogno di quel fuoco che le bruciava gola e cuore.
Anche quella notte, Narcissa lasciò la camera da letto e scese a bere qualcosa per farsi venir sonno.
Andò in sala da pranzo e si versò mezzo bicchiere di Whisky Incendiario, bevendolo in tre sorsate che la bruciarono dentro. La casa era silenziosa e buia, fredda come una tomba, ma nel corpo esausto di Narcissa un'ondata di calore di propagò dolcemente, e presto smise di tremare.
Si sentiva già molto meglio: era a casa sua, nel suo tavolo, con la sua bottiglia e il suo whisky...
Un altro sorso e non avrò più i nervi a fior di pelle, si disse, mentre riempiva nuovamente il bicchierino e buttava giù il liquore con un'abile torsione del polso. Le infuse istantaneamente un rilassante, liquido calore in tutto il corpo.
Grazie al cielo! sospirò. Ma... non devo bere in fretta. Non è da signora! pensò, riempiendo ancora il bicchiere.
Guardò la luce delle candele. Le incantevoli fiammelle dorate si riflettevano sul piano lucido del tavolo, ed erano così belle! Anche il bicchiere vuoto era bello. Narcissa se lo rigirò tra le dita, affascinata dalle sfaccettature del cristallo che proiettava mille arcobaleni di luce.
Quando si versò dell'altro altro whisky, il tintinnio della bottiglia contro il bicchiere la fece sussultare.
Questo prova che ho bisogno di bere, no? Sono ancora troppo tesa per riuscire a dormire.
Le candele si consumarono lentamente, la bottiglia si svuotò, ed il controllo che in genere Narcissa aveva sui propri ricordi si allentò. Le ritornò alla mente una notte molto simile a quella... una notte di tanti anni prima.
Rivide il tavolo vuoto come lo era adesso, i candelabri accesi, una bottiglia di Whisky Incendiario nel vassoio d'argento. E rivide Lucius. Era ubriaco. In genere reggeva bene l'alcol, ma quella sera era ubriaco... e crudele. Le aveva detto molte cose offensive, lei gli aveva strappato la bottiglia dalle mani e gli aveva urlato contro. Poi lui si era alzato di scatto per riprendersi la bottiglia, storcendole il braccio. Ma lei non si era arresa, aveva continuato ad urlargli di smetterla di bere. Poi lo aveva baciato, e lui aveva risposto con immediato trasporto. L'aveva presa in braccio e l'aveva portata accanto al caminetto acceso, per poi sdraiarsi su di lei. Narcissa si era sentita bruciare sotto le sue carezze, aveva gridato per riceverne altre, e il suo corpo si era inarcato per incontrare il suo, ancora e ancora...
A quel ricordo, Narcissa si portò le mani al seno fremente di desiderio. Ma non erano quelle le mani che il suo seno spasimava di sentire. Forse sto bevendo troppo.
Lasciò cadere le braccia sul tavolo davanti a sé, nascondendovi dentro la testa, e si abbandonò a ondate di dolore che la fecero sussultare e che la fecero gridare nella vuota stanza: "Lucius! Oh, Lucius! Ho bisogno di te". Non si era mai sentita tanto infelice in tutta la sua vita.
Barcollando si alzò dalla sedia e prese a passeggiare attorno al tavolo. Si portò il bicchiere alle labbra e bevve un'altra lunga sorsata di whisky. Con la coda dell'occhio scorse il proprio gesto riflesso nello specchio sopra la credenza.
Lentamente, Narcissa abbassò la mano e posò il bicchiere sul tavolo. Quindi si avvicinò allo specchio e fissò i propri occhi, spalancandoli atterriti per ciò che videro.
Questa non sono io.
Era da giorni che non si guardava con attenzione ad uno specchio, e non riusciva a credere che quella donna pallida e dagli occhi infossati fosse proprio lei! Sembrava che i suoi capelli non fossero stati lavati da settimane, erano scarmigliati e opachi. Ed era così dimagrita! Non se n'era accorta, ma era ormai da diversi giorni che lasciava il cibo sul piatto perchè l'alcol soddisfaceva meglio la sua fame.
Che cosa diamine mi è accaduto?
Allungò automaticamente una mano per riprendere la bottiglia, dandosi così la risposta.
Narcissa ritrasse la mano, come se si fosse bruciata col fuoco. "Stupida", sussurrò. Si tenne aggrappata al bordo della credenza per non cadere, e guardò ancora la propria immagine. "Stupida! Guarda cosa sei diventata!" Chiuse gli occhi, e le lacrime cominciarono a scorrerle lungo le guance. Se le asciugò con le dita tremolanti. "Ho solo bisogno di bere ancora un po' e dopo starò meglio", disse, passandosi la lingua sulle labbra secche.
La sua mano destra si mosse di volontà propria, chiudendosi intorno alla luccicante bottiglia e alle false promesse di salvezza che conteneva. Narcissa guardò la sua mano muoversi come se fosse appartenuta ad un estraneo, ed ebbe paura.
Questa non sono io!
Narcissa Black non affoga i suoi dispiaceri nell'alcol.
Narcissa Black non si nasconde e non abbandona ciò che ama.
Narcissa Black affronta il lato peggiore che il mondo le mostra, e si butta a capofitto nel pericolo per riprendersi ciò che vuole.
Afferrò la bottiglia e indietreggiò di qualche passo. Emise un profondo respiro mentre si allontanava dal proprio pauroso riflesso. Poi, con un gesto secco del braccio, lanciò la bottiglia usando tutta la forza che le riuscì di radunare.
La bottiglia emise sprazzi di luce azzurri e rossi mentre attraversava l'aria e andava a infrangersi contro il grande specchio.
Narcissa guardò il proprio viso che si sgretolava, ed un sorriso di trionfo le contorse la bocca.
Il vetro della bottiglia si spaccò in mille pezzi, e sottili schegge piovvero sulla credenza, insieme agli enormi frammenti di specchio che caddero frastagliati sul pavimento.
Narcissa pianse, e rise, e gridò alla distruzione della propria immagine. "Vigliacca! Stupida e vigliacca!"
Era stata talmente vicino all'arrendersi... ma adesso basta! Adesso avrebbe ripreso la vita nelle proprie mani. La sua risata di sfida echeggiò rauca nella stanza. Stava tremando da capo a piedi, e tutto il suo corpo anelava un altro sorso di whisky, ma lei si rifiutò di ascoltarlo. Poteva superare quella debolezza, ne era certa. Ora c'era un nuovo fuoco che ardeva in lei... un fuoco che non aveva niente a che vedere con l'alcol. Doveva salvare sé stessa, Lucius e Draco.
E lo avrebbe fatto.