Titolo: Inaugurare la nuova casa
Rating: NC17
Beta: ellepi
Pairing: Death Mask/Aphrodite
Avvertimenti: slash, rimming
Prompt: Saint Seiya, Aphrodite/Death Mask, "L'arredamento lo scelgo io" "Perché?" "Perché i muri della tua casa urlano dall'orrore" pOrnfest di
fanfic_italia
Death Mask entrò nell’appartamento nuovo seguendo la figura del suo compagno.
-Allora, che ne dici?-
Lui scrollò le spalle e Aphrodite sbuffò, continuando l’ispezione nella stanza accanto. Il suono dei suoi passi risuonava nell’aria ferma, sui muri spogli e contro i soffitti alti dell’appartamento vuoto, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Death Mask. Davvero non capiva perché quello dovesse portare gli stivali con quegli stupidi tacchi! Non si vedeva subito che era un finocchio? Doveva per forza sottolineare l’ovvio in quel modo?
Aphrodite fece sbucare la sua testolina azzurra dall’altra stanza richiamandolo dalle sue menate mentali sul perché avesse chiesto a quella checca patentata di andare a vivere insieme.
-L’arredamento lo scelgo io-
-Perché?-
-Perché i muri della tua casa urlano dal’orrore-
Death Mask inarcò un sopracciglio -Come, scusa?-
-Ma sì! Tutte quelle maschere mortuarie sono così orribili e di cattivo gusto! Non ho intenzione di vivere in casa con loro.-
-E io non ho alcuna intenzione di vivere in una casa con le tendine rosa!- Sbottò l’altro alquanto irritato.
Aphrodite storse la faccia in un’espressione schifata, rincuorandolo non poco.
-No, niente tendine rosa- Spiegò quello aprendo la porta del bagno e dandogli una rapida occhiata -Stavo pensando che il fucsia ravviverebbe molto di più l’ambiente!-
Death Mask sgranò gli occhi, incredulo. -Io non vivrò mai in una casa con le tendine da finocchio!-
L’altro si voltò a guardarlo con un sopracciglio inarcato -Tesoro, tu sei un finocchio!-
-Questo non significa però che io accetti di vivere in una casa con tendine del genere!-
-Allora vivrai nel garage con le tue amate maschere decrepite.- Lo avvisò quello senza distogliere lo sguardo dalla sua analisi dell’angolo cottura già presente.
Death Mask ringhiò decretando l’inizio dei giochi.
Aphrodite scattò in fuga, correndo da una stanza all’altra, ridendo per le sue frasi sbottate nel suo dialetto stretto e quasi del tutto incomprensibile.
Quando riuscì a bloccarlo contro il muro, erano di nuovo nell’ingresso.
-Ti ho preso.- I loro respiri alterati si mischiavano davanti alle bocche dischiuse per la vicinanza dei loro corpi, schiacciati l’uno contro l’altro, come se non esistesse altro modo per loro di stare vicini.
-E adesso che mi fai?- Mormorò Aphrodite socchiudendo gli occhi lascivo e lasciando scivolare un poco le sue mani sui pettorali tonici dell’uomo di fronte a sé. Questi ringhiò sommessamente allungandosi a sussurrargli nell’orecchio -Tutto quello che ho detto...-
Il suo tono basso e minaccioso fece fremere il compagno che si ritrovò a sospirare agitandosi per l’anticipazione.
-Come vuoi che mi metta?- Chiese poggiando il capo contro la parete alle sue spalle e risalendo con le mani fin sul collo dietro cui le intrecciò?. Death Mask ghignò strusciando la punta del naso e poi tutto il resto del viso contro la guancia di Aphrodite graffiandolo con la ricrescita della barba.
-Voltati, faccia al muro.- Gli ordinò scostandosi lo stretto necessario affinché potesse eseguire l’ordine. Aphrodite gli scoccò uno sguardo sensuale e voglioso, già pregustandosi il momento, e si voltò. Poggiò la guancia sul muro freddo e posò le mani ben aperte ai lati di questo, rabbrividendo per la differenza di temperatura con il suo corpo. Le mani di Death Mask lo percorsero dai fianchi al collo, ridiscendendo e fissandosi sulle natiche fasciate da un paio di jeans attillati. Si accostò di nuovo con l’intero corpo inalando l’odore di sesso che traspirava dal corpicino tra le sue mani. Gli scostò i capelli su una spalla, lasciando che ricadessero in avanti, e gli sfiorò il collo con la punta del naso e poi le labbra.
Le mani vagarono lente sul sedere sodo, prima di avventurarsi sul davanti dove incontrarono la consistenza bollente e dura di un pene eccitato. Gli sbottonò il jeans, facendo scendere lentamente la zip e sentendolo sospirare di sollievo. Ghignò divertito dal fremito che pareva scuotere Aphrodite senza tregua.
-Qualcosa non va, dolcezza?-
Aphrodite gli scoccò un’occhiataccia delle sue, che avrebbe sicuramente sortito più effetto se non fosse stato per lo strato di piacere che copriva le sue iridi cerulee, e sbottò -Hai intenzione di scoparmi o preferisci perdere ancora tempo?-
Death Mask scoppiò a ridere.
-Oh, ma io non ho mai detto che ti avrei scopato...- Lo informò infilandogli le mani nella patta aperta e portandole poi sui fianchi per far scendere il tessuto dalle anche pallide -Almeno non come vorresti tu.-
Le mani accompagnarono i jeans lungo il suo percorso sulle gambe, fino a dove lo stivale ne impediva l’ulteriore discesa. Death Mask rimase inginocchiato risalendo con i palmi ben aperti a massaggiare i glutei scattanti sopra il cotone leggero dell’intimo.
Calò anche quello, sentendo la pelle sotto le sue dita percorsa dai brividi di eccitazione che passarono al suo corpo tramite quel lieve contatto. Il sedere di Aphrodite era piccolo, sodo e pallido. Bellissimo, come il resto di lui d'altronde, e Death Mask ne aveva una vera e propria ossessione.
Ancora non aveva trovano nulla che lo eccitasse di più dell’idea di essere sepolto lì in mezzo. Probabilmente solo l’essere davvero sepolto lì in mezzo. Ma non era quello che aveva in mente adesso, oh no.
La prima leccata fu quasi di prova. Non era una cosa che faceva spesso, a uno come lui piaceva molto di più la possessione totale del proprio compagno, ma ogni tanto la fantasia prendeva il sopravvento e gli faceva venir voglia di prendere alla sprovvista l’altro e scoparlo in modi alternativi.
Le gambe di Aphrodite tremarono vistosamente e la sua voce si spezzò nel bel mezzo di un gemito. Lui riprovò a lappare la carne rugosa dell’apertura e quello ansimò ancora. Poteva scommettere che avesse le guance in fiamme e gli occhi chiusi nel tentativo di concentrarsi abbastanza da non venire subito.
Death Mask ghignò e ricominciò la sua lenta tortura con la lingua. La spinse piano all’interno per testare la cedevolezza del muscolo perianale e gustarsi fin dal primo affondo il sapore particolare che certi giochini permettono di scoprire. Le mani tenevano le natiche ferme e spalancate per facilitare il suo gioco di lingua e per frenare il più possibile i tentativi dell’altro di spingersi contro di lui per avere di più e più a fondo.
Preso com’era dalla sua piacevolissima attività non fece molto caso ai suoni umidi tipici della masturbazione se non quando aumentarono di ritmo e l’altro venne con un gemito quasi sofferto contro il muro, bianco su bianco.
Death Mask guardò ipnotizzato un rivolo trasparente scivolare giù e allargarsi un poco prima di continuare la sua corsa sul battiscopa lucido, fino a terra.
Con il fiatone e le mani ancora fisse sulle natiche spalancate, alzò lo sguardo sulla figura scomposta di Aphrodite, con la guancia rossa completamente schiacciata contro la parete e le mani a penzolare lungo i fianchi ,e il suo pene ancora eccitato si contrasse nei jeans stretti.
Si alzò e strusciò la sua erezione contro le natiche nude e bagnate della sua saliva del suo compagno sentendolo mugolare. Lui riprovò più per avvisarlo che lo avrebbe scopato lì e subito che per reale bisogno di farlo, ma quello doveva essere di tutt’altro avviso perché prese un bel respiro e con forza si staccò dal muro, facendo barcollare lui all’indietro. Si voltò nell’abbraccio e lo spinse, invertendo le loro posizioni.
Death Mask rimase così sorpreso da non opporre alcuna resistenza e sbatté le spalle contro la parete rimanendo però con il bacino leggermente in avanti.
Aphrodite lo baciò famelico prima di scendere e inginocchiarsi tra le sue gambe già intento a sbottonargli i pantaloni e calarglieli insieme all’intimo fino alle caviglie. Il pene scattò eccitato davanti al suo viso e lui lo prese in mano masturbandolo un paio di volte prima di aprire le labbra e ingoiarlo tutto senza tentennamenti. Death Mask gemette sonoramente, stringendo i capelli dell’altro con una mano e sbattendo con forza la testa all’indietro ma senza curarsene.
Aphrodite lo succhiò con piacere, ansimando di tanto in tanto quando il sapore del preorgasmo gli invase la bocca e il cervello. Death Mask spinse le anche all’insù per aumentare il ritmo e scoparsi quella bocca indecente a suo piacimento e ringhiò soddisfatto quando quello glielo lasciò fare, anche se solo con la punta. Cercò di strattonarlo per i capelli per farlo chinare di più e penetrarlo più a fondo, ma quello resistette e cominciò a masturbarlo.
Aphrodite teneva tra le labbra solo il glande e accarezzava l’asta con rapidità, mentre cercava di tenerlo fermo con una mano sul fianco, e lui gemette sonoramente aggrappandosi ai suoi capelli perché vederlo così raddoppiava la sua voglia di venirgli in bocca, magari facendogli tenere la bocca aperta perché vedesse nel momento in cui ingoiava il suo sperma.
Aphodite lo lasciò scivolare dalle labbra e continuò a masturbarlo e guardarlo goloso, mordendosi un labbro gonfio prima di leccargli il taglio sul prepuzio con studiata lentezza. Quando lo accolse di nuovo fino in gola le contrazioni nei suoi testicoli si fecero forti e continue a ogni nuova suzione e del saettare della lingua contro la sua pelle bollente. Venne così, guardando il suo compagno succhiare il suo cazzo teso e lucido e ritirandosi appena in tempo per vedere l’ultimo schizzo di seme scivolargli sulle labbra e venire raccolto dalla sua lingua rapida.
Ansimò ancora completamente stremato, una mano ancora stretta tra le ciocche turchesi all’altezza del suo ventre, gli occhi chiusi e il viso in fiamme per il piacere provato. Aphrodite gli appoggiò la fronte contro lo stomaco ancora coperto dalla maglia prima di lasciarsi tirare su da lui e abbracciarlo mollemente.
-Dici che la doccia funziona già?- Chiese con la voce attutita dalla spalla su cui aveva appoggiato la testa.
-Perché?- Domandò l’altro in automatico senza muoversi di un millimetro se non per accarezzargli delicato un fianco ancora nudo. Sentì le labbra arricciarsi in un’espressione disgustata contro il suo collo.
-Sono tutto sudato e appiccicoso... che schifo!- Borbottò spostandosi da lui e abbassandosi per recuperare intimo e jeans ancora ai polpacci. Death Mask approfittò del momento di distrazione per rifilargli un sonoro e soddisfacente schiaffo sulla natica esposta che gli fece cacciare un gridolino oltraggiato e molto effeminato.
-Bravo, vai, così riscaldi l’acqua per me e ti prepari per farti scopare come si deve!-
Aphrodite lo fulminò con lo sguardo alzandosi il pantalone fino a metà sedere e andandosene di gran carriera verso il bagno sbottando un inconfondibile -Col cazzo!- sbattendo la porta del bagno dietro di lui.
Death Mask sorrise ricordandosi perché avesse chiesto a quella checca di andare a vivere insieme: con Aphrodite doveva sempre combattere per poterselo scopare e, si sa, quando si fatica la ricompensa è sempre più dolce ed appagante.