058. NON E' PIU' DIVERTENTE

Nov 08, 2008 20:47


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

58° parte - Non è più divertente



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 065. Mezze stagioni
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Narcissa aveva accettato quasi controvoglia di accompagnare Draco e Lucius alla finale della Coppa del Mondo di Quidditch ma, alla fine di quella giornata, dovette ammettere a sé stessa di non essersi affatto pentita di esserci stata. Seduta tra suo marito e suo figlio, dinanzi al fuoco di un grande falò che ardeva nella notte d'estate, provò una netta sensazione di serenità.
Era piacevole stare lì ad ascoltare gli ex-Mangiamorte che raccontavano aneddoti curiosi, rivangando il passato. Anche Draco sembrava divertirsi moltissimo, non si perdeva una sola parola e pendeva letteralmente dalle labbra di Selwyn, che era un vero intrattenitore. I suoi argomenti erano talmente interessanti che, una volta o due, Narcissa si era ritrovata a ridere spensieratamente come non le capitava spesso.
Affianco a lei, anche Lucius rideva, chiacchierava e ogni tanto beveva. Narcissa osservava con la coda dell'occhio il rossore che si impadroniva rapidamente della sua carnagione normalmente pallida. Era un rossore dovuto al caldo del fuoco o al fiume di alcool che aveva ingurgitato? "Oh, e racconta di quella volta che abbiamo fatto saltare in aria quell'aggeggio... quello con il quale i Babbani si spostano da una parte all'altra", stava dicendo a Selwyn, mentre le luci delle fiamme gli illuminavano il viso.
"Si chiamano automobili", lo corresse Nott, ridendo sommessamente e sputacchiando un po' del suo whisky.
Yaxley si chinò appena per bisbigliare qualcosa a Narcissa. "Sono davvero contento che Lucius vi abbia portato con sé, per una volta". Le fece l'occhiolino, e a lei sfuggì una risatina.
"Mi diverto molto ad ascoltare le vostre bravate!"
"Vi sareste divertita di più a partecipare ad una delle nostre battute di caccia al Babbano". A quelle parole seguì un applauso ed uno scoppio di risate, e Narcissa si voltò confusa a guardare Lucius.
Lui intercettò il suo sguardo e le rivolse un sorriso sornione. "Oh, tu avresti voluto partecipare... Ma io te l'ho sempre impedito in tutti i modi".
"Sei sempre stato troppo geloso delle tue cose", ribatté Nott, dandogli un'amichevole pacca sulla spalla. "E così hai negato alla tua donna il piacere di divertirsi per davvero. Però... possiamo ancora rimediare".
Il gruppo di uomini tacque, attendendo che Nott proseguisse e, nel silenzio denso della radura, si udirono in lontananza le risate e le grida di festa delle persone che si erano accampate poco più avanti.
"Avete visto che gente c'era in tribuna, oggi?" sussurrò Nott. "Era pieno zeppo di feccia e di traditori del loro sangue", aggiunse con disprezzo.
Gli ex-Mangiamorte si guardarono negli occhi, lanciandosi messaggi di tacita complicità.
Narcissa comprese, e non ne fu affatto felice. "Non starete pensando seriamente... Oh, andiamo!" esclamò nervosamente. "Sarebbe davvero da sciocchi attaccarli stanotte. Ci sono uomini del Ministero dappertutto". Ma le sue parole passarono inascoltate, mentre gli uomini si alzavano barcollanti dai propri posti e spegnevano il fuoco.
Narcissa si aggrappò al mantello di Lucius. "Ti prego, è una pazzia".
"Non preoccuparti, cara. Ci sarà da divertirsi proprio perchè nessuno se lo aspetta". Poi, alzando leggermente la voce, l'uomo si rivolse ai compagni: "Potremo usare qualcuno come scudo, di modo che quelli del Ministero non possano contrastarci".
"Il Babbano che è proprietario del campeggio vive lassù", disse Macnair, indicando una piccola casa al di sopra di una collina. "Andiamo a prenderlo!" ringhiò, in tono da battaglia, e gli altri uomini si mossero quasi contemporaneamente verso la direzione indicata.
"Oh, padre!" fece Draco, implorante. "Posso partecipare anch'io?"
"Non se ne parla neanche!" fu la secca risposta di Lucius. "Tu resterai a guardare qui. Nasconditi tra gli alberi".
Il ragazzo fece per replicare, ma l'occhiataccia che il padre gli lanciò lo intimò a tacere.
"Narcissa, voi che fate? Non vi unite?" domandò Yaxley, passandole accanto.
"Veramente, io..." Si guardò attorno, a disagio. Avvertiva un certo scompiglio allo stomaco, combattuta tra la voglia di partecipare e il timore che qualcosa potesse andare storto. "Io... devo badare a mio figlio".
"Sono grande abbastanza da badare a me stesso", protestò Draco, leggermente irritato.
"Sentito?" fece Yaxley, compiaciuto. "Ebbene?"
Narcissa sentì il cuore balzarle in gola, e fu consapevole che l'eccitazione della battaglia aveva ormai vinto sull'indignazione e sulla paura. "D'accordo. Se proprio insistete..." disse, fingendo totale indifferenza.
"Davvero vuoi unirti?" le domandò Lucius, mettendo le mani sulle sue spalle.
Lei annuì.
"Credevo non volessi scompigliare il tuo aspetto elegante con qualcosa di così frenetico".
In effetti, Narcissa era piuttosto compiaciuta del suo aspetto, considerato che proiettava la fredda immagine distaccata che voleva mantenere: aveva i lunghi capelli biondi raccolti in un alto chignon, ed un leggero abito di un freddo azzurro che richiamava il colore dei suoi occhi. Ma dentro di sé fremeva per la passione, e per una furia che non chiedeva altro che d'esplodere.
"Io sono felice se tu vuoi lasciarti un po' andare, però..." Lucius le prese il mento fra le dita. "Però stammi accanto. Non voglio che ti accada niente di male". Allungò una mano per scioglierle i capelli, finché non ricaddero morbidamente sulle sue spalle. Poi, con un leggero movimento di bacchetta, le disegnò una macabra maschera sul viso.

** ** **

Il signor Roberts guardò pensosamente fuori dalla finestra della sua camera da letto, scrutando nel buio la moltitudine di bizzarre tende ammassate nel suo campeggio. Che strana gente che era arrivata! Tutte persone alquanto stravaganti, con abiti ridicoli ed espressioni inspiegabilmente eccitate.
Aveva una gran confusione in testa. Non sapeva di essere stato vittima di molti incantesimi di memoria, quel giorno.
"Ti capita mai di non ricordare bene quello che hai fatto durante la giornata?" domandò alla moglie.
La signora Roberts, seduta sul letto matrimoniale e intenta a leggere un avvincente romanzo d'amore, scosse il capo e si strinse nelle spalle. "Immagino che l'età giochi dei brutti scherzi, mio caro..." disse, ridacchiando. "Avanti, vieni a dormire. Che t'importa di chi siano quelle persone? L'importante è che abbiano pagato, no?"
"Certo, certo!" fece il signor Roberts, gettando un'occhiata al barattolo ricolmo di denaro. Non avrebbe mai sperato di raccogliere così tanti soldi nell'arco di una sola giornata! "Vado a vedere se i bambini hanno spento la tv. Torno subito".
Fece per lasciare la stanza, quando udì un forte scoppio all'esterno della casa.
"Cos'era?" domandò allarmata la signora Roberts.
"Forse un tuono", rispose l'uomo, mentre uno strano lampo di luce verde illuminava la camera. "Un temporale..."
"Ah, queste mezze stagioni!", sospirò la signora Roberts, avvertendo un improvviso brivido di freddo.
Prima che entrambi i coniugi se ne rendessero conto, due uomini incappucciati eruppero all'interno della stanza, facendo scardinare la porta. La signora Roberts lanciò un urlo e tentò di tenersi saldamente attaccata al letto mentre veniva sollevata in aria da una forza sovrannaturale e invisibile. Il signor Roberts, invece, tentò di raggiungere il fucile che teneva chiuso nel cassettone dell'armadio, ma non fu abbastanza veloce. Anch'egli si ritrovò a mezzo metro da terra, e a nulla servirono le intimidazioni e le minacce che scagliò contro i due uomini.
Quelli si limitarono a ridere sguaiatamente, mentre uscivano dalla stanza per unirsi ad un altro gruppo di persone con delle maschere in volto.
"No! I miei figli no!" gridò la signora Roberts, guardando con orrore le piccole figure dei bambini galleggiare in aria come due bambole di pezza, sopra le teste di quegli strani aggressori. Avrebbe voluto fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma il terrore fu tale da farle perdere i sensi.

** ** **

Era tutto pazzesco, assurdo, impossibile. Lo stava facendo davvero! Si era davvero unita ad un gruppo di Mangiamorte e si divertiva, anche. Era esattamente come aveva sempre sognato nei lunghi, solitari pomeriggi della sua adolescenza, quando era stata gelosa di Lucius e della sua doppia vita, quando avrebbe voluto agire al suo fianco per combattere i Mezzosangue e i Babbani che infettavano il mondo.
Provava l'impulso irrefrenabile di scoppiare a ridere, forse perchè quella sera aveva alzato un po' il gomito, o forse perché non c'era niente di più emozionante del potere che sentiva scorrerle dentro e che ora poteva far esplodere attraverso la sua bacchetta. Non si era mai sentita così libera, così forte!
"Ti stai divertendo, Narcissa?"
A lei piaceva il modo in cui Lucius pronunciava il suo nome, come se lo trovasse di suo gusto. "Molto", rispose, mentre lanciava una palla di fuoco su un'altra tenda da campeggio.
La cosa più divertente era il fatto di non poter essere riconosciuta, mentre lei, attraverso la maschera, riusciva a vedere tutti chiaramente. Ah, Ecco là il vecchio Josh che schiaccia un pisolino. Non si è accorto nemmeno del caos che gli regna attorno! Ed ecco Lady Mistrel! Sembra una vecchia chioccia con tutti i bambini che si è portata dietro. Chissà se mi ha riconosciuta... No! E' troppo impegnata a scappare via. Spero proprio che inciampi!
Assorta nei suoi pensieri, non si era accorta che il gruppo di ex-Mangiamorte si era fermato di colpo. Quando però li vide, immobili e silenziosi, si affrettò a raggiungerli. "Che succede?" chiese, senza smettere di sorridere.
Lucius sollevò la mano verso il cielo, e Narcissa seguì la direzione del suo dito puntato. E lo vide: il Marchio Nero di Lord Voldemort scintillava verde sopra le loro teste, un teschio fatto di nubi e di stelle, con una lunga lingua a forma di serpente...
Consapevole della debolezza che cominciava a impadronirsi delle sue ginocchia, Narcissa cercò il braccio di Lucius.
"Chi è stato?" mormorò lui, guardando i suoi compagni. "Chi di voi è stato?"
"Non è stato nessuno di noi, Lucius", rispose Yaxley, con una chiara nota di isteria nella voce.
Narcissa strinse più forte il braccio di suo marito. "Lucius, non è più divertente. Andiamo via!"
Alcuni Mangiamorte, concordi con le sue parole, si smaterializzarono immediatamente dal posto, scomparendo alla loro vista.
"Vieni, andiamo a prendere Draco", disse Lucius, prendendole la mano. Si inoltrarono di corsa verso il bosco, nel punto in cui avevano lasciato loro figlio. Per loro fortuna lo trovarono quasi subito.
"Draco! Stai bene?" domandò Narcissa, gettando via la sua maschera e correndo ad abbracciare il suo adorato ragazzo.
"Sì, sto bene, ma... cos'è quella cosa nel cielo?"
Narcissa attese che il cuore, che pareva sul punto di scoppiarle in petto, tornasse a un battito più ragionevole, prima di rispondere: "E' soltanto un simbolo. Non significa niente".
Non significa che Lord Voldemort è tornato. No! Lui è scomparso... Lui è morto per sempre.
Ma quando si voltò a guardare Lucius, lesse nel suo sguardo le sue stesse preoccupazioni.
"Andiamocene" sussurrò l'uomo, prendendo per mano sua moglie e suo figlio.
E, un attimo dopo, non erano più sotto quel gelido cielo, bensì nelle calde e rassicuranti mura della loro casa.



hp: narcissa black

Previous post Next post
Up