TITOLO: Even the mermaids do love.
AUTORE:
ily_chan FANDOM: NewS, Kanjani8, Kat-tun, Akanishi, Tackey, Arashi, Toma Ikuta
Personaggi:
Elenco dei personaggiRATING: NC-17
GENERE: Favola. Romantico Erotico
AVVERTIMENTI: Longfict, Slash, AU, Mpreg.
RIASSUNTO: Tegoshi-kun è un piccolo tritone, principe del regno marino. È innamorato da sempre di Nishikido-sama, Re del regno terreste, ma purtroppo per lui, le cose non sono sempre come te l’aspetti e anche lui dovrà fare i conti con la crudele realtà. Ispirata alla storia Disney della Sirenetta.
Tabella 10disneyFic set n. 5
Note: Auguri a
seleraf oggi fai 17 anni e ti auguro di avere a tua disposizione tutto il giorno il tuo Junji. Sakurai-kun no, perché sai benissimo che Sakurai-kun è di MammO. Sho-chan è solo ed esclusivamente di Masaki... anche se io in questa storia ho voluto realizzare un piccolo sogno di Koki! Avere una storia con un senpai che ammira xD. In ogni modo auguri piccolina ti voglio tanto bene.
Cap: 1. Oceano
Il mare nella sua vasta sconfinatezza è un luogo misterioso, pieno di colori e di buffe creature, e con l’avanzare dei secoli sono nati tanti miti e leggende che lo riguardano.
Quella che mi appresto a narrare è la storia vera di un’amicizia tra un essere umano e un tritone, divenuta ben presto vero amore, di quelli che superano le barriere dei pregiudizi.
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L’oceano lo aveva sempre attirato: quell’immensità di acqua sconfinata gli dava l’impressione di poter essere libero solo lì.
Lo adorava anche perché lo ricollegava a un vago ricordo d’infanzia.
Aveva sì e no sei anni e adorava passare il tempo in riva al mare.
Un giorno incontrò un bambino della sua stessa età che diceva di essere un principe di un regno lontano: quello del mare.
Questi aveva una lunga coda argentata ed era abbastanza paffutello per essere un piccolo tritone.
Una volta quel bambino gli raccontò che suo padre lo sgridava perché era troppo attratto dal mondo degli esseri terrestri: il Re suo padre aveva timore dei bipedi poiché potevano essere soltanto fonte di male per le creature marine come loro. Ammetteva spesso di essere scappato di casa per questo, rifugiandosi sulla spiaggia dove si erano incontrati.
Non ricordava molto di quel periodo, ma fu l’estate più bella della sua vita: passava ogni giorno in acqua a giocare con quello strano bimbo biondo. L’estate però finì e il brutto tempo gli impedì di correre a giocare con lui.
Il tempo poi fece il suo corso, rilegando l’evento in un angolo remoto dei suoi ricordi, facendogli credere che fosse tutto una delle tante fantasie di un bambino che si sentiva fin troppo solo.
Quel bambino ormai era cresciuto ed era oberato dalle responsabilità: non c’era più tempo per i sogni infantili; eppure, appena aveva un po’ di tempo libero, correva in riva al mare come attratto da una strana magia.
Ryo, così chiamava quel bambino, ormai era diventato un giovane Principe in età da marito e, come volevano i suoi genitori, ben presto avrebbe dovuto sposare il Principe di un Regno vicino per suggellare l’amicizia tra i due regni.
Nishikido-sama era il Principe di un piccolo Regno nel lontano Oriente; in tale Regno vigeva la regola che i successori al trono avrebbero dovuto sposarsi con un altro membro maschio di una casa Reale amica e la prima notte di nozze entrambi avrebbero dovuto giacere con una vergine, scelta dalle famiglie, a puro scopo procreativo.
Nel caso fosse nata una ragazza da quella notte, questa sarebbe stata destinata a rimanere nell’harem sino all’età giusta per diventare la sposa di uno dei membri influenti del governo.
In caso di erede maschio, questi sarebbe stato allevato fino all’età di sette anni dalla madre all’interno dell’harem dopodiché sarebbe stato affidato a un precettore che l’avrebbe cresciuto e gli avrebbe insegnato l’arte del regnare; non appena l’erede avesse raggiunto la maturità sessuale, sarebbe stato instradato alla bisessualità.
Durante il periodo che precedeva il matrimonio con il futuro consorte, le donne più esperte dell’harem giacevano con il Principe e i ragazzi più belli divenivano i suoi amanti.
Le concubine e i concubini sarebbero stati scelti dalla madre dell’erede al trono, la Valide Sultan, la donna più potente del regno.
In quel piccolo regno l’omosessualità non era un reato anzi, era una caratteristica principale dei reali, ambita dai comuni cittadini e il Re e il Principe consorte erano gli unici in tutto il regno a poter gestire un harem di dolci donzelle e di giovani ragazzi, belli, affascinanti e disponibili.
Ryo era stato fortunato nella sua vita da Principe: era l’unico erede legittimo al trono e non doveva combattere con altri fratelli o fratellastri per il trono. I suoi padri avevano avuto solo figlie femmine dalle loro concubine e per questo motivo quando sarebbe salito sul trono non avrebbe dovuto commettere alcun fratricidio.
Questa fortuna però si era rivelata anche una sfortuna: crescere senza la compagnia di un coetaneo con cui giocare in una vita fatta solo d’intrighi di palazzo, obblighi e responsabilità, l’aveva portato a chiudersi in se stesso e a mostrarsi agli altri come un ragazzo duro e sicuro di sé.
Il suo unico compagno di giochi, dall’adolescenza in poi, fu Tadayoshi Ohkura, del casato degli Ohkura, da lui soprannominato Tacchon. Erano diventati molto amici e i loro genitori coltivavano la speranza di unire i due Regni un giorno, attraverso un matrimonio politico; Tacchon, però, si dimostrò più interessato alle cameriere che a lui come eventuale compagno.
In compenso, nacque una splendida amicizia.