Bella recensione, da giocatore di ruolo (anche se non ho mai provato i live) mi hai incuriosito. I film su queste tematiche sono sempre sul bilico delle facili banalizzazioni, ma da questi tuoi commenti non sembra il caso di questo film. Lo guarderò sicuramente.
Da accanito roleplayer - preferibilmente dungeon master - e wargamer ancora alla tenera età di 38 anni; nel passato giocatore live di molti sistemi (da D&D al "pericoloso" Vampiri), mai tuttavia malato di immedesimazione, ti invierò non un saggio ma una mia risposta in forma di soggetto cinematografico (che quqasi stava per diventare film!)alle interessanti domande che poni. Attendi però qualche giorno, ché sarò fuori sede fino a sabato e non ho il file con me.
Dio! Il libro (pessimo) della Jaffe - a cui venne anche tratto un orrido filmetto con un giovane Tom Hanks! Isterico, mal documentato e basato su una leggenda metropolitana - niente male, come presupposti. Non sapevo lo avessero pubblicato in italiano (vedo) con soli 18 anni di ritardo....
Bell'articolo; mi segno il film e me lo guarderò, prima o poi. L'argomento "gioco di ruolo" purtroppo ancora oggi non è che abbia una buona fama; non più tardi di un annetto fa ho letto un articolo in cui si cercava di spiegare che no, nel gioco di ruolo dal vivo non ci si pesta come fabbri con armi d'acciaio, rischiando di farsi parecchio male. E risale credo a Lucca di quest'anno il padre che in pratica fugge trascinando la figlia al sentire quel termine
( ... )
Concordo su un certo ostracismo nei confronti nei GDR. Non so come sia ora la questione negli USA, ma una volta erano pesantemente osteggiati da gruppi di genitori pronti a lanciare accuse di satanismo e demonolatria. Forse adesso la croce viene data addosso ad altre cose (videogiochi, internet) perciò il GDR sono un po' più liberi di proliferare nel loro sottobosco. In Italia, più semplicemente, non li hanno mai calcolati molto. E, quando l'hanno fatto, è stato per parlarne male. Nessuno ha mai provato a sondare i meccanismi che porta un ragazzo o un adulto ad avvicinarsi ai giochi di ruolo. Si è preferito sempre tacciarli come stranezze, se non adirittura deviazioni. Diciamo che, dalle mie parti, li tolleravano finché a giocarli erano quattordici/quindicenni. Da lì in poi, se si insisteva, cominciavano a guardarti male...
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Alessandro Forlani
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;-)
Alessandro Forlani
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Il libro (pessimo) della Jaffe - a cui venne anche tratto un orrido filmetto con un giovane Tom Hanks!
Isterico, mal documentato e basato su una leggenda metropolitana - niente male, come presupposti.
Non sapevo lo avessero pubblicato in italiano (vedo) con soli 18 anni di ritardo....
Davide "è stato il master a farmelo fare!" Mana
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L'argomento "gioco di ruolo" purtroppo ancora oggi non è che abbia una buona fama; non più tardi di un annetto fa ho letto un articolo in cui si cercava di spiegare che no, nel gioco di ruolo dal vivo non ci si pesta come fabbri con armi d'acciaio, rischiando di farsi parecchio male. E risale credo a Lucca di quest'anno il padre che in pratica fugge trascinando la figlia al sentire quel termine ( ... )
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Concordo su un certo ostracismo nei confronti nei GDR. Non so come sia ora la questione negli USA, ma una volta erano pesantemente osteggiati da gruppi di genitori pronti a lanciare accuse di satanismo e demonolatria.
Forse adesso la croce viene data addosso ad altre cose (videogiochi, internet) perciò il GDR sono un po' più liberi di proliferare nel loro sottobosco.
In Italia, più semplicemente, non li hanno mai calcolati molto. E, quando l'hanno fatto, è stato per parlarne male. Nessuno ha mai provato a sondare i meccanismi che porta un ragazzo o un adulto ad avvicinarsi ai giochi di ruolo. Si è preferito sempre tacciarli come stranezze, se non adirittura deviazioni. Diciamo che, dalle mie parti, li tolleravano finché a giocarli erano quattordici/quindicenni. Da lì in poi, se si insisteva, cominciavano a guardarti male...
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http://www.thrillercafe.it/3-sunshine-award-per-il-thriller-cafe/
;)
ciao,
Kick
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