Se mi fossi fatto coinvolgere dagli interessi di papà, a quest'ora starei ritraendo donne nude... e magari mi sarebbe anche piaciuto di più. Ma questa è un'altra storia... :)
Credo che queste mie passioni siano nate a) dai cartoni animati giapponesi e b) dai videogiochi, poi c'è stata l'espansione verso i film, i libri e la cultura in generale, storico-artistica.
Onestamente non ci ho mai pensato a "convertire" qualcun'altro alla mia causa. Un po' perché ho sempre ritenuto che una forma mentis siffatta non può essere cambiata più di tanto, mi riferisco al tipo del "lascia perdere queste stronzate", il tipo che conosciamo tutti. E un po' perché quelli che invece sono appassionati come e più di me, mi stanno pure antipatici, se esagerano con le loro manie. In medio stat virtus. Forse.
E comunque, sono stati i Duke, sono stati i Duke! ;)
Se avessi dato retta a mio padre a quest'ora giocherei a calcio! Ma, come dici tu, questa è un'altra storia.
Queste mie passioni sono nate da una concomitanza di cose: librogame, romanzi fantasy, romanzi di Salgari (giusto per citare la notte dei tempi). Diciamo che sono cose che mi sono capitate in mano nel momento più opportuno, ossia quando un ragazzino forma il suo carattere e i suoi interessi. Se al posto de "La spada di Shannara" mi fosse capitato in mano, che ne so, un provino per giocare nei pulcini di qualche squadra di calcio, forse non sarei qui a scrivermi queste cose.
Qualcuno potrà anche dire che non sono passioni che si elidono l'una con l'altra, ma secondo me un po' sì. Perché, piaccia o meno, da ragazzini la vita è fatta di gruppi: i secchioni, gli sportivi, i vandali, i chierichetti etc etc. Difficile stare col piede in due staffe.
Io alla scrittura vera e propria ci sono arrivato molto tardi, anche se da sempre mi sono occupato di scrivere moduli per giochi di ruolo o cose simili (ma senza mai la finalità di pubblicarli). Tuttavia qui parlo più delle passioni in senso generale, non della sola scrittura. E quindi sì, posso dire di essere appassionato del "fantastico" fin da quando avevo 6 anni. Come ho già scritto mi è difficile comprendere se si tratta di una faccenda genetica o meno.
Riguardo al tentare di "convertire" qualcuno, ammetto di provarci di tanto in tanto, seppur in maniera assai blanda. I risultati sono stati sempre mediocri, a volte addirittura nulli.
Secondo me è qualcosa che abbiamo dentro... se fossi nato in una giungla o in qualche tribù isolata avrei fatto qualcosa di inerente, chiaramente rapportato a quel tipo di vita, però :-)
Avendo a disposizione una modica quantità di tempo, un seminterrato attrezzato e qualche strumento posso convincere chiunque a fare qualsiasi cosa. Saw docet. :-) Scherzi a parte mi è capitato di coinvolgere persone avviate per altre strade nei miei interessi narrativi e devo dire che sono percorsi per lo meno accidentati. L'abitudine alla lettura è difficile da coltivare e da mantenere, specialmente per chi di solito non fa neppure la fatica di leggere un quotidiano. Quanto a me non so immaginarmi in altri percorsi. Ho sempre fatto domande sulla natura e il funzionamento delle cose, sul perché si usassero determinate parole e non altre eccetera. Curiosi si nasce e il trucco sta nel porsi sempre nuove domande. Ho iniziato a volare con la fantasia seguendo Salgari, Verne, Dumas e R.L. Stevenson, scoperto in tenera età R.E. Howard e Asimov, come potevo nno volere sempre di più?
Sì, abituare qualcuno alla lettura è davvero complicato. Credo che sia addirittura più semplice vestirlo da kamikaze e convincerlo a farsi esplodere in nome di Allah :) Scherzi a parte, l'amore per la la lettura - di genere o meno - è qualcosa che necessariamente devi nutrire di anno in anno, altrimenti diventa presto una cosa superflua, che non s'impara di punto in bianco. L'imprinting che si subisce da ragazzini è fondamentale, in questo senso.
Grazie per averci raccontato un po' di te ^__^ (tipica frase che usano all'anonima alcolisti, eh eh). In effetti per scoprire certe passioni vanno bene anche le vie traverse, tanto prima o poi ci si arriva.
Riguardo al tuo esperimento, mi sembri davvero sulla strada di un successo clamoroso! Forse questo tuo amico andava solo un po' smosso dall'apatia clamorosa in cui galleggiava. Il mio miglior successo a riguardo è stata convincere un'amica che ODIA l'horror (e affini) a leggersi "Io sono leggenda". Beh... le è piaciuto! E ora apprezza parecchio il genere fanta-catastrofico che prima non aveva mai nemmeno preso in considerazione.
una sana dose di legnate convertono chiunque! ...ma a parte gli scherzi, mi ricordo ancora quando ero a scuola i miei compagni che vedevano la lettura come una punizione mentre io cercavo di leggere anche quello che non mi era stato imposto perchè mi piaceva. Poi anche io ho iniziato a fotografare perchè non sapevo disegnare e a scrivere (parola grossa) perchè non trovavo i racconti che mi piacevano. Ritengo comunque sia questione di educazione dei teneri virgulti, a scuola dovrebbero far leggere anche i fumetti per aiutare i più restii senza insistere con il mattone dei Promessi Sposi e collegati! Beppe
I fumetti, i romanzi d'avventura, magari anche qualche librogame... sarebbero degli ottimi incentivi per imparare ad amare la lettura. Anzi, sarebbero STATI, visto che ora pure con questi strumenti dubito che si otterrebbe qualcosa.
Mi hai fatto tornare alla mente "La storia d'Italia a Fumetti". Biagi era un grande giornalista e un acuto educatore. Peccato che l'idea non è stata colta con l'entusiasmo che meritava. :/
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Credo che queste mie passioni siano nate a) dai cartoni animati giapponesi e b) dai videogiochi, poi c'è stata l'espansione verso i film, i libri e la cultura in generale, storico-artistica.
Onestamente non ci ho mai pensato a "convertire" qualcun'altro alla mia causa. Un po' perché ho sempre ritenuto che una forma mentis siffatta non può essere cambiata più di tanto, mi riferisco al tipo del "lascia perdere queste stronzate", il tipo che conosciamo tutti. E un po' perché quelli che invece sono appassionati come e più di me, mi stanno pure antipatici, se esagerano con le loro manie. In medio stat virtus. Forse.
E comunque, sono stati i Duke, sono stati i Duke! ;)
hell
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Queste mie passioni sono nate da una concomitanza di cose: librogame, romanzi fantasy, romanzi di Salgari (giusto per citare la notte dei tempi). Diciamo che sono cose che mi sono capitate in mano nel momento più opportuno, ossia quando un ragazzino forma il suo carattere e i suoi interessi.
Se al posto de "La spada di Shannara" mi fosse capitato in mano, che ne so, un provino per giocare nei pulcini di qualche squadra di calcio, forse non sarei qui a scrivermi queste cose.
Qualcuno potrà anche dire che non sono passioni che si elidono l'una con l'altra, ma secondo me un po' sì. Perché, piaccia o meno, da ragazzini la vita è fatta di gruppi: i secchioni, gli sportivi, i vandali, i chierichetti etc etc. Difficile stare col piede in due staffe.
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Tuttavia qui parlo più delle passioni in senso generale, non della sola scrittura. E quindi sì, posso dire di essere appassionato del "fantastico" fin da quando avevo 6 anni.
Come ho già scritto mi è difficile comprendere se si tratta di una faccenda genetica o meno.
Riguardo al tentare di "convertire" qualcuno, ammetto di provarci di tanto in tanto, seppur in maniera assai blanda. I risultati sono stati sempre mediocri, a volte addirittura nulli.
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Scherzi a parte mi è capitato di coinvolgere persone avviate per altre strade nei miei interessi narrativi e devo dire che sono percorsi per lo meno accidentati. L'abitudine alla lettura è difficile da coltivare e da mantenere, specialmente per chi di solito non fa neppure la fatica di leggere un quotidiano.
Quanto a me non so immaginarmi in altri percorsi. Ho sempre fatto domande sulla natura e il funzionamento delle cose, sul perché si usassero determinate parole e non altre eccetera. Curiosi si nasce e il trucco sta nel porsi sempre nuove domande. Ho iniziato a volare con la fantasia seguendo Salgari, Verne, Dumas e R.L. Stevenson, scoperto in tenera età R.E. Howard e Asimov, come potevo nno volere sempre di più?
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Scherzi a parte, l'amore per la la lettura - di genere o meno - è qualcosa che necessariamente devi nutrire di anno in anno, altrimenti diventa presto una cosa superflua, che non s'impara di punto in bianco.
L'imprinting che si subisce da ragazzini è fondamentale, in questo senso.
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Meglio i videopoker, vero? ^_^ Ma da questo orecchio non ci sentono mica!
Glauco
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Riguardo al tuo esperimento, mi sembri davvero sulla strada di un successo clamoroso! Forse questo tuo amico andava solo un po' smosso dall'apatia clamorosa in cui galleggiava.
Il mio miglior successo a riguardo è stata convincere un'amica che ODIA l'horror (e affini) a leggersi "Io sono leggenda". Beh... le è piaciuto! E ora apprezza parecchio il genere fanta-catastrofico che prima non aveva mai nemmeno preso in considerazione.
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Beppe
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Glauco
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