056. QUALCOSA CHE NON SI PUO' COMPRARE

Nov 08, 2008 20:39


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

56° parte - Qualcosa che non si può comprare



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 026. Compagni di squadra
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Per settimane Narcissa non pensò più alle ispezioni del Ministero o al diario di Tom Riddle, perchè l'estate era arrivata, e con l'estate era arrivato anche Draco. Averlo vicino significava per lei recuperare la serenità del suo cuore e allontanare le oscure ombre dell'odio e della solitudine.
"Però vorrei proprio sapere dove si è andato a cacciare", pensò ad alta voce, cercandolo tra la folla. Lui e suo padre erano andati a sbrigare alcune commissioni a Notturn Alley, ma non erano ancora tornati.
Narcissa li stava aspettando davanti alla gelateria di Florian Fortebraccio, quando finalmente intravide l'inconfondibile volto di suo marito. Al suo fianco, Draco camminava velocemente per tenere il suo passo.
"Dove vi eravate nascosti? Mi avete lasciata qui da sola, in mezzo a questo branco di ragazzini selvaggi e di... Lucius! Che cosa ti è successo?" esclamò, notando solo allora il livido che cerchiava l'occhio di suo marito.
"Non è niente", borbottò lui, nervoso.
"Ha fatto a botte con Arthur Weasley", cantilenò Draco, beccandosi un'occhiataccia raggelante da parte di suo padre.
"Fatto a botte?!" gli fece eco Narcissa, esterrefatta. "Un comportamento assai poco signorile, Lucius! Che penserà ora la gente di te?"
Lucius ringhiò, irato. "E' stato lui ad alzare le mani e... ahi!" si lamentò quando Narcissa gli tastò la ferita.
"Scusa. Stai fermo un attimo". Sollevò la punta della bacchetta verso il suo occhio nero e bisbigliò la formula di un incantesimo guaritore. Vedendo l'espressione leggermente risollevata di Lucius, capì che la ferita non gli faceva più male e rimise nel fodero la bacchetta.
Lui le afferrò il polso e la attirò di scatto a sé. "Narcissa, ci sono riuscito..." le sussurrò all'orecchio.
Lei rabbrividì inconsapevolmente. "Riuscito... a fare cosa?"
"E' stata l'occasione perfetta. Ho messo il diario nel calderone della figlia di Weasley".
"Quale diario?" Narcissa rimase a guardarlo negli occhi come un uccellino ipnotizzato da un serpente, ma infine riuscì a rompere l'incanto e un lampo di sorpresa le balenò sul viso. "Quel diario!" Aveva quasi dimenticato la faccenda della Camera dei Segreti. Che strano!Ora cominciava ad avere qualche dubbio sulla possibilità che il piano per screditare Arthur Weasley potesse avere successo. Quando lo aveva proposto a Lucius, lo aveva fatto con la rabbia e l'agitazione del momento. Non credeva che lui avrebbe agito per davvero.
"Per fortuna che ho avuto l'intuizione di portarlo con me, oggi", stava dicendo Lucius sottovoce.
"Sei sicuro che non creerà troppi problemi? Ho paura per l'incolumità di Draco", confessò Narcissa. Non aveva idea di che forma avesse il mostro della Camera.
"Aggredisce solo i Mezzosangue, non ti devi preoccupare", disse Lucius, leggendole l'ansia in viso. "E poi non è detto che la piccola Weasley riesca ad aprire la Camera dei Segreti..."
"Ehi, ma di cosa state parlottando?" Draco si era avvicinato a loro, l'espressione sospettosa e annoiata. "Insomma, il mio regalo?"
"Gli ho promesso una scopa da corsa", spiegò Lucius.
Narcissa sorrise, lieta di quel diversivo: la questione della Camera dei Segreti era già stata accantonata nella sua testa. A braccetto con Lucius, s'incamminò verso il negozio di scope da corsa più vicino.
"Voglio il nuovo modello della Nimbus" disse Draco, camminando davanti ai genitori. "Potter ha una Nimbus Duemila. Si dà tante arie da gran giocatore... quello stupido sfregiato..."
Narcissa e Lucius sospirarono. Loro figlio non aveva fatto altro che parlare male di Harry Potter per tutta l'estate! "Non ci hai mai parlato dei tuoi compagni Serpeverde", gli fece notare Narcissa. "Come sono i tuoi amici?"
"Amici? Oh, bèh..." Draco sembrò un attimo soprappensiero, come se non comprendesse appieno il significato di quella parola. "Tiger e Goyle fanno tutto quello che gli dico", mormorò infine. "E poi c'è il professor Piton. Lui è l'unico che non sbava tutto il tempo dietro a Potter, il Magnifico. Potter il Sopravvissuto!"
"Ci risiamo..." sospirò Lucius, alzando gli occhi al cielo, convinto che si sarebbe dovuto sorbire un'altra mezzora di lamentele di Draco. Ma il ragazzino cambiò argomento quando vide la vetrina nella quale erano esposte le nuove scope da corsa. "Eccola! E' quella! La Nimbus 2001". Entrò nel negozio, e Narcissa lo seguì con sguardo affettuoso e ansioso.
Com'era possibile che un ragazzino adorabile come il suo Draco non avesse stretto amicizie? Non riusciva a capacitarsene. Non voleva che suo figlio fosse destinato alla solitudine com'era capitato a lei, ai tempi di scuola. I suoi compagni l'avevano ammirata e allo stesso tempo temuta, avevano parlato male di lei alle sue spalle e avevano tramato contro di lei, perchè si cerca sempre di liberarsi delle persone che fanno più paura. Draco non meritava lo stesso, infelice destino.
"Costano così tanto le scope per il Quidditch?" mormorò Lucius, leggendo il prezzo di una targhetta.
"Solo le migliori, signor Malfoy", rispose un giovane commesso.
Lucius abbozzò un sorriso storto. Desiderava che suo figlio avesse accesso immediato e incontestabile al meglio di tutto ciò che voleva. Pagò la Nimbus 2001, proprio mentre Draco ne afferrava il manico e ne valutava le qualità.
Ma l'espressione del ragazzo era ancora corrucciata.
"Cosa c'è, tesoro? Non ti piace?" domandò Narcissa.
"Mi piace, ma la verità è che non so che farmene. Non finché non sarò entrato nella squadra dei Serpeverde... Quanto mi piacerebbe fare il Cercatore! Gli farei mangiare la polvere a quel Potter!" Sollevò gli occhi verso i suoi genitori e aggiunse, con tono melodrammatico: "Non voglio sembrare inferiore a lui".
"Non sarai inferiore a lui. Sei un Malfoy", ribatté Lucius. Si voltò di nuovo verso il commesso. "Quante altre ne avete?"
"C-come?" borbottò quello.
"Quante altre scope come questa?" chiese Lucius, spazientito.
"Ne abbiamo altre tre, signor Malfoy".
"C'è la possibilità di prenotarne altre due? Ne voglio almeno sei uguali da far recapitare al castello di Hogwarts entro l'inizio del nuovo anno scolastico".
"Ma, padre... che cosa me ne faccio di sette Nimbus 2001?" domandò il ragazzino, ingenuamente.
"Le altre sono per i tuoi compagni di squadra, Draco. Un mio regalo per la Casa dei Serpeverde".
Narcissa capì che quello era il suo modo per comprare l'ammissione di Draco nella squadra di Quidditch, ma dubitava che sarebbe bastato per far sì che Draco avesse dei nuovi amici. L'amicizia non era una cosa che si poteva comprare. Il rispetto, forse. L'ammirazione. O L'invidia. Ma non l'amicizia.
Tuttavia cercò di non esprimere a parole i suoi pensieri. Infondo, Draco aveva l'aria orgogliosa e felice e lei non desiderava altro che vederlo sorridere.


hp: narcissa black

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