[QaF USA] - Amici? ...Amanti! - B/M & B/J - Capitolo 1

Aug 02, 2009 22:41


Titolo: Amici? ...Amanti!
Autrice: Karrina
Timeline: Stagione uno, attorno alla 6°-7° puntata.
Capitoli: 1/?
Rating: NC17
Beta: Nefertite
Disclaimer: Brian, Justin e gli altri personaggi di QaF non mi appartengono, li ho presi in prestito, ma senza fini di lucro.
Sommario: What if...? E se Brian e Michael avessero avuto una relazione più intima?

---

Cap 1: False sicurezze e Vere debolezze

-Andiamo a casa...a finire.- "Siamo entrambi in tiro e te ne esci fuori con queste tue pretese del cavolo!? Certe volte ti strozzerei!" Brian interruppe il bacio e distolse lo sguardo. Si sollevò dal corpo del suo compagno e si richiuse la patta dei jeans con un gesto stizzito.
Attorno a loro i gemiti e gli odori del sesso occasionale e promiscuo della dark room del Babylon.
-Voglio solo farlo comodamente nel letto...- "Comodamente? In quel letto minuscolo? In quella camera minuscola? Mi viene un attacco di claustrofobia ogni volta che ti scopo!..." Brian tirò fuori una sigaretta e se l'accese prima di dire qualcosa di offensivo.
-Sì, sì...come ti pare...andiamo!- voltò le spalle a quel miraggio erotico e spinse con il fianco sulla maniglia antipanico dell'uscita. Quella porta dava direttamente sui vicoli dietro il locale, dove aveva parcheggiato la jeep.
-Aspetta, non abbiamo salutato Emmet e Ted!- disse Michael risistemandosi i vestiti.
-Porca puttana, ma ti decidi una buona volta? Chi cazzo se ne frega di Emmet e Ted, vuoi scopare sì o no?- sulle sue ultime parole si sentì un rumore sordo, voltandosi videro il cassonetto vibrare ancora dopo il colpo che aveva ricevuto, quando un ragazzo ci era andato a sbattere contro.
-...Finocchio di merda!- un uomo grande, come un armadio sovrastava il corpo accasciato.
-Oh porca puttana!- mormorò Michael, mentre il mostro riprendeva a dare calci all'inerme corpo quasi privo di sensi.
-Ehi!- ruggì Brian. Lo raggiunse in un attimo e gli mollò un diretto proprio sulla mascella.
L'uomo barcollò. Era vecchio, aveva dieci anni più di Brian come minimo e come il suo vecchio, aveva braccia pesanti e dure, come travi di legno.
-Perché non te la prendi con uno della tua taglia, stronzo?- l'uomo con gli occhi iniettati di sangue provò a colpirlo, non lo prese per un pelo.
Brian piegò le ginocchia e si proiettò in avanti colpendolo al plesso solare, all'aggressore mancò il respiro e prima che potesse riprendere fiato lo finì ricolpendolo al volto. Lo mandò al tappeto, come un sacco di patate!
Aspettò un paio di secondi, per controllare che non si rialzasse e poi scosse la mano destra. "Che palle, mi sono sbucciato le nocche!" quelle piccole feritepizzicavano da morire e le ossa della mano erano doloranti. -Sono fuori allenamento.- ammise.
-Brian!- si girò e vide Michael inginocchiato accanto al ragazzo.
-Come sta?- domandò estraendo il cellulare, poi ci ripensò...chiamare la polizia? Avrebbero dato ragione all'eterosessuale senza nemmeno stare a sentire la loro versione dei fatti! Lo rimise in tasca.
-Non lo so! Ehi, ehi! Avanti è tutto finito...forse dovremmo portarlo in ospedale, se ha battuto la testa potrebbe avere una commozione celebrale o qualcosa del genere!- Michael schioccò le dita davanti al viso tumefatto del ragazzino, senza ottenere reazioni. Aveva il labbro spaccato, un occhio gonfio che l'indomani sarebbe stato di un bel viola e le braccia piene di graffi.
-Levati.- ordinò chinandosi. Passò un braccio sotto le ascelle e sotto le ginocchia provocando un gemito sommesso. Probabilmente anche le costole non erano messe benissimo.
Sollevò il corpo con facilità, non era pesante. "Buon per lui o l'avrei lasciato qua a sanguinare sul cemento...sanguinare? Oh cazzo, la giacca di Ugo Bhoss! Grandioso, ma che serata di merda!"
Lo caricò senza tanti riguardi sul sedile posteriore.
-Salgo dietro per controllare la situazione, tu giuda piano, vorrei arrivarci tutto intero all'ospedale!- Brian scosse la testa e si mise al volante.

"Finocchio di merda....Succhiacazzi....Devi smetterla con queste tue schifose abitudini gay!...Mi dai la nausea...
...Non sei nessuno per me e di certo non sei mio figlio!...
...Vattene! Non ti voglio qui, fino a quando non ti saranno passate queste stronzate dell'essere omosessuale....
...Muori frocio!"

-Basta...basta...ti prego basta!-

-Si sta riprendendo.- Brian guardò nello specchietto retrovisore, lo aggiustò con la mano e poté vedere le smorfie sul viso del biondino.
-Calmo, ti stiamo portando all'ospedale.- Micheal gli vide tremare la palpebre, ma solo una riuscì a sollevarsi, l'altro occhio era troppo gonfio. Aveva degli occhi bellissimi di un azzurro purissimo. Poteva leggerci tutte le emozioni che lo agitavano e la prima che lesse fu la paura.
-Tranquillo, il tipo che ti ha aggredito è stato sistemato a dovere, domani la sua faccia assomiglierà a una melanzana per quanto sarà viola...ti stiamo portando da un dottore...sai dirmi il tuo nome? Così possiamo contattare i tuoi famigliari...- disse con voce pacata, come se stesse cercando di ammansire un animale selvatico. Al contrario il ragazzo divenne ancora più agitato.
-...N-no...niente ospedale.- mormorò con un filo di voce.
-Ma sei scemo? Con tutte le botte che hai preso, sei fortunato che respiri ancora...- Brian si accigliò salvare quel ragazzo da un pestaggio era una questione, ma prima si sarebbe liberato di quella scocciatura meglio sarebbe stato. Non era la croce rossa!

-Mio padre...- Justin si interruppe perché aveva delle fitte al costato che gli rendevano difficile respirare.
-Tranquillo, se non vuoi far sapere ai tuoi che sei gay, non glielo diremo...- provò Michael, gli sembrava il motivo più logico per cui non volesse andare all'ospedale.
-Non...è quello. Era mio padre, quello che...mi stava ammazzando di botte.- Mickey incrociò lo sguardo di Brian nello specchietto. "Chissà perché non mi sorprende più niente?" Brian scalò le marce e accostò al marciapiede.
-Ce l'hai l'assicurazione sanitaria?- chiese Brian voltandosi sul sedile.
Dopo un lungo silenzio -....Sono minorenne.-
-Ah...beh, questo potrebbe essere un problema.- commentò Michael. "Come sottolineare l'ovvio!" pensò Brian rimettendo la prima alla jeep.
-Sto bene, davvero...non ho bisogno di andare all'ospedale.- "Queste sono le cose che odio! Sentirmi responsabile quando è ovvio che dovrei mollarlo per strada e dimenticarmene dopo cinque secondi." Premette il piede destro sull'acceleratore inserendosi fra due macchine che sollevarono una gran protesta con i clacson.
-...Dove stiamo andando?-
-Stavo per farti la stessa domanda, Brian! Dove lo vuoi portare?-
-Ho una cassetta di pronto soccorso al...loft- disse, tagliando pericolosamente una curva.
-Credevo lo stessi vendendo quel posto!-
-...L'affare è saltato...-
-Davvero? E perché non me l'hai detto?- quel tono accusatorio di Michael iniziava a far incazzare Brian.
-Non mi sembra che ti debba interessare se vendo o meno casa mia.-
-Ne parliamo dopo...- "Non credo proprio" si disse Brian rimettendosi su Liberty Avenue.

-Ahi...- gemette Justin quando l'asciugamano umido sfiorò il taglio sul labbro.
-Fermo, ti devo pulire la faccia prima di poter disinfettare le ferite...sei lurido.- Micheal immerse la punta nella ciotola piena d'acqua e strizzò un poco per togliere l'eccesso.
Justin continuò a fare smorfie durante tutto il processo.
-Tieni, non c'è ghiaccio in casa, ma questo dovrebbe darti comunque sollievo all'occhio.- Brian gli porse una borsa del ghiaccio fresca e piena d'acqua gelida.
-Grazie.- si appoggiò l'oggetto sullo zigomo sentendo un po' male, ma il freddo anestetizzò presto quella parte del viso facendolo sospirare di sollievo. Con solo l'occhio destro aperto prese a seguire Brian che si muoveva nell'appartamento. "Dio quant'è bello!" Il suo cuore correva impazzito da quando era riuscito a vedere bene il suo volto...di tutte le persone presenti a Liberty Avenue, proprio lui: Brian Kinney.
-Non ci provare...- Justin si voltò verso Michael che sorrideva -Lui è mio!- e nel dirlo sembrava trasfigurarsi per la felicità.
-...Ah...- scansionò Michael dalla testa ai piedi "Che ci troverà mai in questo qui?" -State insieme da molto?- domandò.
-Sedici anni....Ahahah, che faccia che hai fatto, scherzo! Anche se ci conosciamo da una vita...ci siamo presi e lasciati un sacco di volte...sai per fare altre esperienze...ma lui è l'unico uomo che io abbia mai amato. Non potrei stare con nessun altro.- detto questo, tamponò il cotone su un ampio graffio dell'avambraccio.
-E tu? Hai qualche amichetto speciale?- chiese mentre con le forbici tagliava un pezzo di cerotto e lo applicava sulla pelle pulita.
-...Ci sarebbe una persona...l'uomo con cui sono stato la prima volta...-
-E' bello?- spettegolò Mickey.
-Molto, ha un corpo fantastico, un cazzo enorme e fare l'amore con lui...Dio, fare l'amore con lui...non smetterei mai.- Brian si era avvicinato mentre parlavano e ora fissava Justin. E Justin fissava Brian.
Michael stava per dare "saggi" consigli al novellino sull'innamorarsi del primo uomo con cui si faceva sesso, quando vide il suo sguardo: quello di una persona follemente innamorata; posata su di Brian.
Calò un silenzio imbarazzante, Justin si sentì improvvisamente a disagio "Oh cazzo...".
Meccanicamente Michael ripose cerotti e medicine nella cassetta.
Si alzò con terribile calma e prima di superare Brian disse -Dobbiamo parlare!-
Brian rimase appoggiato alla colonna di legno per qualche secondo fissando il ragazzino disteso sul suo letto. Si era ricordato dove lo aveva già visto.
Era stato in quella camera, in quel letto, fra quelle lenzuola dove aveva preso la sua prima volta.
- Arrivo.- mormorò seguendolo.

brian/justin, queer as folk, fan fiction, italiano, slash

Previous post Next post
Up