045. PAURA DEL BUIO

Nov 08, 2008 20:09


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

45° parte - Paura del buio



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 069. Tuono
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Il temporale scoppiò improvviso nella fredda notte di novembre, con una mitragliata di assordanti scoppiettii e di tuoni.
Nel buio della stanza, i fasci di luce dei lampi disegnavano strane forme sinistre, zigzagando nelle pareti.
La pioggia prese a battere violentemente contro i vetri, e Narcissa si strinse alla propria vestaglia mentre si alzava dal letto per andare a chiudere le tende. Rimase qualche minuto a fissare la tempesta che infuriava all'esterno della casa e che sembrava scagliarsi contro i massicci muri di pietra.
"Che ne dici di tornare a letto?" Il respiro di Lucius le sfiorò le spalle, e le sue labbra si posarono morbidamente sulla sua pelle. Narcissa rabbrividì per il freddo della sera e per il calore dei baci. "Adesso arrivo, ma..."
"Ma?" domandò Lucius, alzando un sopracciglio.
"Sono in pensiero per Draco. Con questo temporale, non si sentirà tutto solo e spaventato nella sua cameretta?" Sentì rombare un altro tuono in lontananza, mentre la grandine bersagliava i vetri delle finestre.
"Sai cosa credo?" sussurrò piano Lucius, prendendo la moglie per i fianchi. "Che dovresti pensare un po' meno a tuo figlio e dedicarti di più a me". Se la rigirò tra le braccia fino ad avere il suo bel viso davanti.
Narcissa chiuse gli occhi mentre le labbra di Lucius coprivano le sue in un bacio dapprima tenero, poi sempre più avido. La sua bocca divenne gonfia e sensibile. Lui la trattenne contro di sé con una tale forza che Narcissa non avrebbe potuto liberarsi neanche se avesse voluto. Lui la sollevò da terra e la strinse forte al petto. Dopo pochi istanti, la adagiò sulla trapunta del letto e la seguì, coprendola con il suo corpo piacevolmente pesante sopra quello di lei.
Di colpo, negli attimi di silenzio tra il crepitio di un tuono e l'altro, un atterrito grido di paura attraversò l'aria. I due coniugi si staccarono a malincuore, e si guardarono interrogativamente negli occhi.
"Cos'è stato?" mormorò Narcissa, mettendosi seduta sul letto. Lucius sbuffò, scocciato da quella interruzione.
La stanza fu improvvisamente illuminata da un lampo che squarciò l'oscurità, e la fragile figura di Draco si stagliò sull'uscio della porta. Aveva gli occhi colmi di luccicanti lacrime, ed un peluche a forma di unicorno stretto nelle manine.
"Draco! Tesoro, avvicinati", esclamò Narcissa, facendogli cenno di sedersi accanto a lei.
Il bambino attraversò di corsa la vasta camera fino a raggiungere il lettone matrimoniale. Si arrampicò sulla trapunta con qualche difficoltà, e infine il suo piccolo caschetto biondo fece capolino tra le lenzuola.
Guardò prima sua madre, poi si girò verso suo padre. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma la selvaggia collera che lesse nel suo sguardo l'avvertì di non farlo.
"Cosa ci fai tu qui?" sbottò Lucius, seccato.
"Ho paura", confessò il bambino, infilando un pollice in bocca.
"Hai paura?" ripeté l'uomo con aria sdegnosa. "Non dire sciocchezze e fila in camera tua! Sei un Malfoy, ed i Malfoy non hanno paura di niente". La bocca di Lucius si piegò all'ingiù in una smorfia delusa, e Draco singhiozzò.
"I tuoni..." cominciò a dire, ma il padre lo interruppe.
"I Malfoy non hanno paura dei tuoni!"
Quasi a seguire quelle parole, l'ennesimo rombo risuonò minaccioso nella notte, e Draco piagnucolò sommessamente, mentre con le manine cercava di ripararsi le orecchie.
Narcissa si strinse al petto il suo bambino. "Vieni qui, tesoro! Stanotte dormirai con noi, così ti sentirai più al sicuro".
"Che cosa?" obbiettò Lucius, mentre Draco si lasciava abbracciare dalla madre, tutto contento. "Narcissa! Non voglio che il mio erede sia un piccolo codardo! Lascia che affronti le sue paure".
"E' troppo piccolo per... affrontare le sue paure", protestò la donna. "E poi i tuoni mettono i brividi pure a me".
Draco sollevò gli occhi verso di lei. "Posso davvero restare, madre?" Com'era bella, pensò, appoggiata al mucchio di cuscini ornati di pizzo! Com'era bella, e comprensiva, saggia, affettuosa, paziente...
"Tu lo vizi troppo, Narcissa", borbottò Lucius, ancora contrariato per essere stato costretto a dire addio alla sua notte di passione.
"E tu lasciamelo viziare", ribatté lei, sfoderando il suo sorriso tutto fossette.
Draco sapeva che, per quanto inflessibile e autoritario fosse, a suo padre bastava un sorriso di sua madre per farlo diventare suo schiavo.
Difatti Lucius alzò le mani in gesto di resa. "Solo per stanotte, però! Draco dovrà pur imparare che i tuoni sono solo dei rumori lontani", disse con tono annoiato. Si girò nella sua parte di letto, mentre Draco si sistemava nel mezzo, tra i suoi genitori. Si addormentò nel giro di pochi minuti, a dispetto dei tuoni e del vento che ancora ululava nella notte.
Narcissa si concesse qualche altro istante per ammirare il bambino, prima di lasciarsi rapire dal sonno. Oh, quanto amava il suo Draco! Il cuore le batteva tanto in fretta che lui doveva per forza sentirlo. Amava suo figlio più d'ogni altra cosa al mondo, e lo avrebbe difeso e protetto sempre da ciò che gli faceva paura, con totale dedizione... l'abituale sentimento che provava nei suoi confronti.


hp: narcissa black

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