E, per il compleanno di
namidayume ♥ ♥ ♥ :
Titolo: I (don't) Really Want Us To Stop.
Beta:
cialy_girl ♥
Fandom: DC Comics, The Flash.
Personaggi: Wally West(/Raven).
Prompt: Accidia (@
settepeccati)
Lista:
♣♫Rating: PG
Conteggio parole: 403 (W)
Note:
• Wally West(/Raven), non pienamente corrisposto, angst e introspettiva (senza ambientazione specifica).
• AUGURI NAMI! Questa fic è tutta per te \o/ (con il solito ritardo... ♥)
• Il titolo viene da Crack the shutters degli Snow Patrol - mi è stato trovato da
cialy_girl.
Disclaimer: I personaggi non sono miei né li uso per lucro. Mi piacerebbe farlo, ma per ora non è proprio così.
*
A Wally l’idea di vederla spesso piace.
Fingere che vada tutto bene ed impacciarsi un po’ nei convenevoli («Ehy, ciao, come stai?») è quasi quotidianità, oramai: abitudini tristi e che non avrebbe mai pensato di prendere - ma che ha assunto per necessità.
Così com’è diventata abitudine dissimulare la delusione nello scorgere lo sguardo vago di lei, sentire poco dopo la scusa che dirà per andarsene ed acconsentire (sempre), vederla poi sparire frettolosamente ed ingoiare le parole che avrebbe preferito esprimere.
Wally è il ragazzo più veloce del mondo, ma in questi momenti si sente lento.
Non riesce a smettere: rimane sempre con lo stesso sorriso a metà tra l’amareggiato e il contento, tra l’innamorato e lo sfigato - che gli sta a pennello questa espressione, no? - guardandosi intorno alla ricerca di qualcuno con cui distrarsi.
Reagire mestamente, come se tutto dipendesse da lei.
(Perché lui non può concludere la questione.)
*
In realtà la loro relazione non è stata molto importante. Certo, per Wallace ha assunto queste dimensioni, questa serietà drammatica, ma per lei non è altro che lealtà; aiutarlo senza sentimento romantico usando la base del romanticismo stesso.
Lei voleva salvarlo, ma Wally non è sicuro che ci sia riuscita.
*
Chiudere con un rapporto non è facile come sembra; c‘è sempre qualcosa da decidere, da stabilire, qualcosa da evitare; la situazione cambierebbe e sarebbe ancora più critica…
È questo quello che si ripete da mesi, in una specie di filastrocca. Un tentativo disperato, effettivamente, ma che segna la sua speranza di sbarazzarsi di tutti quei problemi.
Siccome ha bisogno di sapere che, se non ha ancora piantato Raven, è solo perché non ha voglia di complicare ulteriormente le loro rispettive vite.
(Per le varie implicazioni, per pigrizia, per noia, per sbadataggine.)
Senza nessuna motivazione secondaria, semplice e lineare - così come appare.
E allora perché suona così falso da non saperlo spiegare nemmeno ai suoi amici? Pensarle è relativamente facile - ha immaginato tante volte le possibili non-reazioni di lei - ma dirle è semplicemente impossibile; quelle scuse non escono, rimangono incollate sulla lingua.
Sbarazzarsi di quel peso è una delle cose più difficili che abbia mai tentato di fare, così come lo è tentare di trovare una motivazione. «Forse,» bisbiglia una piccola vocina nella sua testa (sembra essere la sua coscienza, in effetti), «forse è che ti piace davvero.»
E di nuovo si ripete quella valanga di scuse, perché non può sopportare quest’ultima verità.