Titolo: Tutte le ragioni per cui lo vuole e per cui non l'ha mai avuto
Personaggi: Sherlock Holmes, Gregory Lestrade
Rating: Verde
Avvisi: One-shot, What if?, Slash
Note: Titolo inventato arrandom, fanfic partorita giusto perchè è l'ultimo giorno della Sherlock week (nooo ç__________ç) dello
SFI e volevo terminare il mio puttaneggiare, altrimenti addio, non mi veniva in mente assolutamente niente D:
Vi dirò, mi piace anche abbastanza, sarà che li vedo tutti innamorati di Sherlock, in questo universo. Mah, ho problemi, si.
Forse era stata la sua intelligenza fuori dal comune o forse il suo essere così dannatamente affascinante pari solamente al suo essere incredibilmente irritante. O forse era successo così e basta.
La prima volta che quel ragazzino gli era capitato tra i piedi, non avrà avuto più di sedici anni. Stava tutto agitato e ghignante sulla soglia del suo ufficio parlando di un certo Carl Powers morto in una piscina. Ne aveva sentito parlare, di Carl Powers, ma vedersi arrivare quel ragazzino che sproloquiava sul fatto di saper risolvere il crimine era stato un altro paio di maniche.
Lo osservò aggirarsi sulla scena del crimine, lente d’ingrandimento e cellulare alla mano. Sembrava un ragazzino troppo cresciuto, ora, a sedici anni sembrava un bambino. Gli zigomi alti, la figura allampanata sottile come un foglio di carta. Già girava con completi firmati e camicie incredibilmente aderenti, sorrise Lestrade.
Sedici anni. Ed ormai superava la trentina. Erano stati senza dubbio i quindici anni più lunghi della sua vita, con quell’essere intorno pronto ad insultarlo e renderlo ridicolo in ogni occasione. Ma doveva a lui le sue promozioni, la giustizia fatta in innumerevoli casi apparentemente irrisolvibili.
Forse era stato per la sua voce profonda e gli insulti affilati come lame di coltello, o forse era stato per i fianchi stretti e le dita affusolate. Per il suo cervello, il suo modo di pensare, il suo essere così odiosamente fuori dall’ordinario.
Fatto sta che aveva solo voglia di baciarlo e sbatterselo su una superficie anche solo lontanamente piana, facendogli saltare i bottoni già tirati allo stremo di quell’oscena camicia viola. Non era difficile.
Santo Dio, un minimo di contegno.
“Sei un uomo sposato, Gregory, dannazione.” Quindici anni che faceva gli stessi pensieri.
Seguì John con lo sguardo, mentre come tutti i presenti gravitava attorno a Sherlock e lo svolazzare del suo cappotto. Il bavero rialzato, le mani grandi, il profumo costoso di cui erano impregnati i suoi vestiti e che da giovane gli faceva girare violentemente la testa.
Sogghignò. Vedeva i pensieri di John chiaramente nella sua testa, erano esattamente gli stessi.
E stando al comportamento di Sherlock, forse a lui sarebbe andata decisamente meglio.