[RPF Varie (Inter, Fiorentina, Bayern Monaco)] Gli opposti si attraggono #2

Jun 06, 2010 19:49

Titolo: C'è qualcosa tra te e la vita che non ho ancora conosciuto (Mentre ridi così facilmente)
Fandom: RPF - Inter
Rating: VM14
Conto Parole: 133w. (FDP)
Personaggi: Diego Milito/Thiago Motta
Avvertimenti: Slash
Challenge: Special #7
Coppia: A
Prompt: Offuscato

~ Offuscato
Diego non se ne rende conto, probabilmente, di quanto è bello in momenti come quelli - quando si abbandona completamente tra le sue mani come privo di volontà, quando lo guarda con quegli occhi lì, che a Thiago sembra di impazzire e perdersi una volta per tutte, senza possibilità di appello.
Lo bacia perché non può fare altro, perché Diego è semplicemente troppo e troppo perfetto, in quel momento, perché ne ha bisogno e perché non vuole vedere l'azzurro dei suoi occhi che si offusca leggermente, quando viene nella sua mano, perché quello sarebbe veramente tanto e Thiago pensa che non riuscirebbe a sopportarlo, gli sembrerebbe troppo - e Diego riderebbe di lui, come sempre, e poi lo bacerebbe e gli darebbe dello stupido, mentre lui vuole solamente conservare quel momento esattamente com'è.

Conto Parole: 184w. (FDP)
Coppia: A
Prompt: Definito

~ Definito
Diego gli stringe la mano, sistemandosi meglio contro il suo petto e tirandosi il lenzuolo fin sopra le spalle, rabbrividendo appena.
«Ma sei veramente- boh, incredibile, Dieguito.» lo prende in giro Thiago, ridacchiando ed abbassando di nuovo il lenzuolo, solamente per il gusto di vedere un lampo di risentimento nei suoi occhi chiari quando riprende la coperta e per gioco la tira sopra la testa di entrambi. «Voglio dire,» annaspa, liberandosi e scoccandogli un bacio sulla fronte. «è maggio e tu ti copri come una nonnina ottantenne, nemmeno fosse freddo.»
Diego ride, sistemandosi meglio la coperta intorno alle spalle e rotolando sul letto fino a sistemarsi anche comodamente sui cuscini, le labbra increspate in un sorriso terribilmente piacevole da baciare, come scopre a sue spese Thiago.
«Non riesco a dormire, senza.» spiega, pazientemente, nonostante questa scenetta si sia ripetuta talmente tante volte da poter intuire la battuta successiva.
«Non ti basto io?» lo provoca infatti Thiago, poggiando il capo sul suo petto e chiudendo gli occhi; Diego ride e si allunga a spegnere la luce.
«Tu mi basti per sempre.» sospira, e Thiago si lascia sfuggire una risatina deliziata.

Titolo: I will be the answer at the end of the line
Fandom: RPF - AC Fiorentina
Rating: Per tutti
Conto Parole: 292w. (FDP)
Personaggi: Alberto Gilardino/Stevan Jovetic
Avvertimenti: Slash, Fluff
Challenge: Special #7
Coppia: H
Prompt: Affanno

~ Affanno
Sono le quattro e tu sei ancora sveglio che guardi il soffitto come se dovesse contenere una qualche risposta fondamentale che ti sfugge e che insegui nel dormiveglia - forse è questa domanda irrisolta che ti tiene sveglio nonostante tu stia provando con tutte le tue forze a dormire, quindi ti siedi meglio sul letto ed incroci le braccia al petto, cercando di capire.
La verità è che ti senti più male di qualsiasi volta tu ricordi nella tua vita - più della prima volta che sei caduto, più di quella volta che ti sei rotto il polso (quanti anni sono passati? Tre? Quattro? Sembrano una vita.), più dell'ultima volta che Adem ti ha portato in discoteca e la mattina dopo avevi un mal di testa terribile e non sei riuscito a mangiare niente per tutto il giorno; solo che poi è arrivato Alberto che ti ha praticamente infilato a viva forza nella doccia e poi ti ha urlato contro finché non hai mangiato qualcosa.
E di colpo, nel ricordare le sue dita caldissime che ti hanno accarezzato la guancia ed attirato a lui per scoccarti il bacio che era il premio pattuito, ti senti prendere da un senso di mancanza così forte che in un attimo ti ritrovi a cercare il cellulare nel buio e comporre il suo numero a memoria, senza neppure pensare al fatto che sono le quattro del mattino e magari, magari Alberto sta dormendo.
«Stevan, spero che ci sia un buon motivo per quest-»
Alberto rimane in silenzio ad ascoltarti piangere per una decina di minuti buoni; tu il coraggio di confessargli che ti manca tanto da stare male non lo trovi, ma probabilmente, ti dici nel sentirgli sbuffare qualcosa e mettersi a sedere sul letto, non ce n'è neppure bisogno.

Conto Parole: 271w. (FDP)
Coppia: H
Prompt: Calma

~ Calma
Alberto si addormenta con la testa poggiata sul tuo petto ed i pugni che stringono il tessuto un po' consumato della maglietta che ti ostini ancora ad utilizzare come pigiama durante la notte; è talmente esausto che ha fatto appena in tempo a bisbigliarti qualcosa prima di crollare, e puoi capirlo senza nessun problema - è tornato dal Sudafrica una manciata di ore fa, te lo sei visto apparire davanti con il borsone ancora a tracolla e la felpa azzurra della Nazionale indosso.
Gli accarezzi leggermente i capelli, consapevole che tanto non si sveglierà - Alberto ha il sonno più pesante tra tutti gli adulti che conosci, e ogni tanto ti chiedi distrattamente se sia stato così anche nel periodo in cui Ginevra era appena nata, ed in quel caso non avresti voluto essere in Alice per nulla al mondo - e pensi che sia per momenti come questo che la storia tra te e Alberto può veramente funzionare senza lasciarsi trascinare via da tutto quello che vi succede intorno; per questi momenti in cui ti appartieni a lui senza riserve e lui si affida completamente a te, al punto che vi mescolate così strettamente che separarsi è un dolore così fisico da spaventare.
«Ti amo.» gli sussurri, scostando del suo viso una ciocca di capelli - finalmente un po' più lunghi, e per questo devi ringraziare Alice che si è impuntata e che gli ha detto chiaro e tondo quello che pensavi anche te, e cioè che sembrava un bambino di dodici anni con quei capelli.
Alberto ti sorride, inconsapevolmente, e ti stringe di più mentre si gira per mettersi più comodo.

Titolo: I'm winning (And I don't intend on losing again)
Fandom: RPF - Inter
Rating: Per tutti
Conto Parole: 153w. (FDP)
Personaggi: Diego Milito/Samuel Eto'o
Avvertimenti: Slash, Fluff
Challenge: Special #7
Coppia: H
Prompt: Affanno

~ Affanno
«Respira.»
Diego sorride e si lascia sfuggire un altro mezzo grido di felicità che però si perde nelle urla dei tifosi del Bernabeu, e Samuel sorride e gli picchietta l'indice sulla fronte.
«Dico sul serio, Dieguito.» ridacchia, sbirciando intorno a sé i giocatori del Bayern che si disperano ed i loro compagni che, invece, corrono loro incontro. «Sarebbe un peccato morire proprio adesso e per un motivo così stupido, non pensi?»
Gli accarezza i capelli, sorridendo - lo sa cosa significhi sentirsi così importanti, così invincibili, così talmente pieni di gioia da poter quasi scoppiare se non la si urla fuori a pieni polmoni, ed è per questo che ride e mormora qualche complimento in spagnolo, così che rimanga solamente loro, quando anche Goran arriva ed abbraccia Diego.
Samuel si allontana di un passo, lasciando che anche gli altri lo stringano e si complimentino con lui - per quanto lo riguarda, la partita non è ancora finita.

Conto Parole: 201w. (FDP)
Coppia: H
Prompt: Calma

~ Calma
Diego sorride ancora, sorride sempre mentre lo bacia sulla guancia e si stringe contro la sua spalla, approfittando del fatto che tutti stiano sfruttando il viaggio in aereo per riposarsi in vista della festa una volta arrivati a Milano.
«È una bella sensazione, vero?» Samuel affonda il naso tra i suoi capelli, ancora leggermente umidi, e Diego sorride e si lamenta blandamente di un qualche solletico che gli ha causato quel movimento. «Quella di aver fatto qualcosa di veramente grande, intendo.»
Diego annuisce, socchiudendo gli occhi.
«Questa voglia di urlare--» abbozza, lentamente. «Passerà?»
Samuel ride e gli bacia la fronte, frugando con l'unica mano libera nello zaino alla ricerca dell'iPod e delle cuffie.
«Solo se vorrai che passi.» ride, poi gli porge una cuffietta dell'iPod, che Diego accetta con un sorriso.
«Ci vediamo a Milano.» mugola, incastrandosi meglio tra la parete dell'aereo e la sua spalla, poi chiude gli occhi e mugola distrattamente qualche parola della canzone, per poi addormentarsi.
Samuel lo osserva divertito, ed ingoia quella briciola di orgoglio irrazionale che gli è salita negli occhi e nella voce quando lo ha visto segnare doppietta in una finale di Champions League; scuote appena la testa, divertito, ed appoggia la guancia contro la sua prima di addormentarsi.

Titolo: Ray of light
Fandom: RPF - Inter/Bayern Monaco
Rating: Per tutti
Conto Parole: 146w. (FDP)
Personaggi: Wesley Snejider/Arjen Robben
Avvertimenti: Vago slash
Challenge: Special #7
Coppia: G
Prompt: Previsto

~ Previsto
«Lo sapevo che avreste vinto voi, sai?»
Wesley ride, alzandosi sulle punte per abbracciare Arjen e portarsi più o meno alla sua stessa altezza, e per un momento sembra sorridere così felice che tutto intorno la festa di Madrid - la festa degli avversari - perde completamente importanza, e Arjen riesce ad essere comunque felice di tutto quello che sono riusciti a fare.
«Non prendermi in giro.» gli occhi di Wes brillano, mentre finisce di abbracciarlo e si allontana un attimo per guardarlo meglio, controllando con la coda dell'occhio che il mondo intorno a loro non imploda a causa della festa che sta andando avanti incurante di tutto.
«Te lo giuro.» ride Arjen, appoggiandogli una mano sulla spalla - e Wes sorride, bello e riconoscente come non mai, un attimo prima che qualcuno lo prenda di peso e lo trascini via, costringendolo a tornare alla festa nerazzurra.

Conto Parole: 182w. (FDP)
Coppia: G
Prompt: Imprevisto

~ Improvviso
Wes entra in infermeria sbattendo la porta con una violenza tale da mettere in chiaro con chiunque si trovi nel raggio di un paio di centinaia di metri che no, non è proprio il caso; si pianta con il suo cipiglio più severo davanti al lettino di Arjen e lo squadra con palpabile irritazione, cui l'altro risponde con un'espressione di genuina curiosità.
«Sei un cretino.» lo apostrofa, senza mezze misure, mentre anche il medico si defila precipitosamente. «Sarà possibile farsi male in un modo- in un modo così cretino.»
«Hai ripetuto due volte “cretino” nella stessa frase.» lo prende in giro Arjen, spostandosi cautamente sul letto per fargli spazio accanto a sé - Wes sospira, esasperato, poi si mette a sedere.
«Lascia stare.» borbotta, mentre la mano di Arjen stringe la sua - ed è ridicolo che sia lui a rassicurare Wes, alla fine dei conti è lui quello che è si è fatto male come un cretino (e tre) e salterà quei mondiali per cui ha sputato sangue tutta la stagione.
«Mi chiamerai, quando sarai laggiù?»
Wes annuisce e si china a baciarlo sulla fronte.

challenge: special #7, rpf: sport

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