[Harry Potter] Su una spiaggia di Male

Jan 19, 2009 22:26


La mia prima storia per il P0rn Fest! Non aggiungo altro che la storia è lunga per fatti suoi.

Titolo: Su una spiaggia di Male

Fandom: Harry Potter

Coppia: Draco/Harry

Prompt: Harry Potter, Draco/Harry, “Fare l'amore sulla spiaggia sarà anche romantico, ma la sabbia mi sta andando dentro il culo.”

Warning: Slash!


-Harry Potter!-

Il suo nome venne strascicato da una voce che per un attimo parve coprire il quieto clamore del Wizard, la catena di Long Bar più rinomati nel Mondo Magico. Harry si voltò e incontrò il viso divertito di Draco Malfoy.

Era cominciato tutto da lì, da un incontro casuale in un Long Bar di Male. Lo aveva fissato con gli occhi sgranati e le sopracciglia nascoste dalla frangia scura e aveva balbettato un -Malfoy?- Continuando a guardarlo come se fosse un fantasma. Doveva avere avuto un’espressione davvero ridicola perché Draco era scoppiato a ridergli in faccia, attirando l’attenzione di un paio di clienti, e aveva preso posto al bancone accanto ad Harry senza chiedere se era con qualcuno, se quel posto era occupato...

In un angolo del cervello Harry aveva pensato che non era cambiato assolutamente, algido e borioso come se lo ricordava, mentre quello ordinava qualunque cosa avesse preso l’altro. Aveva quindi iniziato a sorseggiare il suo gin tonic incurante dei occhi ancora insistentemente fissi sul suo volto.

Quando finalmente ebbe fatto pace con la sua presenza lì, Harry se ne uscì con un -Che diavolo ci fai qui, tu!?- Che aveva gelato l’altro su quello sgabello. La mano si era fermata un attimo prima che le labbra incontrassero nuovamente il vetro del bicchiere e il suo sguardo era parso per un momento ferito, ma qualunque cosa fosse, era passato con lo sbattere delle palpebre sui bulbi oculari.

-Una vacanza, la stessa cosa vale per te, suppongo.- Aveva detto per poi tracannare il resto del suo drink, pagare e uscire. Harry si era morso la lingua e aveva guardato male il suo bicchiere ormai vuoto, neanche fosse stata colpa sua. Non ci aveva pensato due volte e lasciare qualche galeone sul bancone e uscire nel rosso del tramonto. Malfoy era poco distante e lui non ci mise più di qualche secondo a rintracciare i suoi capelli biondi che si animavano con il balenare del sole; avevano la capacità di acquistare una sfumatura diversa a seconda dell’ora del giorno, della stagione, del luogo. Harry poteva giurare di non aver mai visto lo stesso gioco di luce due volte su quei ciocche.

Ci aveva messo davvero poco a raggiungerlo e a pararglisi davanti, pur senza sapere esattamente cosa doveva dirgli di tanto urgente.

-Malfoy!- Aveva esordito quasi con rabbia, neanche quello lo avesse offeso in qualche modo -Voglio sapere perché cazzo sei qui!-

L’altro l’aveva guardato annoiato, il viso chiarissimo reso quasi luminescente dalla luce rossa e aveva risposto monocorde -Te l’ho detto, sono in vacanza.-

-Ah! Non farmi ridere! In vacanza da cosa? Dal lavoro?-

Era stato un colpo basso, lo sapeva. Draco Malfoy non aveva un lavoro, era stato impegnato per tre anni a difendersi dalle accuse del Wizegamot sulla sua partecipazione a certi fatti di guerra. Aveva speso gran parte della sua eredità per pagare la miglior difesa per sé stesso e i suoi genitori.

Malfoy lo aveva guardato senza espressione, solo uno scatto appena percettibile dell’angolo della bocca; aveva cercato di aggirarlo e passare oltre ma Harry lo aveva bloccato di nuovo, fermandolo per un braccio.

Aspetta aveva detto. Mi dispiace aveva continuato, Non avrei dovuto, scusami.

Quello era stato il secondo passo. Malfoy aveva annuito e lui aveva sorriso.

Erano tornati al Wizard e avevano passato la serata a parlare e bere seduti a un tavolino nell’ombra per evitare riconoscimenti scomodi. Era stato lì che Malfoy era diventato Draco e le lingue si erano sciolte. Harry aveva raccontato di Ginny e della crisi in cui la loro relazione era caduta quando avevano dovuto fare i conti con la sua bisessualità.

-Ha mollato- Aveva spiegato lui -Diceva che c’era da combattere contro troppo e contro troppi e lei era stanca di combattere, tutto qui.-

Malfoy aveva scrollato le spalle e aveva buttato giù l’ennesimo cicchetto di rum storcendo la faccia per la sensazione di bruciore che gli aveva provocato alla gola. Il discorso era caduto lì e non era stato più ripreso almeno fino a notte fonda.

Avevano lasciato il long bar che si vedevano le stelle in cielo e la temperatura era scesa facendoli rabbrividire per gli abiti troppo leggeri che indossavano. Harry gli aveva proposto di andare da lui, perché era depresso e non voleva rimanere da solo, ma questo non l’aveva detto e comunque non ce n’era stato bisogno perché Draco aveva accettato subito.

La casa era una villetta sulla spiaggia, tutta vetrate e spazi ampi. Se Hermione l’avesse vista avrebbe detto qualcosa come -Oh Harry...- perché lei sapeva del sottoscala. Ma Draco no, quindi non aveva fatto una piega e aveva accettato le due dita di Whisky Incendiario che l’altro gli aveva porto e lo aveva seguito fuori, sulla veranda. Avevano lanciato un incantesimo riscaldante e si erano seduti sul dondolo e avevano parlato ancora, di loro, del passato, del presente, delle proprie colpe, dei torti fatti e subiti e poi avevano parlato della guerra e di quello che aveva lasciato loro.

Si erano scoperti simili e complementari ed era bastato un attimo perché si baciassero proprio lì su quel dondolo. La bocca di Harry era calda e morbida, come tutto di lui, e Draco si era sentito infiammare di desiderio tra quelle braccia, gemendo sulle sue labbra dischiuse e lasciandosi andare al piacere. Si era spinto contro l’altro incontrando la resistenza di un petto solido e di mani grandi che lo avevano fermato per le spalle, prima di attirarselo addosso. Harry si era steso di schiena sul dondolo e Draco gli era andato dietro con cautela per non far muovere troppo quello stupido coso.

Si erano baciati per un tempo infinito, riscoprendosi e accarezzandosi in punta di dita e con le mani ben aperte e tutto il resto del corpo, strusciando e baciando, leccando, afferrando e mordendo tutto quello che potevano.

Poi qualcosa era cambiato.

-Voglio fare il bagno.- Aveva sussurrato Draco alzandosi e trascinandolo per una mano, sorridendo. Harry lo aveva seguito sulla spiaggia e lo aveva imitato quando quello aveva preso a spogliarsi lasciando gli indumenti e la bacchetta un po’ dove capitava. Si erano tuffati nudi nelle onde dell’oceano che si infrangevano sul bagnasciuga e si erano ricongiunti ansimando per il freddo dell’acqua contro la loro pelle calda prima e per il piacere che essere vicini, accarezzarsi l’un l’altro, procurava loro. L’acqua che lambiva i fianchi, i piedi che si muovevano alla cieca sul letto di sabbia, i loro corpi che dondolavano per effetto delle onde, per tutto questo Harry si sentì infiammare. Gli accarezzò tutto il petto, scendendo sulle anche e deviando per l’incavo della schiena, stringendoselo addosso, baciandogli il collo e poi le labbra mentre Draco sospirava di piacere, una mano tra i fradici capelli mori e l’altra sul fondoschiena a rispondere all’assalto. Le bocche si cercarono di nuovo, ricongiungendosi ancora e ancora così come le mani, i bacini, i petti. Ogni loro parte del corpo agognava e trovava la sua corrispettiva strusciandosi, accarezzando, facendoli gemere e desiderare il piacere.

-Spiaggia...- Fu l’unica parola coerente che riuscirono ad ansimare con gli occhi vacui e i brividi a pervadere loro tutto il corpo. Tornarono a riva con calma, continuando a riscoprirsi con le bocce, i denti, i palmi delle mani, le dita, ansimando il nome dell’altro in preghiera, chiedendo all’altro il permesso, di concedergli di amarlo come desiderava e lenire le sue sofferenze.

Si erano stesi sul bagnasciuga, o per meglio dire erano caduti l’uno sopra l’altro inciampando nella foga di arrivare, toccare, baciare quanta più pelle possibile.

Cominciarono a ridere per tutto e per nulla, per la caduta, per l’alcool, per il fatto di trovarsi con l’altro nudi e vogliosi di darsi piacere reciprocamente. L’ilarità si smorzò quasi subito però con l’incedere delle mani sui fianchi e delle bocche su lembi di pelle sensibili.

Harry allungò la testa all’indietro sentendo la sabbia grattargli la nuca, sporcargli i capelli bagnati e concesse a Draco lo spazio necessario affinché questo affondasse con i denti nella sua carne, quasi a sangue, facendolo gemere per le scariche che lo attraversarono. Alzò una gamba dividendo quelle del biondo e la strusciò contro il suo sesso, stringendogli una natica con la mano bene aperta per incitarlo a dondolare su di lui. Draco ansimò in risposta, arpionandogli la spalla e mordendogli la clavicola, risalendo poi a baciarlo con passione. Aveva le guance bollenti e gli occhi liquidi e ansimava piano dalle labbra socchiuse. Harry si perse a guardarlo spingersi e gemere su di sé, in cerca di frizione, e si spinse e gemette anche lui quasi in risposta. Sentiva il sesso di Draco duro contro il suo, l’acqua che gli lambiva ritmicamente i fianchi e l’aria frizzante della notte sfiorargli il volto.

Si sporse in avanti con le labbra, in cerca di quella bocca e alzò la gamba destra contro il fianco nudo di Draco, strusciandola in un silenzioso invito. Draco lo guardò per un attimo e poi si mosse. Congiunse le loro labbra con un sospiro e portò la sua mano tra le natiche di Harry. Un incantesimo sussurrato e poi due dita erano già in lui, ad allargarlo e stimolarlo con il loro ritmo lento e, nonostante tutto, impaziente. Quando pensò che quel maledetto lo avrebbe fatto venire così, senza una reale soddisfazione, ecco che Draco si alzò da lui sfilando le dita, e Harry si lamentò per la perdita di contatto, di qualunque contatto con lui.

Ma poi Draco aveva sbuffato una risata e lo aveva guardato in modo indecente e lui si era sentito infiammare perché, cazzo, il bello doveva ancora cominciare!

Quando Draco si spinse in lui, Harry si inarcò per i brividi a scuotergli il corpo e l’acqua troppo fredda contro la sua pelle bollente. Si sentiva aperto e sconcio e voleva che l’altro non smettesse mai di muoversi in quel modo, lento e passionale, come era Draco in tutto quello che faceva.

Harry allungò le braccia all’indietro, stringendo la sabbia asciutta tra le dita, sentendola fuggire e ricadere a mucchietti attorno ai suoi pugni, guardando Draco dondolare su di lui, spingersi in fondo in lui, alzargli le gambe e esporlo al suo sguardo voglioso come meglio poteva. E lui si lasciò fare tutto, rispondendo docile come una bambola, gemendo a ogni spinta, inarcandosi desideroso contro le sue mani.

Draco lo sovrastava rimanendo piegato su di lui senza però far congiungere i loro corpi se non con il bacino e con le mani strette dietro le sue ginocchia.

Quando le vampate di calore e piacere che risalivano dal suo basso ventre si erano intensificate, lo avevano fatto anche i suoi gemiti e il suo contorcersi fino a quando Draco non gli aveva stretto il sesso tra le dita e lo aveva masturbato a ritmo sostenuto. Gli erano bastate poche spinte e il suo sperma era schizzato fuori con forza imbrattando il suo ventre e la mano dell’altro. Dopo di che, Draco resse poco. Gli rialzò la gamba abbandonata poco prima e continuò a spingersi con forza fino a venire con un brivido che gli percorse tutto il corpo e sembrò privarlo di ogni energia.

Rimase sulle ginocchia, respirando affannosamente dalla bocca aperta e la testa gettata all’indietro. Lasciò con cautela le gambe di Harry e si ritirò piano, uscendo da lui. Guardò con calma Harry e lo spazio accanto a lui ma appena provò a muoversi quello lo prese e se lo tirò addosso baciandolo piano sulle labbra.

Draco lo aveva fissato sorpreso ma aveva sorriso appena e lo aveva baciato ancora.

Cinque anni dopo sono di nuovo su quella spiaggia, accoccolati, nudi e accaldati dopo aver fatto l’amore.

Draco sospira soddisfatto e appagato e Harry gli risponde con un sospiro molto simile sistemandosi meglio sul letto di sabbia. La notte è calma e il mare una tavola nera, senza la luna anche le stelle sono più luminose.

Harry si muove ancora, ma Draco gli dà uno schiaffetto sull’anca e per il resto lo ignora.

Alla terza volta, lo schiaffo arriva in testa. Harry sbuffa.

-Ho deciso, l’anno prossimo usiamo il letto!-

-E perché mai dovremmo interrompere la tradizione, Potter?-

-Beh, tesoro, fare l’amore sulla spiaggia sarà anche romantico, ma la sabbia mi sta andando dentro il culo!-

Draco scoppia a ridere e si alza tirandolo in piedi con lui -Allora necessiti di un bel bagno.- Fa malizioso.

-Ah sì? E mi lavi tu?- Gli chiede il moro, lasciandosi trascinare verso l’oceano che li accoglie con il suo lento ondeggiare sulla riva.

-Dovunque.- E la sua voce è un ronfare sensuale mentre i loro corpi si rincontrano tra le acque. Harry sorride malizioso e gli sfiora le labbra con le sue.

-Va bene. Ma l’anno prossimo restiamo in casa, nel letto.-

-Ma Harry...-

-... con le candele e i lacci e la benda...- Harry ghigna quando sente Draco trattenere il fiato e sussurrare roco:

-Ah, allora sì!-

fanfiction, world: harry potter, slash, p0rnfest

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