Non so se sono pronta per scrivere questo post, ma non c'è altra maniera di scoprirlo se non scrivendo.
Il post è relativo alla 3x14 di glee, MA c'è ben altro. Ci sono delle riflessioni che la puntata mi ha portato, e che mi ronzano nella testa da martedì, e l'unica maniera per concentrarsi su altro è buttarle giù.
Pronti?
Io no. Comunque...
La puntata in sè è stata scioccante.
Ero preparata spiritualmente, ma non volevo crederci.
Ho tremato per tutto l'episodio e sono stata ben oltre le lacrime per un bel pezzo.
Non oso pensare come siano state persone che abbiano dovuto vivere sulla loro pelle esperienze simili.
Non è una puntata a cui puoi dare un giudizio oggettivo. È talmente intensa e personale che è impossibile definirla in maniera univoca. È in grado di rievocare cose, esperienze, che si vorrebbero solo dimenticare, quindi se per voi è stato "troppo" lo capisco.
Io avrei gradito un warning (lo hanno messo per la 3x05, non capisco perchè per questa no... l'amore è qualcosa da cui guardarsi, evidentemente) ma in un certo senso capisco perchè non lo abbiano fatto: cose come queste non accadono con i warning nella vita, purtroppo e che il vero target di Glee è talmente abituato ad un certo tipo di immagini che non so se queste siano state abbastanza per loro, per rendersi conto della gravità della cosa.
Il punto è che se una serie tv, un commedy, deve arrivare a parlare di suicidio e bullismo con questi toni, c'è un motivo. Potete fare tutte le critiche del mondo ai RIB, ma la sensibilità verso questo argomento c'è sempre stata. E se l'episodio può aiutare qualche persona ben venga...
Mi ha sconvolto il modo in cui hanno scelto di far tentare il suicidio a Dave, questo sì. Ho avuto i brividi e non solo.
E la conversazione dei ragazzi con Schuester è leggera, ma non stupida.
Troppi ragazzi stanno morendo o hanno pensato di morire in quel modo, specie in America.
Onestamente non ho mai pensato al suicidio.
Anche nel periodo più brutto della mia vita ho sempre pensato di essere migliore di quelli che mi rendevano la vita un inferno, e se adesso a farmi tenere duro c'è sostanzialmente tanta determinazione e voglia di fare, all'epoca era rabbia e desiderio di vendetta. Tanta rabbia. Ma mai rivolta verso me stessa. Sarà questo che non mi ha fatto mai nemmeno prendere in considerazione la cosa?
Però capisco. Capisco come si possa arrivare a quella scelta. Non solo per il bullismo, ma per milioni di motivi.
Siamo tutti diversi, e ognuno ha quello che reputa difficile da superare. nessuno può permettersi di dire ad uno che i suoi problemi sono minori rispetto ad un altro, perchè nessuno vive nella testa dell'altro.
Certo, il suicidio non è mai una soluzione. E non è nemmeno scegliere la strada più semplice...
Comprendo che la rabbia e il dolore possono essere diretti anche verso se stessi e spingerti a gesti di questo tipo.
Ovviamente il solo fatto che si arrivi a pensare al suicidio è già qualcosa che dovrebbe dare un segnale forte.
Nel post sulla 3x13 ho citato quella che io chiamo "la società dell'odio".
Direi che è ancora questo il punto focale della vicenda.
Viviamo in una società che ci incoraggia, per certi versi, a scegliere delle strade che portano all'odio.
La paura, la rabbia, l'invidia... sono tutte cose che attirano pensieri negativi, e se per alcuni questa cosa si rivolge verso gli altri, per altri si rivolge verso se stessi. Senza pensare poi a come plasmano l'intera realtà che ci circonda.
Mi ricordo come vedevo il mondo 10 anni fa. Non era un bel posto.
Non che adesso lo sia, ma il punto di vista con cui osservo le cose è cambiato, e con esso anche il modo in cui percepisco quello che accade intorno a me.
È un percorso che ho fatto senza nemmeno accorgemene, fino ad un certo punto, e che solo da qualche mese sto seguendo in maniera consapevole, ma aiuta. Focalizzarsi su cose positive e pensieri positivi aiuta anche ad attirare energie positive. È pazzesco, se uno ci pensa, ma non per questo meno vero.
Tornando alla puntata, pur quanto sconvolgente sia stata, l'ho trovata bella E tremenda.
E adatta a farci riflettere sulla vicenda alla nostra maniera. Ci hanno mostrato diverse reazioni proprio per quello.
Ecco, trovo che Glee sia grande anche per questo.
Per darci la possibilità - voluta o meno - di fermarci e darci una nuova consapevolezza.
Glee è una millefoglie. (Sara non ti ringrazierò mai abbastanza per la metafora. È perfetta.)
Se tu vuoi vederci solo il telefilm, puoi farlo.
Poi arrivano puntate come queste e ti accorgi che c'è uno strato e poi uno strato e poi un altro ancora.
Dipende fin dove sei disposto ad investire in termine di sentimenti e vissuto e pensieri.
Mi sono innamorata dello show non solo perchè cantano e ballano, ma perchè ha una profondità non indifferente, se solo la si cerca. E basta conoscermi per sapere che le uniche cose in grado di tenermi fissa sono quelle dove devi scavare per arrivare a comprenderle. [It's me, I'm a freak, but thanks for loving me, cause you're doing it perfectly sorry, la citazione da Adam ci stava, tanto per citare un'altro che è proprio solo apparenza...]
Quando parlo dell'importanza del messaggio mi riferisco a questo, al fatto che per vivere in una società migliore, dove non ci sia bisogno che un telefilm parli di suicidio, dovremmo cominciare tutti a lavorare su noi stessi, a creare il mondo in cui vogliamo vivere, imparando che siamo tutti diversi e che la diversità è quello che ci valorizza.
Perchè se non abbiano nulla di diverso come si fa a capire cosa abbiamo in comune?
E perchè la vita è davvero troppo corta per preoccuparci dell'odio.
Love as thou wilt, come sempre.