Enchanting Sinner
ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA
55° parte - La nuova Legge sulla Protezione dei Babbani
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 022. Nemici
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table:
http://narcissamm.livejournal.com/801.html Narcissa non aveva mai avuto molte amicizie da ragazza, e ancor meno da quando era diventata la ricca Signora Malfoy.
Fu forse per questo motivo che si sentì estremamente felice nel vedere Sally Tiger davanti all'ingresso di casa, quella mattina. Poco abituata a ricevere visite disinteressate, Narcissa cominciò a parlare a vanvera per il sollievo. "Sedetevi, mia cara. Qui, su questa poltrona. E' la più vicina al fuoco. Che strazio questo freddo, non vi pare? Non vedo l'ora che arrivi l'estate! Ho detto a Dobby di servirci il tè. Avete avuto notizie di vostro figlio da Hogwarts? Draco mi ha scritto qualche giorno fa".
Sally Tiger era insolitamente silenziosa, ma Narcissa non ci badò. Stava ancora parlando quando l'elfo domestico posò il vassoio del tè sul tavolo davanti a loro.
"Lucius è chiuso nel suo studio da giorni, ma se volete vado a disturbarlo per dirgli di venire a salutarvi. E vostro marito? Cosa sta facendo?"
"Mi sembra di dover dedurre che da voi non sono ancora venuti", disse d'un tratto Sally Tiger, scura in volto.
"Come?" Narcissa la guardò stranita, mentre raddrizzava il coperchio sulla teiera.
"Non sono ancora venuti. Quelli del Ministero", spiegò bruscamente Sally. "A casa nostra hanno già perquisito ogni stanza da cima a fondo".
Narcissa sgranò gli occhi per la sorpresa. Perquisizioni? "Per quale motivo lo hanno fatto?" domandò. Poi, ergendosi in tutta la sua dignità, disse: "Nessuno del Ministero oserebbe mettere piede in questo castello senza il nostro consenso. Il nome dei Malfoy incute ancora rispetto e timore, o almeno, lo voglio sperare..."
"Non lo sapete?" mormorò Sally Tiger, in tono enigmatico. Scrutò attentamente l'espressione confusa di Narcissa da sopra il bordo della tazzina mentre beveva il tè. Si leccò le labbra, prima di riprendere a parlare: "Arthur Weasley ha proposto un nuovo Atto di Protezione dei Babbani. Lui e altri membri del suo Ufficio stanno perquisendo le case delle persone che erano sospettare di far parte della cerchia dell'Oscuro Signore. A quanto pare, mio marito era il primo della lista. Ma sono certa che presto verranno anche a dare un'occhiata qui", concluse, sistemandosi più comodamente sulla sedia.
Narcissa non poteva credere alle proprie orecchie. Rimase talmente scandalizzata che dapprima non riuscì a trovare le parole per ribattere. "Un'altra legge per la Protezione dei Babbani?" Posò rumorosamente la sua tazzina sul piattino.
"Sarà meglio che non si azzardino ad entrare in casa mia. Quello che fanno è... inaccettabile! Lucius è già stato assolto, non hanno prove contro di lui e non ne troveranno controllando le nostre stanze". Quel breve sfogo le fece un gran bene, ma ora aveva bisogno di parlare con Lucius e di informarlo sulla drammatica novità. "Credo che sia meglio che voi torniate a casa", disse alla signora Tiger. "Non mi sento molto bene".
Sally annuì sconsolatamente. "Spero di non avervi turbato troppo, mia cara. Adesso vado. Ricomponetevi... e grazie per il té. Era delizioso". Si infilò i guanti con rapidi e precisi movimenti, poi si avviò verso l'uscita, accompagnata da Dobby.
Appena Sally Tiger se ne fu andata, Narcissa corse di sopra e bussò alla porta dello studio di Lucius.
Lui impiegò qualche minuto prima di aprire. "Ah, sei tu", disse, con voce stanca. "Senti, sono molto occupato e..."
Narcissa non lo ascoltò ed entrò come un tornado nella stanza. Vide la scrivania di suo marito ricoperta di scartoffie e boccette di pozioni. "Qualunque cosa tu stia facendo, ciò che ho da dirti è molto più importante", sbottò la donna, incrociando le braccia. "Quelli del Ministero hanno approvato una nuova legge..."
"Per la protezione dei Babbani, lo so", concluse Lucius, con una smorfia. "E' per questo che sono chiuso da ore nel mio studio, Narcissa". Si rimise seduto alla scrivania e, dando le spalle alla moglie, cominciò a scrivere freneticamente su una lunga pergamena. "Sto facendo una lista di oggetti di cui mi devo liberare prima che quelli del Ministero vengano a ficcare il naso in casa nostra. Darò la pergamena a Sinister, sono certo che lui vorrà acquistare a buon prezzo".
Narcissa allungò il collo per leggere la lista, e i nomi di molti oggetti a lei cari le balzarono agli occhi. "Non puoi dare via la Sfera Predici-Futuri-Funesti. Era di mia madre! E neanche il mio Profumo Ammaliante..."
"Costringe gli uomini a fare tutto ciò che una donna vuole. E' illegale, Narcissa. Almeno quanto la Maledizione Imperius".
"Non mi interessa!" strillò la donna. Poi emise un basso, disperato singulto. "Oh, Lucius! Perchè ci devono perquisire la casa? E' una cosa che non posso sopportare..."
Lucius sospirò con amarezza. "Ti capisco. E' frustrante, ma non possiamo rischiare. Più cose vendiamo, meglio sarà per la nostra reputazione". Strinse i pugni, dominando a stento la collera, e continuò a scribacchiare sulla pergamena, mentre Narcissa seguiva le linee di inchiostro con gli occhi lucidi di dispiacere.
C'erano così tanti oggetti che le erano appartenuti e che le erano cari, ma anche cose di lei non aveva mai conosciuto l'esistenza. Una più di tutte colpì la sua attenzione. "Il Diario di Tom Riddle?"
"Umh... sì. E' uno dei tanti oggetti che il Signore Oscuro mi aveva affidato in custodia".
"Ma non puoi venderlo. Se Lui te lo ha dato da nascondere allora deve essere qualcosa di molto prezioso. Qualora te lo richiedesse indietro..."
"Come potrebbe?" Lucius sembrava non voler prendere in considerazione l'idea che Lord Voldemort fosse ancora vivo, e Narcissa si morse il labbro inferiore con i bianchi, piccoli denti, cercando di trattenersi dal dirgli ciò che lei invece pensava.
"Dobby!" urlò Lucius, chiamando il suo elfo. Quello apparve nello studio con un pop!
"Portami dell'altro whisky Incendiario", gli ordinò l'uomo, indicandogli la caraffa vuota sulla sua scrivania.
"Sì, padrone", mormorò l'elfo, prendendo il vassoio.
Intanto Narcissa si era messa seduta su una poltrona. "Bèh, Lucius! Pensala come vuoi, ma fossi in te io non lo venderei. E poi... è solo un diario di quando Lui andava a scuola, no? Anche se il Ministero lo trovasse, non credo che farebbe tante storie".
"Quel diario è più pericoloso di quel che credi, Narcissa", disse Lucius. Giacché sua moglie lo guardava con un'espressione di avida curiosità, lui le domandò: "Ricordi la leggenda della... Camera dei Segreti?"
Le labbra di Narcissa si curvarono in un irrefrenabile sorriso di scherno. "Certo, certo. La leggendaria stanza che nasconde al suo interno un sanguinario mostro mangia-mezzosangue", disse, sogghignando.
"Fossi in te non scherzerei tanto", ribatté acidamente Lucius. "La stanza esiste. Solo l'Oscuro Signore, l'erede di Salazar Serpeverde, conosceva il modo per accedervi. Sono passati cinquant'anni dall'ultima volta in cui la camera è stata aperta, una mezzosangue era morta in quella occasione".
Narcissa sentì il cuore batterle convulsamente in petto per un'istintiva paura, ma nello stesso tempo ansimò per l'eccitazione.
"Nel suo vecchio diario scolastico è trascritta la chiave per riaprire la Camera e per liberare Hogwarts dagli studenti indegni di frequentarla", concluse Lucius, con un mezzo sorriso. Sentendosi la bocca secca, guardò malamente in direzione dell'elfo domestico. "Dobby! Sto ancora aspettando il mio whisky..."
Lui sobbalzò, tremando di terrore per la storia che aveva appena udito. Una volta fuori dalla stanza, drizzò le sue lunghe orecchie da pipistrello per non perdersi neanche una frase dei suoi padroni.
"Insomma, capisci che è meglio che io mi liberi di un oggetto simile? Devo venderlo".
"Puoi fare di meglio", esclamò Narcissa. Il sangue affluito sulle guance rendeva più brillante l'azzurro dei suoi occhi fissi su quelli di Lucius.
"Cosa vorresti dire?" mormorò lui, rocamente.
"Puoi fare in modo che questo diario cada accidentalmente nelle mani di Arthur Weasley, o meglio ancora... di uno dei suoi figli. Pensa che scandalo sarebbe! Scommetto che il Ministero lo licenzierebbe subito dal suo attuale incarico. Forse allora la sua ennesima proposta per la protezione dei Babbani verrebbe abolita, e nessuno verrebbe a disturbarci in casa nostra". Alzò una mano per scostarsi una ciocca di capelli dal viso, e sorrise a Lucius con aria beffarda. "Un uomo come lui dovrebbe venire privato della bacchetta e mandato a vivere insieme a quei Babbani che lui adora tanto".
Lucius ricambiò il suo sorriso con complicità. Il piano sembrava geniale, astutamente perfetto, ma più a facile a dirsi che a farsi...
CONTINUA!