[Ohmiya] Dimmi ancora che mi ami

Dec 17, 2011 11:27

Fandom: RPF- Arashi
Pairing: Ohmiya
Personaggi: Ohno Satoshi/Ninomiya Kazunari
Rating: Rosso
Genere: slash, fluff, NC-17
Disclaimer: Gli Arashi non mi appartengono e con loro non ho nulla a che vedere personalmente. Nino appartiene a Ohno e Ohno a Nino, stop! Neanche Mr. Kitamura ha alcuna relazione con loro *deh*
Dalla storia qui di seguito descritta non ci ricavo niente.
Angolino blablabla: Io lo so che probabilmente mi stai odiando, ma quest’anno mi sono sbizzarrita e siccome a casa senza televisione e, ahimè, anche senza Nino a tenermi compagnia *ç* mi annoiavo, mi sono messa a scrivere. L’anno scorso mi sono anche limitata, ma quest’anno ho dato proprio libero sfogo al mio estro. Quindi, ho pensato di scrivere una storia, per ogni tuo pairing XD Non sono geniale?

A yukiko_no_niji buon compleanno! ♥

Dimmi ancora che mi ami

“Grazie per il lavoro svolto!”
Jun salutò Ninomiya intercettandolo mentre entrava in camerino.
“Gli altri sono già andati via?” Domandò Kazunari e l’idol scosse il capo sorridendo: “No, Riida è ancora dentro! A domani!” Si congedò veloce, correndo via.
Nino si chiuse la porta alle spalle, avanzando nella stanza, guardando perplesso Ohno: stava seduto sul divano e tentava -senza successo- di levarsi la cravatta, tirando le due estremità ottenendo l’esatto opposto, irrobustendo il nodo.
“Hai intenzione di lasciarci in quattro per caso, Samii?” Palesò la sua presenza il cantante, avvicinandosi a Satoshi e sedendosi sul divano, piegando una gamba per stare più comodo.
“Leva!” Gli disse poco carinamente colpendogli il dorso della mano e iniziando a studiare i danni . “A volte mi domando seriamente se non dobbiamo affiancarti una bàlia!” Rise Ninomiya e Ohno gli pungolò un fianco: “Adesso non esagerare, ragazzino” Lo ammonì stando al gioco, sentendo il collarino allentarsi e Nino mormorare soddisfatto: “Ecco qua, vecchio! Adesso ce la fai da solo, sì?” Ghignò dispettoso e Satoshi prese il nodo con due dita, facendolo scivolare lungo l’estremità. Sfilandosi velocemente la cravatta, imprigionò i polsi di Ninomiya, stringendo nuovamente in un fiocco abbastanza sicuro, ma senza fargli male.
Kazunari, preso alla sprovvista da quel movimento repentino, non riuscì a reagire, ritrovandosi in balìa degli occhi scuri del Riida, troppo vicini ai suoi; percepì il fiato leggero sulle labbra quando Ohno sorrise vittorioso: “Stavi dicendo, Kazunari?” Lo provocò, avvicinandosi ulteriormente a lui.
Ninomiya scosse il capo, sollevando le braccia e circondando il collo del leader: si tese verso di lui, baciandolo per farlo tacere.
Ohno prese subito il controllo di quella bocca impertinente, dettando il suo ritmo, sbottonandogli la camicia e accarezzando con mani avide il corpo di Nino il quale si distese sul divano, ridendo e portando le braccia alte sopra la testa.
“Non è stata una genialata la tua idea, Riida, così non mi posso spogliare” Lo canzonò, gemendo quando Ohno, senza rispondergli, scese con le labbra e con la lingua sul torace, soffermandosi a stimolare i capezzoli che si inturgidirono subito, reagendo a quelle minuziose attenzioni. Kazunari si morse le labbra per trattenere i gemiti, mentre, impaziente, cercava un contatto maggiore con il corpo di Satoshi.
Ohno sorrise, deliziato dei mugolii a stento trattenuti dal compagno, scendendo inesorabilmente verso il basso, liberandolo con movimenti pratici e veloci dei pantaloni e della biancheria: si fermò a osservarlo un istante, perdendosi a esaminare il candore di quella pelle liscia e perfetta, sfiorando con i polpastrelli il petto e lasciando scorrere le nocche sulla pancia, deviando sulle cosce, divenendo più invasivo.
Nino si tese, sospirando pesantemente, rilasciando i muscoli e abbassando le braccia, posando le mani sulla testa di Ohno ridisceso su di lui: il leader cosparse di baci il ventre e l’inguine giungendo al sesso teso.
Kazunari sentì il cuore accelerare d’aspettativa e il sangue scorrere veloce, annebbiandogli il cervello. Quando sentì le labbra del Riida posarsi sul suo membro, iniziando a leccarlo piano, mugugnò combattuto.
“Satoshi, aspetta…” Lo richiamò, accarezzandogli la nuca con le dita, guardando verso la porta.
Il leader intuì i pensieri del ragazzo e sorrise, sollevandosi su di lui, sfiorandogli le labbra: “Tranquillo, ci siamo solo noi.”
“E tu cosa ne sai? Magari…” Si fece pensieroso, prima di spalancare gli occhi colto da una folgorazione: “Magari Aiba-chan torna indietro perché ha dimenticato una cosa e lo traumatizziamo, ti starebbe bene? Vorresti fare questo a Masaki?” Lo interrogò e sembrava così mortalmente serio nella sua teoria che Satoshi scoppiò a ridere.
“Nino, ma perché il tuo cervello lavora così tanto?” Scherzò.
“In questa coppia qualcuno dovrà pur compensare la tua mancanza di testa, Oh-chan!” Non perse una battuta Ninomiya.
Ohno scosse il capo, si sollevò sulle ginocchia, slacciandosi i pantaloni, spogliandosi piano; Ninomiya deglutì a vuoto, completamente dimentico degli scrupoli di qualche istante prima, tendendo le mani per sfiorare quella pelle abbronzata, invitante e calda. Ohno sorrise maliziosamente, avvicinandosi a lui, afferrandogli i polsi e strattonandogli le braccia nuovamente sopra la testa, guardandolo con un luccichio pericoloso nelle iridi scure: “Non è più eccitante così?” Mormorò, tornando a scivolare sul corpo dell’amante, riprendendo da dove era stato interrotto.
Nino ansimò pesantemente, allargando le gambe, gettando la testa all’indietro: “Sei un vecchio maniaco” Esalò, mordendosi poi le labbra, il corpo scosso da spasmi di piacere.
Satoshi gli teneva fermi i fianchi con entrambe le mani, mentre aumentava il ritmo delle suzioni sulla sua carne e iniziava a prepararlo lentamente con le dita.
Ninomiya cercò di rilassarsi, tornando a intrecciare le mani ai capelli del Riida, stringendo quei fili morbidi, cercando di tirarlo via quando sentì che stava per venire.
Cercò di richiamarlo, spingendogli la fronte lontano da sé, ma Ohno lo tenne fermo con maggior forza e quando lo sentì rigido senza che riuscisse più a trattenersi, mandò giù il suo seme.
Il mugolio di disappunto di Nino lo fece sorridere, Ohno risalì su di lui, stendendosi al suo fianco, accarezzandolo gentilmente. “Qual è il problema, Kazu?” Chiese divertito del piccolo broncio che aveva messo su il compagno.
“È imbarazzante!” Lo sgridò, facendo ridere il cantante.
“No, è una cosa bella e normalissima che fanno due persone quando si fidano l’una dell’altra e…” e si amano. Stava per aggiungerlo, ma si fermò, qualcosa lo bloccò, forse era ancora troppo presto, anche se era certo di quello che provava per Ninomiya, Ohno si costrinse a non affrettare i tempi.
“E…?” Lo interrogò curioso Kazunari.
“E mi andava, ne avevo voglia!” Lo provocò, baciandolo sulle labbra. Nino si lasciò andare a quel contatto lento, assaporando il gusto nuovo di quel bacio che, se doveva essere sincero, non gli dispiaceva poi tanto.
Circondò nuovamente il collo di Ohno, accarezzandogli per quanto poteva la schiena e sussurrò sulle sue labbra: “Slegami, per favore.”
Satoshi annuì con il capo, era iniziato come un divertente giochino per stuzzicare la fantasia di entrambi, era eccitante avere Nino sotto il suo completo controllo, ma in realtà il tocco di Kazunari, le sue piccole mani che gli accarezzavano la pelle gli erano mancate.
Tirò indietro una mano e allentò facilmente il nodo senza aver bisogno di guardare quello che faceva: Ninomiya sorrise, divertito da quella contraddizione e scoperta sempre nuova che era il suo ragazzo, sciogliendo il nastro, usandolo per circondare la nuca del Riida, scivolando sulla schiena e il sedere, prima di lasciare che si attorcigliasse sul pavimento. Approfittò poi di quella ritrovata libertà per spogliarsi completamente. Satoshi gli sorrise e Kazunari gli incorniciò il volto con le mani, attirandolo a sé per baciarlo con passione, esplorando con la lingua e cercando la gemella; morse un labbro, suggendo l’altro, come se lo stesse scoprendo per la prima volta.
Ohno si sporse a prendere qualcosa dalla borsa, mostrando a Kazunari un preservativo, ammiccando: il più piccolo lo prese ridendo e, dopo averlo scartato, face scivolare una mano tra i loro corpi, accarezzandolo, iniziando un massaggio lento sul suo sesso, guardandolo negli occhi, per sondarne ogni reazione. Si morse le labbra, leccandole leggermente in un riflesso condizionato, mentre lo sentiva ingrandirsi nel suo palmo. Fece sparire anche l’altra mano, sistemandosi meglio sotto di lui. Si aggrappò alle spalle di Satoshi, abbracciandolo e spingendolo verso di sé per baciarlo.
Ohno gli concesse ogni attenzione, iniziando lentamente a penetrarlo, muovendo piano i fianchi, cercando di distrarlo, riprendendo ad accarezzarlo tra le gambe, sentendo che tornava duro sotto le sue cure. Si mosse ancora, scivolando in lui, sentendosi racchiuso in quel calore soffocante e intenso: le gambe di Nino si stringevano attorno ai suoi fianchi, permettendogli così di avere maggiore libertà di movimento, assumendo una posizione più comoda. Kazunari gli sorrise, baciandolo ancora con urgenza, mentre gli chiedeva a voce sommessa di possederlo completamente e farlo finalmente suo.
Satoshi lo accontentò, strinse maggiormente la carne bollente, fregando sulla pelle tesa e penetrandolo con un movimento secco dei fianchi. Ninomiya mugolò di piacere, stringendo gli occhi: amava la dolcezza di Satoshi, gli era grato ogni volta per il modo in cui gli faceva capire di tenere a lui e al suo piacere, ma era ancora più bello quando si lasciava andare e gli mostrava la sua passione, il modo in cui lo desiderava, l’irruenza e il bisogno che aveva di farlo suo, di perdersi nel suo calore e nel piacere dei sensi.
E l’unico modo che Kazunari aveva per fargli capire quanto Satoshi fosse importante per lui era lasciarsi andare completamente, abbandonarsi con fiducia e fargli sentire la propria voce che invocava il suo nome, le grida di piacere che riusciva a strappargli ogni volta quando lo possedeva, quando spingeva senza controllo e sfiorava quel punto sensibile che lo mandava fuori di testa, facendogli chiedere di più.
Aggrappandosi alle spalle di Satoshi con forza, Kazunari gemeva e ansimava, si stringeva a lui, cercandogli le labbra, mordendole, quando lo sentì spingere un ultima volta e venire; la mente annebbiata e il corpo stremato, anche Nino si lasciò andare nella stretta di Ohno.
Scivolando via dal corpo di Kazunari, Satoshi si alzò dal divano per recuperare degli stracci per ripulirsi, tornando a stendersi accanto al suo ragazzo.
Stanchi ma rilassati, i due idol stavano abbracciati, godendo di quella quiete silenziosa: di tanto in tanto Ohno accarezzava delicato il corpo di Nino e questi, stranamente incline alle coccole, si lasciava vezzeggiare, reclamando qualche bacio.
“Aiba-chan non si scandalizzerebbe, secondo me, anzi, sarebbe contento!” Affermò d’un tratto il Riida, rompendo il silenzio.
Kazunari scoppiò a ridere, perché non credeva che l’altro avrebbe ripreso quel discorso, abbracciando Satoshi, voltandosi su un fianco. “Hai ragione, molto probabilmente inizierebbe a farci le congratulazioni e sarebbe sinceramente felice per noi.”
“Inizierebbe a vaneggiare sul fatto che siamo innamorati e, forse, arriverebbe a dire che siamo perfetti l’uno per l’altro e che ci siamo trovati” Continuò Ohno ridendo, guardando Kazunari che lo fissava in modo serio.
“Ohi…” Si irrigidì a sua volta Satoshi.
“Tu pensi che potrebbe dire così?” Lo interrogò il più piccolo, guardandolo da sotto in su. “Credi che sia così evidente?” Domandò ancora.
Satoshi era confuso: “Eh? Nino, non ti seguo. Io stavo solo scherzando, cioè… credo che se i ragazzi sapessero non avrebbero niente in contrario, ma non capisco la domanda. Che hai?” Si incuriosì data l’improvvisa reticenza del ragazzo e il suo sguardo sfuggente; non era da Nino comportarsi in quel modo, lui era un tipo diretto, era questo che a Satoshi era sempre piaciuto di lui. Sebbene a volte Ohno non ne approvasse i metodi, confrontarsi con Kazunari era una delle cose che l’avevano fatto innamorare di lui.
“Kazu, che ti succede?” Provò ancora a domandare Satoshi. Nino lo guardò per un breve istante, prima di negare: “Niente, lascia stare, non è importante” Sfuggente e fuorviante, molto sospetto.
“Sì che lo è se ti trasforma in questo modo e poi, non so se ci hai fatto caso, ma sei ancora nudo sotto di me, non farei tanto l’arrogante se fossi in te!” Affermò malizioso, sistemandosi meglio su di lui, sfiorandogli una guancia con la mano per far sì che lo guardasse.
“Ni-”
“Ti amo!”
Satoshi sbarrò gli occhi, le parole mozzate in gola così come il respiro, mentre il cuore aveva preso a battere a un ritmo forsennato. Aprì e richiuse la bocca senza riuscire a pronunciare alcun suono: era sorpreso, non credeva che sarebbe riuscito a sentire quelle due parole tanto presto, ma soprattutto, non credeva che a dirle per primo sarebbe stato Kazunari.
Sorrise, piano, uno splendido incurvarsi di labbra lento che non era riuscito a trattenere, chinandosi a baciare Kazunari sulle labbra, invitandolo a schiudere la bocca per poterlo assaporare completamente.
“Dillo ancora” Gli chiese quando riuscì a separarsi da lui, ma non abbastanza, perché ogni volta che stava con Ninomiya, era come se entrambi venissero catapultati in un universo parallelo dove non esistevano altro che lui e il suo piccolo Kazunari.
Nino rise: “Scordatelo!”
“Oh, ma è vero?” Volle sapere Satoshi, stava esagerando, lo sapeva, ma era così felice che voleva delle stupide conferme.
“Stupido vecchio, certo che è vero! Secondo te io parlo a vanvera?”
Satoshi rise: “No, ma non me l’aspettavo, credevo che non l’avresti mai ammesso. Pensavo avresti lasciato a me l’onore” Scherzò. “È per quello che hai chiesto se fosse così evidente? Perché ho detto che siamo innamorati?” Lo interrogò, ma non ebbe bisogno di alcuna risposta affermativa da parte sua, perché la sapeva già.
“Tu però ancora non hai detto niente” Buttò lì Ninomiya, abbassando le palpebre, fissando per un momento le labbra di Ohno che si distesero in un sorriso.
“Vuoi che te lo dica anche io?” Lo stuzzicò, sorridendo, sondando le sue reazioni. “Non vorrai farmi credere che sei così insicuro?” Iniziò a prenderlo in giro e visto come l’espressione sul viso del ragazzo cambiava in un misto di imbarazzo e disappunto, continuò: “Ninomiya Kazunari ha bisogno di conferme, è così?” Rise, abbracciandolo quando Kazunari tentò di scansarlo via da sé, infastidito. Ohno però era in vantaggio in quella situazione e riuscì a bloccargli i polsi con le mani guardandolo malizioso: “Vuoi che ti leghi di nuovo?” Lo minacciò.
Kazunari mosse le gambe per colpirlo, riuscendo invece a far sì che Ohno si posizionasse meglio su di lui e aumentasse la presa ferma su di sé: “Arrenditi!”
“Aaah, levati, Riida. Io mi rimangio tutto quello che ho-” Non riuscì a completare la frase che Satoshi lo baciò sulla bocca, costringendolo a seguire il suo ritmo, lasciò scivolare una mano lungo il corpo teso, facendolo rabbrividire, scivolando sul sedere e movendosi suadente su di lui, sfiorandolo tra le gambe con l’altra mano.
“Satoshi…” Lo chiamò Nino in un sussurro, perdendo ogni intenzione bellicosa nei suoi riguardi; lo strinse per le spalle, accarezzandogli la schiena, sentendo l’erezione di Ohno premere vogliosa contro di sé.
Il Riida scese a baciargli il collo, facendolo sospirare, mentre si preparava a penetrarlo di nuovo, l’accesso al corpo di Ninomiya era ancora morbido e il ragazzo sospirava pesantemente, pronto a riceverlo.
“Vuoi fare di nuovo l’amore con me, Kazu?” Mormorò con tono basso e roco. Ninomiya annuì: allargò maggiormente le gambe e si spinse verso di lui, permettendogli di scivolare di qualche centimetro.
Mugolò e gli strinse le braccia, socchiudendo gli occhi per guardarlo, sorprendendosi di trovare Satoshi che lo fissava.
“Che c’-”
“Ti amo!” Confessò Satoshi. Nino lo guardò sorpreso e, dopo un attimo di smarrimento, sorrise, attirandolo a sé per baciarlo, perdendosi nuovamente in quella bolla si sensazioni, chiudendo fuori il mondo esterno.

genere: oneshot, present-o, arashi: ninomiya kazunari, genere: fluff, genere: erotico, pairing: ohmiya, arashi: ohno satoshi, rpf

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