Un film di Danny Boyle. Con Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh, Hiroyuki Sanada, Cliff Curtis, Troy Garity, Benedict Wong, Mark Strong, Nicholas Pinnock.
Produzione: GB - 2007
Distribuzione: 20th Century Fox
Sinossi
Anno 2057, il Sole sta morendo ed il genere umano rischia l’estinzione. Una navicella spaziale: Icarus II, è l’ultima speranza per salvare la Terra. La navicella compie il suo viaggio spaziale con un equipaggio di otto uomini e donne, al comando del capitano Keneda (Hiroyuki Sanada). La missione della navicella è trasportare un ordigno nucleare, farlo esplodere in un punto preciso dello spazio, esattamente nelle vicinanze del Sole, per ridargli vita.
Commento
Con un po' di ritardo sono riuscito anch'io a vedere Sunshine, uno dei film recenti su cui ho sentito pareri decisamente controversi. Per sgomberare subito i dubbi, dico che il film mi è piaciuto, e non poco.
Sunshine segna un ritorno a quella fantascienza epica e "possibilista", lontano dallo stile fantasy di Star Wars, o da quello dei trekker. Il richiamo che più pare evidente è invece quello a "2001 Odissea nello Spazio", di cui condivide anche il retrogusto filosofeggiante ispirato dal vuoto siderale dello spazio.
Sunshine è un film che guarda molto al lato psicologico: l'equipaggio della Incarus II è sotto forte pressione a causa del lungo viaggio che l'ha portato in prossimità del sole, e dalla grande responsabilità di ridare vita alla stella morente, utilizzando un ordigno con la massa pari a quella di manhattan.
Ovviamente non filerà tutto liscio, perciò avremo modo di vedere come la missione dell'Icarus II rischia il fallimento, a cui conseguirebbe la lenta ma inevitabile estinzione del genere umano.
Giudicherei ottimo tutto il primo tempo, in cui si prende confidenza con l'equipaggio, e si assiste all'avvicinamento verso il sole, compreso un passaggio non lontano dal pianeta Mercurio. Il regista riesce a dosare sapientemente immagini "esterne", in cui lo spazio e il sole la fanno da padrone, annichilendo la presenza umana, veramente minuscola e insignificante se paragonata a quella dell'universo. Alcune scene, immote nel loro splendore, sono davvero bellissime e poetiche.
La seconda parte, col relativo incidente e il ritrovamento della nave Icarus I, che tentò la stessa missione sette anni prima, ha una virata piuttosto netta verso il "thriller spaziale", con atmosfere che richiamano i corridoi tetri della "Nostromo", in Alien, anche se qui di alieni proprio non se ne parla.
Piuttosto a far paura è la follia dell'uomo, la sua reazione nei confronti del cosmo infinito, della solitudine, della maestosità del creato, a volte così assoluta da portare alla follia.
Nonostante la svolta "movimentata" del secondo tempo, Sunshine riesce a non trasformarsi in una baracconata fatta di azione e facili salti sulla sedia. I momenti più riusciti sono infatti quelli di attesa, oppure il claustrofobico muoversi degli astronauti chiusi nelle ingombranti tute che rappresentano al contempo salvezza e prigione.
Il finale per una volta non appare affrettato o stupido, anzi, è un buon esempio di logica e ottimo cinema, con un retrogusto amaro che sfiora più volte la poesia, per chi riesce a vederla al di là di banali frasi d'amore.
Voto: 7
Nota tecnico-scientifica
il Sole è una stella. Una stella insignificante in termini cosmici, soltanto una delle cento miliardi di stelle presenti nella nostra galassia, la Via Lattea, che è a sua volta soltanto una delle cento miliardi di galassie presenti nell’intero universo visibile. A questo si aggiungano le sue dimensioni relativamente limitate: per chiarezza, vi basti pensare che una delle stelle più luminose del cielo, Betelgeuse, possiede un raggio seimilacinquecento volte più grande del Sole, ed è dunque talmente grande che, se si trovasse al suo posto, inghiottirebbe tutti i pianeti del nostro sistema solare; ciò significa, in sostanza, che viviamo in un anfratto periferico di una galassia immensamente più grande di noi, e questa si trova in un angolino altrettanto sperduto all’interno di un universo le cui dimensioni sono tali da non essere nemmeno concepibili dalla mente umana. Pensateci, la prossima volta che vi troverete ad osservare il cielo notturno con occhio assorto e malinconico.
Ad ogni modo il Sole, nel suo “piccolo”, ha dimensioni enormi rispetto a noi: un reattore di fusione nucleare milioni di volte più grande della Terra, che concentra in sé oltre il 99,8 % della massa esistente nel sistema solare. Brucia seicento milioni di tonnellate di idrogeno al secondo in un processo che, in tale brevissimo lasso di tempo, converte oltre quattro milioni di tonnellate di massa solare in energia secondo la celeberrima equazione di Einstein (E=mc2). Tutto ciò corrisponde, per farvi un’idea, a far esplodere centomila milioni di megatoni di TNT al secondo: a questi ritmi il Sole ha ancora energia sufficiente per altri cinque miliardi di anni. Ma Sunshine, ambientato fra soli cinquant’anni, può fregiarsi di una spiegazione vagamente scientifica?
Pare di si.
Molti fisici, infatti, suppongono l’esistenza di una nuova famiglia di particelle dette “supersimmetriche”, sostenendo che siano esse a permettere l’esistenza delle Q-Balls: sorta di grandi agglomerati di particelle supersimmetriche, le Q-Balls sarebbero in grado, se penetrassero nel cuore di una stella, di divorarla dall’interno, distruggendola di conseguenza.
Pura teoria, almeno per ora.
(da
http://www.spaziofilm.it)