Paese fantasma: Balestrino (Loano)

Apr 04, 2009 10:02




Balestrino si trova nell'entroterra di Loano, in provincia di Savona, a sette chilometri dalla riviera di ponente. Nell'alto Medioevo fu di proprietà dei monaci benedettini dell'Abbazia di San Pietro dei Monti. Tra tutti i paesi che abbelliscono questa parte dell'entroterra, Balestrino è uno tra i più suggestivi. Tra le villette di recente costruzione si può scorgere, in alto, il castello che domina ancora il vecchio borgo, abbandonato tra il 1962 e il 1963 a causa di fenomeni franosi. Da anni sono in corso indagini geologiche, studi e ricerche finalizzati a riportarlo in vita.




Già nel paleolitico la zona era stata scelta dagli antichi liguri per i "ripari sotto roccia" che offriva, le "Tane da Bösa", simili alle grotte della vicina Toirano. Il territorio fa parte della comunità montana del Polluce, si estende dai 60 ai 750 metri di altitudine ed è in gran parte boscoso: gli ulivi delle colline più vicine al mare cedono il posto gradualmente a castagni, querce e frassini.




Balestrino è stato ultimamente utilizzato come ambientazione per il film "Inkheart, la leggenda di cuore d'inchiostro", la storia di una bambina di nome Meggie, gran divoratrice di libri come suo padre, il quale ha l’abilità segreta, quando legge ad alta voce, di trasportare i personaggi dai libri alla realtà. Nel film Balestrino diventa "Capricorn village", assediato dai malvagi Black Jackets. Una location che, pur riadattata secondo le esigenze del copione con pannelli e stucchi medievali, sarà ben riconoscibile.

Visitare Balestrino

Tornando a oggi, ciò che più rimarrà impresso, sarà l’emozionante veduta dell'originaria Balestrino, cioè quel nucleo di case che sorge ai piedi del castello e che giace completamente abbandonato; infatti nel 1963 a causa di una serie di smottamenti si decise di costruire la "nuova" Balestrino più a monte, condannando all'oblio del tempo le antiche case. Da allora la vecchia Balestrino divenne a tutti gli effetti un paese fantasma, pittoresca composizione di antri bui e silenziosi, archi, sovraportali, cantine vuote invase da cumuli di macerie e dalla vegetazione. Assaporerete l'innaturale silenzio aspettandovi che da un momento all'altro il paese si possa rianimare, tornando alla vita di un tempo. Lasciando Balestrino sarà facile provare una dolce e sottile malinconia per le cose che furono e che talvolta si perdono nella memoria. In estate poi non dimenticate di rinfrescarvi presso la fontana che troverete di fronte al castello, sulla strada per Toirano; qui, ancora una volta, il volto antropomorfico della natura, attraverso una bella effigie di pietra, sembrerà l'ennesima traccia dell'estinto Mondo della Tradizione.
(fonte: www.triora.org/ )

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