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Realtà personale anonymous February 21 2008, 17:29:53 UTC
Io personalmente una persona cosiddetta "normale" non l'ho mai incontrata, anche i più bigotti pseudo religiosi ed integerrimi morigerati, nascondono la loro follia in una maschera di normalità che si sfalda facilmente.

Follia ovunque, anche dove meno lo credi o lo ritieni possibile.

Anzi, più si cerca di essere "normali" e "conformi" più la propria personalità degenera in mostruosità di vario tipo.

Dalla semplice nevrosi alla schizofrenia.

L'individuo che espone se stesso e i suoi pensieri, cerca confronto oltre che appoggio, e in questa condizione pone equilibrio tra la realtà personale e quella esterna.

Io personalmente scrivo perché c'è qualcosa che non va. Ma non in me, ma tra la mia realtà personale e quella esterna, cerco confronto, cerco la verità attraverso la discussione.

MaxTux

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Re: Realtà personale mcnab75 February 21 2008, 20:32:31 UTC
Concordo con buona parte del tuo intervento, soprattutto sulla presunta "normalità" delle persone che si ritengono tali.

La scrittura è anche confronto, verissimo. Amo quei romanzi che propongono idee, anche molto azzardate, ma che danno un'altra visione delle cose, un'alternativa, perchè no.

In un certo tipo di scrittura/letteratura però l'autore di qualità sa di mettere in gioco molto di se stesso. Mi riferisco a thriller psicologici molto forti. In questi giorni sto rileggendo i primi lavori di Gianfranco Nerozzi. In "immagini collaterali" sostiene che il vero scrittore sa di essere sempre a rischio di forti shock emotivi, perchè mette a nudo le parti più nascoste del suo Io.
A me è capitato ancora poche volte (infatti non mi paragono a certi mostri sacri), ma ho già sfiorato questa sensazione... è bella e inquietante allo stesso tempo.

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anonymous February 21 2008, 22:22:25 UTC
Non so, forse un "filtro" serve sempre per decidere le idee che vale la pena portare avanti e quelle che è meglio scartare. Le storie troppo spinte o le immagini pesanti e anticonformiste nei libri poi mi sanno sempre di "speriamo di fare scandalo".

Simone

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mcnab75 February 22 2008, 14:38:23 UTC
Su questo sono concorde. Però viene da sé che i personaggi inventati da uno scrittore tirano fuori, prima o poi, pensieri e azioni che il benpensante comune tende a nascondere come se non esistessero. E questo senza cercare forzatamente lo scandalo o l'anticonformismo di maniera.

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anonymous February 22 2008, 10:24:59 UTC
Ma cos'è la normalità? Una persona si ritiene normale per il fatto che si comporta nella "norma", ovvero, che il suo comportamento, il suo pensiero, rientra nel comportamento/pensiero standard della maggior parte delle persone ( ... )

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mcnab75 February 22 2008, 14:40:32 UTC
Esageri? Forse nemmeno più di tanto.
Da che mondo e mondo gli artisti stimolano pensieri e opinioni, danno spunti di riflessione. A volte è necessario usare idee e concetti forti, che vengono osteggiati dai più ignoranti.
Brutto dirlo, ma in fondo sta tutto qui: l'ignorante non vede ciò che il dito indica, bensì solo il dito medesimo...

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