036. L'ULTIMO SALUTO

Nov 08, 2008 19:48


Enchanting Sinner

ANOTHER STORY ABOUT NARCISSA BLACK MALFOY,
CREATED FOR THE WRITING COMMUNITY FANFIC100_ITA

36° parte - L'ultimo saluto



Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Narcissa Black
Prompt: 087. Vita
Rating: Verde
Disclaimer: Narcissa Black e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
Big Damn Table: http://narcissamm.livejournal.com/801.html

Dicembre era arrivato portando con sé gelide raffiche di vento e ricoprendo ogni cosa del bianco manto della neve.
Narcissa non usciva più di casa per non compromettere la sua salute e quella del bambino che cresceva dentro di lei. La sua esile figura si era ormai ingrossata di diversi centimetri. Si sentiva così affaticata nei movimenti e così spossata dalle continue nausee che spesso restava bloccata a letto per ore.
Fu la visita di suo cugino a indurla a mettersi in piedi, quella mattina. Voleva accoglierlo nella sua casa come si conveniva, e si fece trovare puntualmente in salotto al suo arrivo.
"Reg!" lo salutò calorosamente, baciandolo su entrambe le guance. "Sono così felice di vederti!"
Il suo largo sorriso si spense lentamente quando osservò meglio il volto sciupato di Regulus. L'ultima volta che lo aveva visto gli era apparso così pieno di vita e tanto compiaciuto di sé stesso, di essere diventato Mangiamorte, della gioia che aveva dato ai suoi genitori. Così compiaciuto di tutto.
Ora invece... che strana espressione che aveva! Come se fosse malato di una malattia incurabile. "Va tutto bene? Come mai sei qui? Volevi parlarmi? O volevi solo vedere la mia grossa pancia?" chiese lei, sorridendo.
"Volevo salutarti", rispose Regulus, con un accento piatto.
"Vieni, siediti... prendiamo una tazza di tè". Narcissa fece cenno a suo cugino di accomodarsi sulle morbide poltrone, disposte attorno ad un elegante tavolino, ma lui non si mosse di un millimetro. Narcissa batté le mani. "Dobby! Dobby, dove sei finito?"
L'elfo domestico apparve quasi istantaneamente, tenendo tra le mani traballanti un prezioso servizio da tè, completo di tazzine e teiera in porcellana. Lo poggiò sul tavolino, lanciò un'occhiata di sbieco all'ospite, poi si smaterializzò dalla sala.
"Vieni a sederti, Reg", insistette Narcissa. Ancora una volta, lui la ignorò e restò esattamente dove si trovava. "Reg..."
"Sono venuto a salutarti, Narcissa", ripeté il ragazzo, dando un profondo e definitivo significato alle sue parole.
Narcissa provò un leggero senso di smarrimento, e dovette sedersi sulla poltrona. "Stai forse partendo?"
Regulus annuì con un lieve cenno del capo. Era pallidissimo.
"Ma ci rivedremo per capodanno? Non puoi mancare per il falò di fine d'anno". Rimasero un lunghissimo istante a guardarsi, e Narcissa si specchiò in quei suoi splendenti occhi color zaffiro che spiccavano sul viso sbiadito.
"Non ci sarò", rispose infine lui, prima di abbassare il capo. "Mi dispiace". Concesse a Narcissa qualche minuto per assimilare la notizia, e quando parlò nuovamente lo fece con un tono calmo e controllato. Con una voce che non sembrava neanche la sua. "Qualcosa è andato storto. Ero così convinto... così convinto di essere dalla parte giusta. Così convinto che sarei stato forte, che sarei stato al sicuro se fossi stato dalla sua parte".
Narcissa si rimise in piedi, spazientita. "Di cosa stai parlando, Reg?"
"Credevo di star votando la mia vita ad una nobile causa. Mi sbagliavo". Sorrise amaramente, cercando di nascondere il dolore che provava là, sul braccio, dove il Marchio di Lord Voldemort bruciava terribilmente. "Darò la mia vita per qualcosa di buono".
Darò la mia vita? Narcissa si portò una mano agli occhi, scoprendo con sgomento che aveva il volto bagnato di lacrime. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma aveva un groppo alla gola che le permise di emettere solo un rauco singulto.
"Promettimi una cosa, Narcissa", mormorò Regulus, abbassando lo sguardo sul ventre leggermente rotondo nell'attillato abito della donna. "Promettimi che impedirai a tuo figlio di fare il mio stesso errore".
"Reg!" singhiozzò lei, implorante, premendosi con forza una mano sulle labbra.
"Tienilo lontano da Lui. E tieniti lontana da Lui anche tu".
Narcissa gli corse incontro, e gli gettò le braccia attorno alle spalle. "Possiamo ancora fare qualcosa, Reg!" urlò, piangendo sommessamente. "Ho detto a tuo fratello che avrei vegliato su di te. Reg!"
E fu allora che Narcissa ricordò il giorno in cui era stata con Sirius in quello stesso salotto. "Ormai ha scelto quale strada seguire. Il suo futuro è già segnato, al contrario del tuo", le aveva detto in quella occasione. E lei non aveva voluto crederci, non aveva potuto crederci, e non poteva crederci neanche adesso. Pianse a lungo, bagnando la maglia di Regulus con le sue lacrime, finché il giovane non la scostò delicatamente da sé.
Sorridendo, le asciugò le lacrime con il palmo di una mano, e Narcissa gli sorrise a sua volta, guardandolo attraverso l'intontimento del proprio dolore. Avrebbe voluto mettersi a gridare che era orribile, che era tutto orribile. Invece disse semplicemente: "Ci rivedremo, vero Reg?"
"Sì. Ci rivedremo, Cissy".
Ma sapevano entrambi che quello era il loro ultimo saluto.


hp: narcissa black

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