039. NIENTE DA PERDERE

Nov 08, 2008 19:57


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

39° parte - Niente da perdere



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 049. Fiori
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Narcissa ricevette più visite in quelle settimane che in un anno intero.
Tutti sembravano ansiosi di vedere il suo bambino, e quando si ritrovavano di fronte a quei minuti e aristocratici lineamenti, a quei profondi occhi grigi e a quei capelli talmente biondi da sembrare fili d'argento, il giudizio era sempre lo stesso, sia che provenisse dalla bocca di un parente che da un'amica: "E' come vedere Lucius in miniatura!"
La pensava allo stesso modo anche Severus Piton, che era passato a Malfoy Manor portando con sé un mazzo di bellissimi fiori in dono per la neo-mamma.
"Non era necessario, Severus", lo ringraziò Narcissa. Aveva le guance infuocate e gli occhi raggianti, mentre annusava il miscuglio di deboli profumi emanati dai molteplici fiori, raccolti in un elegante bouquet rosa.
"E' solo un piccolo pensiero..." mormorò Severus, scostandosi bruscamente i lisci capelli neri dalla fronte.
"Sei stato molto gentile". Narcissa si mosse per sistemare i fiori sopra al tavolino e, a quel leggero movimento, Draco si svegliò tra le sue braccia, agitando le fragili manine in segno di protesta.
"Non trovi che il mio Draco sia evidentemente superiore a tutti gli altri neonati del mondo?" sospirò la donna, piena d'orgoglio.
Severus non rispose. Si sentiva molto stanco e abbattuto, e aveva sperato che rivedere Narcissa gli avrebbe restituito un po' di buonumore. Ma la verità era che stava ancora peggio: l'immagine di quella donna con in braccio il proprio bambino non faceva altro che ricordargli insistentemente che anche Lily Evans aspettava un figlio.
Lily... l'unica donna che Severus avesse mai amato ora apparteneva ad un altro uomo. A James Potter avrebbe presto dato un figlio.
"Sembri molto triste", constatò Narcissa, scrutando il volto scuro di Severus.
Lui scosse il capo e si sforzò di sorridere. "Invece tu sembri molto felice".
"Sì... sono stata felice molte altre volte, ma mai come adesso. Non mi sognavo neppure che si potesse essere felici come lo sono io ogni volta che guardo Draco, o che lo tengo vicino a me".
Si chinò a baciare il bimbo sui morbidi capelli, sulle guance paffute, sulle minuscole mani. Ma Draco, che tollerava soltanto per pochi minuti di essere coccolato, si liberò scalciando e agitando i piccoli pugni, ed il suo piccolo volto pallido assunse un'espressione tanto offesa che Narcissa non poté fare a meno di ridere.
"Sev, vuoi provare a tenerlo un po'?"
"Non mi piacciono i bambini", si affrettò a rispondere lui, ma Narcissa gli piazzò Draco tra le braccia e Severus non poté fare altro che restarsene lì impalato. Guardò il bambino che ricambiò il suo esame con una serietà sorprendente. Allora provò a farlo saltellare come aveva visto fare alla madre, ma il suo ampio torace era duro al confronto del petto morbido di Narcissa, ed il piccolo si mise a frignare.
"Ti prego, riprenditelo!"
Narcissa rise e si rifiutò di togliere Piton dall'impiccio. "Prova a cullarlo, vedrai che si calma".
Il labbro inferiore di Draco prese a tremare minacciosamente, e Severus provò a tranquillizzarlo cullandolo piano tra le sue braccia. "Dormi, avanti!" gli ordinò seccamente.
I grandi occhi di Draco fissarono attentamente l'uomo che gli stava parlando, quindi tornarono a contemplare le dita delle proprie mani.
"A quanto pare gli piaci", esultò Narcissa.
Si sporse a riprendere il proprio bambino, con grande sollievo da parte di Piton che le passò l'ingombrante fardello. Nel farlo, la manica della sua veste si alzò leggermente, scoprendo in parte il Marchio inconfondibile di Lord Voldemort sulla sua pelle.
"Sei uno di loro", mormorò Narcissa, fissando lo sguardo sul nero teschio. "Lucius non me lo aveva detto".
Severus si mosse a disagio sullo sgabello. "E' già da diverso tempo..." Non riuscì a proseguire.
"Ammetto di averlo sospettato. Sei sempre stato affascinato dalle Arti Oscure, come me e Lucius. Per non parlare del tuo odio verso i babbani..." sospirò. "A questo punto, credo di essere rimasta l'unica a non avere il Marchio". Chinò il capo, e osservò Draco, ora intento a succhiarsi avidamente il pollice. "Ma non mi interessa più, sai? Ora ho ben altro di cui occuparmi".
"Lo vedo", disse Severus. Tossicchiò un poco, come a volersi schiarire la gola. "A tal proposito, c'è qualcosa di cui vorrei parlarti".
Narcissa annuì, invitandolo ad andare avanti.
"Lucius è stato scelto dall'Oscuro Signore per una missione molto pericolosa. Immagino che te ne abbia parlato..."
"No", ammise lei. Lucius le parlava assai raramente dei suoi affari da Mangiamorte, anche se Narcissa avrebbe voluto sapere ogni cosa.
"Bèh, io mi sono offerto di sostituirlo, ma lui non ha voluto sentir ragioni", spiegò Severus, con calma. "Forse puoi provare a convincerlo tu, Narcissa".
"Perchè dovrei? Se è volontà di Lucius prendere parte a questa... missione, non vedo come potrei fermarlo". Narcissa portò lo sguardo sul mazzo di fiori che faceva bella mostra di sé sul tavolino, e sentì Severus inspirare profondamente.
"Ora che è diventato padre, Lucius dovrebbe tenersi fuori dai guai. E' troppo importante per troppe persone. Io, invece..." Severus sorrise amaramente, e i suoi occhi si fecero, se possibile, ancor più scuri. "Io, invece, non ho niente da perdere".
"Assurdo", commentò Narcissa, scuotendo il capo. "Dici un mucchio di sciocchezze".
"Dico le cose come stanno. Nessuno piangerebbe per me, se venissi imprigionato... o ucciso", continuò lui, spietato contro sé stesso. "Non c'è nessuno ad attendere il mio rientro a casa, la sera. Non c'è nessuno per me. Lo capisci?" Prima che Narcissa potesse ribattere, lui le fece cenno di tacere e si alzò dal proprio sgabello. "Vado via. Non ti disturbare, so dov'è l'uscita".
Narcissa rimase seduta dov'era, con Draco che si agitava fra le sue braccia.
Capendo che non c'era altro da dire, Severus si avviò verso la porta ma, prima che potesse uscire dalla sala, udì la voce di Narcissa chiamarlo nuovamente. "Cosa c'è?"
"Grazie ancora per i fiori". Narcissa alzò orgogliosamente il mento, e Severus scorse in lei una nuova fermezza. "Sappi che non sei solo. Io, Lucius... ed anche il piccolo Draco, ci saremo sempre per te, se ne avrai bisogno".
Lui sorrise alla donna, e poi lanciò un'ultima occhiata al bambino che si guardava attorno mordicchiandosi un piccolo pugno, gli occhi sgranati dalla curiosità. Le labbra di Piton si incresparono in un lieve sorriso, prima che la sua figura sparisse oltre la porta.


hp: narcissa black

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