051. DURMSTRANG

Nov 08, 2008 20:26


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

51° parte - Durmstrang



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 088. Scuola
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Dopo tanti anni di matrimonio, Lucius aveva imparato che per trattare con una donna capricciosa come sua moglie bisognava avere tanta pazienza. Se poi l'argomento su cui discutere riguardava Draco, allora era meglio prepararsi a dover affrontare un vero e proprio tornado.
La guardò, indeciso su quali parole usare. "Narcissa..."
Lei non si voltò, ma fissò gli occhi su di lui attraverso il riflesso dello specchio. Era bellissima, eterea, quasi angelica, mentre si preparava per la notte pettinandosi i ribelli boccoli biondi. Le ricadevano sulle spalle rilucenti come un'aura.
Lucius si schiarì la voce, con la gola insolitamente secca. "Ti ricordi di Igor Karkaroff?"
Narcissa lasciò la mano che stringeva la spazzola sospesa a mezz'aria. "Karkaroff", ripeté, soppesando quel nome. "Era uno di voi. Uno dei tanti che hanno scampato Azkaban, dico bene?"
"Esatto". Lucius cominciò a rigirarsi nervosamente tra le dita una pergamena ingiallita. "Sai, mi ha scritto una lettera... Vorrei che tu la leggessi e che mi dicessi il tuo parere".
"Il mio parere?" fece Narcissa, sospettosa. Raramente Lucius chiedeva il suo parere su qualcosa...
Poggiò la spazzola e si alzò in piedi, avvicinandosi alla scrittoio in cui era seduto Lucius.
Lui le passò la pergamena e attese in silenzio che leggesse.
"Mio caro amico", cominciò Narcissa, sottovoce. "Come di certo saprai sono diventato da qualche anno preside di una prestigiosa scuola... l'Istituto di studi magici di Durmstrang... un castello nascosto nell'Est Europa, lontano dalla plebaglia babbana..." La voce di Narcissa era diventata poco più di un sussurro, leggeva frettolosamente, saltando le frasi come se non provasse alcun interesse per ciò che vi era scritto. "I Nati Babbani non vengono ammessi... solo maghi dal sangue puro e nobile... come tuo figlio... Vorrei che tu valutassi l'idea di iscriverlo..."
La donna appallottolò la pergamena e la gettò con un gesto di stizza verso il caminetto acceso che riscaldava la stanza.
"Narcissa, ma insomma!" esclamò Lucius irritato, guardando la lettera di Karkaroff diventare cenere. "Potevi almeno terminare di leggerla".
"Non mi interessa!" sbottò lei. Poi, cercando di recuperare la calma, aggiunse: "Draco è piccolo. E' ancora presto per decidere a quale scuola iscriverlo".
"La verità è che tu vorresti che nostro figlio non crescesse più", disse Lucius, dimostrando di conoscere bene ciò che passava per la testa di sua moglie. "Ma, che ti piaccia o no, Draco sta crescendo e tra qualche anno andrà a scuola. Dobbiamo cominciare a pensare al suo futuro, e sai che io voglio solo il meglio per lui".
Narcissa si morse il labbro inferiore, fissando Lucius con risentimento. "Come puoi essere così crudele? Parlarmi in questo modo... sapendo benissimo quanto mi faccia male anche solo l'idea di separarmi dal mio piccolo..." Singhiozzando, si diresse verso il grande letto matrimoniale, scostò le lenzuola e si mise sdraiata su un fianco, in modo da dargli la schiena. "Sei senza cuore", continuò a dire, con voce soffocata. "Sono sempre stata con lui. Non l'ho mai perso di vista un attimo, ed ora... mi chiedi di spedirlo dall'altra parte del mondo". Simulò un pianto disperato, ma Lucius non si lasciò ingannare.
"Non fingere con me, Narcissa. Alzati e parliamone civilmente".
"Draco andrà ad Hogwarts. Che altro c'è da discutere?" sbottò lei, mettendosi a sedere e asciugandosi con le mani lacrime immaginarie.
Lucius sospirò, facendo ricorso a tutto il suo autocontrollo. Poi si sedette accanto a lei, sul letto. "Pensaci: una scuola dove non sono ammessi Nati Babbani! Hai idea di che genere di feccia circola ad Hogwarts?"
"Io e te abbiamo studiato ad Hogwarts e siamo sopravvissuti, mi pare..." replicò Narcissa, con voce fredda.
"Certo, e tu stavi per farti sbranare viva da un lupo mannaro", fu la pronta battuta di Lucius. "E' quello il genere di luogo in cui vuoi far studiare tuo figlio?"
Narcissa ricordò con un brivido la notte di tanti anni prima quando si era ritrovata faccia a faccia con una bestia orribile, metà uomo e metà lupo. Hogwarts non era esattamente un luogo sicuro come Silente si sforzava di far credere...
"E poi a Durmstrang vengono insegnate le Arti Oscure", continuò Lucius, convinto di riuscire ad abbattere il muro di difesa che sua moglie aveva eretto dinnanzi a sé. "Non insegnano solo a difendersi dalle Arti Oscure, ma anche ad utilizzarle. A Draco piacerebbe".
"No!" strillò Narcissa, coprendosi il viso con le mani. "Non voglio!"
"E pensa a quanti maghi importanti hanno studiato a Durmstrang. Gellert Grindelwald, ad esempio..."
"Basta! Non mi convincerai mai, Lucius!" Questa volta Narcissa scoppiò veramente in lacrime, sotto lo sguardo sbigottito del marito.
Sentendosi in colpa, l'uomo si chinò a prenderla tra le braccia. "Oh, avanti... non è il caso di mettersi a piangere".
"Certo che piango", mormorò lei, inzuppando il petto di Lucius. "Tu vuoi mandare nostro figlio in chissà quale posto sperduto dell'Est. Io non neanche com'è fatto l'Est! Voglio che Draco resti in questo continente, voglio saperlo vicino".
Lucius decise di non insistere oltre, perchè Narcissa sembrava davvero disperata, adesso. Le sfregò le spalle con lentezza, in un gesto di conforto. "Ne riparleremo un'altra volta, va bene? Ora però calmati".
Narcissa sollevò il capo e alzò gli occhi, gonfi e arrossati per il pianto, verso quelli di Lucius. Se lui si vantava di conoscerla come le sue tasche, anche lei era certa di conoscere suo marito abbastanza bene da sapere i suoi punti deboli. Vincerò io questa battaglia, si disse.
"Oh, Lucius", sussurrò in tono seducente, prima di posare le labbra sulle sue. Gli infilò le dita fra i capelli e poi le fece scivolare lungo la sua spina dorsale, seguendo il percorso dei suoi brividi. Gli slacciò la cintura di raso nero e la lasciò cadere sul pavimento, poi le sue mani indugiarono all'altezza della vita e dei fianchi.
Lui trattenne il respiro, maledicendo quella strega che, col solo potere di uno sguardo, era capace di fargli fare ogni cosa che voleva, manovrandolo a suo piacimento. "So a che gioco stai giocando", le disse con la voce leggermente arrochita. "Non funzionerà".
Narcissa gli massaggiò i muscoli delle braccia con i pollici, cercando di allentare la sua tensione. "Per chi mi hai preso? Non giocherei mai col futuro del nostro bambino", disse, fingendosi offesa. "Sono certa che alla fine farai la scelta migliore per lui... e per me". Lo baciò ancora, appassionatamente, e quando infine si tirò indietro erano entrambi senza fiato. "Tu non vuoi che io sia infelice, vero?"
"No", rispose Lucius, cercando ancora la sua bocca, la guancia, il punto sensibile sotto l'orecchio, il collo sottile, la curva delicata della sua gola. "No", mormorò ancora.
E mentre la faceva distendere sul letto e si posizionava sopra di lei, Narcissa seppe di avere vinto.


hp: narcissa black

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