Sono d'accordo. Proprio ieri sera in un post sul blog di Temistocle dicevo infatti che almeno io mio personaggio riflette certi miei aspetti negativi (isolazionismo) e positivi (amore per la natura). Poi é ovvio che non diventerei mai cannibale ;-)
Eh sì, credo che accada per gioco forza. Immaginarsi in un 2015 disastroso non può che tirar fuori la nostra indole nascosta. E perché no? Magari potrebbe esserci utile per affrontare il presente e conoscere meglio noi stessi.
Bel pensiero Alex, che aggiunge ancora qualcosa a questo bel esperimento di survival blog. Purtroppo con i recenti casini non riesco a star troppo dietro alla scrittura, ma conto di non lasciare ancora troppo da solo il mio sé futuro in quel luogo desolato :)
Come scrivevo poco fa in risposta a non ricordo chi, la mia storia ha preso questa piega un po' perché, come dici tu, è il carattere chiuso che mi porta a stare da solo (ma penso che ci saranno sviluppi forse inattesi). Ma soprattutto perché era da tempo, da anni probabilmente, che volevo rivedere la mia vita attraverso la scrittura e non trovavo mai il modo giusto per farlo. Ora questo diario mi ha dato il modo, il contesto per farlo. Ho trovato cioé la base su cui innestare i ricordi; è una vera e propria catarsi che si consuma, hai perfettamente ragione. Non so, poi, se quello che scriviamo tutti è dettato da quello che vorremmo fare, da come vorremmo essere (ci immergiamo in un personaggio immaginario, eroico) oppure rispecchia realmente la forza che abbiamo dentro, come affrontiamo di petto la vita. Forse una via di mezzo
( ... )
Come ho scritto nel post, ALCUNI stanno utilizzando il blog come "catarsi". E lo fanno - come me - in modo ultradiscreto, tanto che i lettori nemmeno se ne accorgono, dando giustamente più spazio alla storia.
E' bello che ciascuno abbia il suo stile e il suo modo di affrontare il SB. Se a taluni può anche funzionare un po' come introspezione, beh, non ci vedo nulla di male, no? ;-)
Riguardo alla tua domanda "siamo sicuri che me ne fregherebbe davvero qualcosa di sapere come se la stanno cavando gli altri?" Mah, chi lo sa... Io sono curioso per natura e magari mi preoccuperei più di voi che ti tanti pseudo-conoscenti della vita reale. Spietato dirlo? Probabile. Ma anche vero.
Ma io non ce l'ho con la catarsi, infatti. :D Ce l'ho con il guardarsi indietro e "tirare le somme". Troppo, troppo cliché. E io li odio, i cliché. Mi domando che senso ha, di fronte a un'apocalisse di tali proporzioni, avere dei rimpianti. Mi sbaglio o sarebbe un pochino tardi per rimpiangere le occasioni perdute? E che senso avrebbe, nel 2015? Non ti sei ancora abituato all'idea che non c'è più niente?
Questo dal punto di vista della, chiamamola, "finzione scenica".
Poi che uno si voglia sfogare con un'ambientazione di questo tipo esorcizzando i casini della vita reale o semplicemente prendendosi piccole rivincite, allora sì, siamo d'accordissimo.
Boh, probabilmente è un cliché, eppure mi sa che lo farei veramente. Ovviamente è una cosa che va da carattere a carattere. Io sono malinconico per natura (anche se dubito che si intuisca dal mio blog), quindi riflettere sul passato, specialmente quando le cose mi vanno molto male, è una cosa che faccio spessissimo. Non fraintendere però: non sono il tipo che si mette lì, immusonito a frignare. Tiro avanti e sono propositivo. Però "tirare le somme", beh, sì: nella mia testa lo faccio fin troppo spesso.
PS: abituarsi all'idea che non c'è più niente, secondo me, sarebbe il problema più pericoloso e diffuso. Più dei Gialli, dei razziatori, dei blogger cannibali come Edu ;-) L'essere umano è abitudinario per natura. Non siamo più in grado di adattarci a ciò che ci circonda. Questo fregherebbe il 90% dei sopravvissuti, almeno credo.
PS: discussione interessante, grazie per lo spunto polemico-propositivo! :D
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Poi é ovvio che non diventerei mai cannibale ;-)
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Glauco
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Purtroppo con i recenti casini non riesco a star troppo dietro alla scrittura, ma conto di non lasciare ancora troppo da solo il mio sé futuro in quel luogo desolato :)
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E' bello che ciascuno abbia il suo stile e il suo modo di affrontare il SB. Se a taluni può anche funzionare un po' come introspezione, beh, non ci vedo nulla di male, no? ;-)
Riguardo alla tua domanda "siamo sicuri che me ne fregherebbe davvero qualcosa di sapere come se la stanno cavando gli altri?"
Mah, chi lo sa...
Io sono curioso per natura e magari mi preoccuperei più di voi che ti tanti pseudo-conoscenti della vita reale.
Spietato dirlo? Probabile. Ma anche vero.
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Ce l'ho con il guardarsi indietro e "tirare le somme". Troppo, troppo cliché.
E io li odio, i cliché.
Mi domando che senso ha, di fronte a un'apocalisse di tali proporzioni, avere dei rimpianti. Mi sbaglio o sarebbe un pochino tardi per rimpiangere le occasioni perdute? E che senso avrebbe, nel 2015? Non ti sei ancora abituato all'idea che non c'è più niente?
Questo dal punto di vista della, chiamamola, "finzione scenica".
Poi che uno si voglia sfogare con un'ambientazione di questo tipo esorcizzando i casini della vita reale o semplicemente prendendosi piccole rivincite, allora sì, siamo d'accordissimo.
hell
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Non fraintendere però: non sono il tipo che si mette lì, immusonito a frignare. Tiro avanti e sono propositivo. Però "tirare le somme", beh, sì: nella mia testa lo faccio fin troppo spesso.
PS: abituarsi all'idea che non c'è più niente, secondo me, sarebbe il problema più pericoloso e diffuso. Più dei Gialli, dei razziatori, dei blogger cannibali come Edu ;-)
L'essere umano è abitudinario per natura. Non siamo più in grado di adattarci a ciò che ci circonda. Questo fregherebbe il 90% dei sopravvissuti, almeno credo.
PS: discussione interessante, grazie per lo spunto polemico-propositivo! :D
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