Paese fantasma: Pozzis

May 26, 2009 15:26




Oggi vi propongo un "nuovo" paese abbandonato, questa volta in Friuli. Trattasi di Pozzis, su cui tra l'altro grava una storia degna del più tipico film horror. Storia di possessioni demoniache (anzi, di un'epidemia di possessioni, o presunte tali!), ma anche teatro dei più truci scontri della Prima Guerra Mondiale, tra italiani e austriaci.
Fino ad arrivare, in tempi recenti, alla tragica storia di Alfeo Carnelutti, detto "Cocco", una sorta di santone hippy che sognava di ridare vita al paese abbandonato, trasformandolo in una comunità in grado di mischiare pastorizia, peace & love e black metal. Peccato che il Carnelutti, come il peggiore dei finti santoni, si trasformò presto nel killer di una prostituta che aveva da poco ospitato nel suo novello Eden.
Qui l'articolo sul fatto.

Vien quasi voglia di usare queste location per girare un film dalle forti suggestione lovecraftiane, no?

Ora eccovi il suggestivo articolo su Pozzis pubblicato da "Il gazzettino" nel marzo del 1999.

Pozzis ha tutto il fascino del "paese dell'orrore e della follia". Quelle quattro case nell'alta valle dell'Arzino, con i muri che perdono sassi a ogni intemperie, racchiudono segreti e storie che a pochi è dato di sapere. Molte di queste pagine sono ormai parte della storia, come l'epidemia di isterodemonopatie (possessioni demoniache), che colpì tutto il comune di Verzegnis nel 1972 o gli episodi della prima e della seconda guerra mondiale. Ma l'atmosfera di questo paese fantasma, abbandonato definitivamente dagli abitanti agli inizi degli anni sessanta è un qualcosa di impalpabile. Sono i luoghi che suscitano strane inquietudini. Pozzis è una frazione di Verzegnis, ma è isolata da questo dal monte Pizzat. La sede comunale e gli altri paesi sono sul versante nord, nella valle del Tagliamento. A dividerli la Sella Chianzutan, ora asfaltata e percorribile con facilità, ma fino a non molti decenni fa non certo agevole da superare. A sud c'è la stretta dell'Arzino, prima di arrivare a S. Francesco, in comune di Vito d'Asio, ora provincia di Pordenone. Un paese condannato inevitabilmente all'isolamento, dunque. Anche perché la nuova strada è stata tracciata qualche centinaio di metri sopra le case, in un versante scosceso, tagliandolo fuori ulteriormente dai collegamenti. E l'amenità dei luoghi (un torrente cristallino, poco più su le spettacolari cascate, i boschi di faggio) contrasta sinistramente con l'abbandono delle case. Isolamento vuol dire anche un passato che evoca emozioni antiche, ancestrali paure. Qui era luogo di agane e di salvans, qui le creature del mondo pagano si fondevano con una religiosità primordiale. Non può stupire che nel 1872 tale Margherita Vidusson, una ragazza di 25 anni, manifestasse di essere posseduta dal demonio, dando vita a una epidemia che coinvolse altre 24 ragazze e un giovane carabiniere. Tutto era cominciato dopo la predica di un domenicano alla "fiesta dai spiritaz" di Clauzetto, un esorcismo collettivo diventato festa religiosa ("dal perdon"). Tutto finì con l'intervento di un medico udinese massone e illuminato, Giuseppe Chiappolino, che tra l'altro ci ha lasciato una splendida relazione che è uno spaccato interessantissimo sulla vita di allora. Pozzis è protagonista anche nella prima guerra mondiale, con la Quarta armata alpina che cerca, scendendo dalla Carnia, di congiungersi alla Terza, ma trova nel mezzo gli austrotedeschi: massacri e terrore. E entra anche nella seconda guerra mondiale, diventando un luogo ideale per i resistenti della Brigata Garibaldi della Val d'Arzino: anche qui uccisioni e terrore. 
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speleologia urbana, luoghi misteriosi, paese fantasma

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